Torno a scrivere sul forum dopo alcuni giorni di assenza causa lavoro e dopo la finale di Coppa Italia giocata ieri sera.
Ho bisogno di condividere con voi un pensiero, una riflessione che mai avrei pensato potessi elaborare in quasi 30 anni di tifo: credo che ormai, dopo anni successi dovrò cominciare a pensare di tifare per una squadra "provinciale". Si ragazzi quello siamo diventati, la partita di ieri sera ha tracciato una linea netta, inequivocabile sia da un punto di vista sportivo che da un punto di vista oserei dire filosofico.
Dal punto di vista sportivo la partita di ieri sera ha raccontato di una squadra (noi) che ha giocato alla morte senza quasi mai impensierire più di tanto un'altra squadra (gobbi) che ha giocato in pantofole e che con un paio di cambi ( sono entrati Alex Sandro e Morata, senza contare cuadrado, che valore di mercato alla mano fanno una cinquantina di milioni) ha vinto la partita.
Dal punto di vista filosofico, mi si passi la forzatura, ho letto e sentito delle reazioni che mai avrei creduto poter leggere o sentire: a testa alta, va bene così, avessimo giocato così tutto l'anno e compagnia cantante. Queste reazioni credo non debbano appartenere al lessico di una grande squadra, ma come ho scritto in apertura non lo siamo più da tanto una grande squadra anzi un grande club.
Ora tanti di voi, giustamente, mi faranno notare che è da tanto che non facciamo più parte del gotha del calcio internazionale e domestico, però ieri credo Che ci sia stata la certificazione di ciò oppure ero io che non mi rassegnavo al fatto che il mio il nostro Milan fosse stato costretto al ruolo di comprimario.
Ho bisogno di condividere con voi un pensiero, una riflessione che mai avrei pensato potessi elaborare in quasi 30 anni di tifo: credo che ormai, dopo anni successi dovrò cominciare a pensare di tifare per una squadra "provinciale". Si ragazzi quello siamo diventati, la partita di ieri sera ha tracciato una linea netta, inequivocabile sia da un punto di vista sportivo che da un punto di vista oserei dire filosofico.
Dal punto di vista sportivo la partita di ieri sera ha raccontato di una squadra (noi) che ha giocato alla morte senza quasi mai impensierire più di tanto un'altra squadra (gobbi) che ha giocato in pantofole e che con un paio di cambi ( sono entrati Alex Sandro e Morata, senza contare cuadrado, che valore di mercato alla mano fanno una cinquantina di milioni) ha vinto la partita.
Dal punto di vista filosofico, mi si passi la forzatura, ho letto e sentito delle reazioni che mai avrei creduto poter leggere o sentire: a testa alta, va bene così, avessimo giocato così tutto l'anno e compagnia cantante. Queste reazioni credo non debbano appartenere al lessico di una grande squadra, ma come ho scritto in apertura non lo siamo più da tanto una grande squadra anzi un grande club.
Ora tanti di voi, giustamente, mi faranno notare che è da tanto che non facciamo più parte del gotha del calcio internazionale e domestico, però ieri credo Che ci sia stata la certificazione di ciò oppure ero io che non mi rassegnavo al fatto che il mio il nostro Milan fosse stato costretto al ruolo di comprimario.