Una notte da leoni 3

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Visto e devo dire che,al contrario dei primi 2(specie il primo),fa scagazzare a livelli atomici.......
 

Brain84

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non mi ha fatto MAI ridere. Scriverò una recensione..assai evitabile.
 

Butcher

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A me è piaciuto. Non come i primi due, bellino però!
 

Brain84

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Recensione Una Notte da Leoni 3.

Quando si parla della saga di Una Notte da Leoni, si parla di una saga che nel bene o nel male (più nel bene) ha cambiato e dato nuova linfa alla commedia intesa come genere cinematografico.

Il primo capitolo ha segnato un punto di svolta e di novità. L'idea di creare una voragine narrativa che si va dipanando lungo tutta la pellicola, ritrovando il suo culmine è stato un vero colpo di genio. Nel secondo capitolo, l'idea viene ripresa e rimaneggiata ma quel profumo di novità che ha spiazzato un po' tutti svanisce, e ciò che ne rimane sono delle gag gradevoli ma su una sceneggiatura troppo simile al precedente capitolo.

Todd Philips decide così di girare un terzo capitolo distaccandosi completamente dall'incipit dei primi 2 capitoli. Non si hanno droghe allucinogene che creeranno le situazioni più grottesche e disparate o buchi narrativi volutamente inseriti. Qui tutto si vive nel presente, non ci sono flashback.
Alan si ritrova, dopo la morte del padre, a dover affrontare un viaggio che lo porterà in una casa di cura per persone con disturbi mentali in Arizona, assieme ai suoi ormai inseparabili compagni Doug, Stu e Phil. Come facile prevedere, il viaggio subirà un'inversione di rotta piuttosto clamorosa dettata dal malavitoso Marshall (John Goodman) che, sequestrando il povero Doug, richiede come riscatto, di trovare e catturare Mr Chow, reo di avergli sottratto un bottino da 21 milioni di dollari in lingotti d'oro.

Lo sforzo economico profuso per la produzione del film si nota. Le location, le comparse, le scene anche spettacolari si sprecano e fanno invidia a molte produzioni Hollywoodiane. Il problema fondamentalmente è quello della mancanza di Hangover.
Se nei primi 2 il tema fondante (nonché titolo del film in lingua originale) è il classico "dopo sbronza", qui non c'è alcun postumo da notte brava, tutto è molto più serioso, sopratutto la morale finale degna di un film romantico strappalacrime.
Qualche battuta disseminata qui e li che strappano qualche sorriso a denti stretti, non bastano a far risorgere un brand che ha mostrato il fianco già nel secondo episodio. Questo terzo capitolo si concentra soltanto, o quasi, su Alan e Chow due personaggi sempre più caricaturali e che ormai hanno sempre meno cose da dire.
Film evitabilissimo che doveva concludersi con il primo capitolo, quella si era una commedia esilarante.

voto: 5
 
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