Sull'adozione: chi parla di DIRITTO ad adottare non sa cosa è l'adozione, non sa che l'adozione nazionale viene rifiutata a tantissime coppie, magari equlibratissime, soltanto perché chi deve decidere intravede in buona fede un possibile trauma psichico per il minore, ulteriore a quello dell'abbandono. Se c'è solo il sospetto che uno dei coniugi sia manesco o che i coniugi non coabitano o che uno dei coniugi è depresso o che i coniugi litigano, l'adozione viene giustamente negata, perché il bambino, che già ha sofferto l'abbandono, rischia di avere una seconda sofferenza. Ora, sfido chiunque a dire che nel caso di due genitori omosessuali il trauma non sia in re ipsa. A me fa ribrezzo che si parli di DIRITTO ad adottare e che si faccia terreno di discussione sull'uguaglianza una materia in cui i genitori non contano un tubo, se non come strumenti per risolvere il problema del minore adottato. Il dovere di crescere i figli lo hanno solo i genitori. Ed è un dovere. Di diritto di crescere i figli parlano solo matti e squilibrati. E infatti,quando l'ordinamento interviene a togliere i figli, lo fa perché i genitori non sono idonei ad adempiere i doveri.
Discorso simile per le unioni, alle quali, ripeto, sono tendenzialmente favorevole (anche se non le chiamerei matrimonio). Il matrimonio non è un DIRITTO, ma un complesso reticolato di DOVERI e VINCOLI, a fronte dei quali vengono riconosciuti taluni diritti, quali la pensione di reversibilità, che di quei doveri costituiscono pendant, a salvaguardia del complessivo equilibrio familiare. Ma i doveri hanno un peso di gran lunga maggiore. Difatti aborro l'idea del riconoscimento di diritti alle coppie di fatto (etero od omo che siano), perché significa volersi accaparrare i diritti, scaricando i doveri.