kollaps
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Ho tagliato, rielaborato ed aggiunto alcune informazioni agli articoli molto interessanti e dettagliati di Pippo Russo sulla Doyen.
L'impressione che se ne ricava è che questa Doyen veda il Milan come punta di diamante tra i club sotto il suo controllo ed il legame potrebbe non essere solamente di "advisor" come si è fatto trapelare.
Quel che è certo è che potrebbe spostare nomi grossi a Milano, anche se il futuro si preannuncia un punto interrogativo.
La Doyen è una società che ha sede legale a Malta, paese che dopo l’ingresso nei ranghi dell’UE nel 2004 si è candidato a essere la Svizzera del Mediterraneo, offrendo condizioni friendly quanto a diritto societario e segreto bancario.
La prima apparizione pubblica di Doyen risale all'ottobre 2011, nel momento in cui ufficializza la sua sponsorizzazione per alcune squadre della Liga, come l'Atletico Madrid, il Getafe e lo Sporting Gijon.
La Doyen non aiuta questi club solamente individuando giocatori per raffozare la loro rosa, ma anche a livello economico: la cifra di sponsorizzazione garantita allo Sporting Gijon, ad esempio, è di 150 mila euro...pochissima roba per altri, ma ossigeno puro per un club che versava in una situazione molto critica.
Da lì in poi cos'è successo?
Alcuni, come Atletico Madrid e Siviglia, hanno relativamente beneficiato del rapporto col fondo d’investimento, per lo più dal lato sportivo.
Di pessimo c’è che i calciatori sotto controllo di Doyen, tendono a non rimanere dopo aver disputato delle buone stagioni: la ruota dei ritorni economici generati dai trasferimenti non si può fermare.
I proventi delle cessioni, ovviamente, vanno soltanto in parte nelle casse dei club e quelli più in difficoltà incespicano nei debiti, stritolati dalla dipendenza finanziaria verso Doyen (vedi Gijon precipitato in segunda division)
Per quanto riguarda i calciatori gestiti dalla Doyen, ce n’è di ottimi, di buoni e di scadenti.
Possono acquistarne i diritti d'immagine o anche quote del cartellino, ma quel che è certo è che li muovono a loro piacimento.
Si tratta soltanto di capire se il fondo punta su un club o piuttosto lo usa per far girare valori tecnici e economici.
In questo senso, club come l’Atletico Madrid e il Porto rappresentano l'elite dei club Doyen, in quanto sono ottime vetrine sia per i calciatori targati Doyen che per la propaganda al modello delle Third Party Ownership (TPO) applicato al calcio, cioè il modello che la Fifa ritiene di aver messo al bando e che invece le TPO aggirano comprando i club.
Fin dall'inizio della sua discesa in campo, si parla di connessioni della Doyen con il superagente portoghese Jorge Mendes: in effetti fra Doyen e Gestifute c'è stato un lungo rapporto di partnership per diversi anni, rotto ufficialmente soltanto nella seconda metà del 2014, anche se la collaborazione sottotraccia continua.
Ricordiamo solo alcuni nomi "supervisionati" da Gestifute: C. Ronaldo, Di Maria, James, D. Costa, Falcao, T. Silva, Mangala, Garay, Moutinho, Coentrao, Quaresma.
Guarda caso, molti di loro sono anche rappresentati da Doyen.
Per quanto riguarda l'affaire Milan, l'inizio di tutto risale a un weekend di luglio 2013.
In un hotel di Taormina di proprietà di Antonino Pulvirenti, presidente e proprietario del Catania, si diedero convegno Claudio Lotito, Enrico Preziosi, Adriano Galliani, e il portoghese Nelio Lucas.
Quest’ultimo, noto a pochi, era già il CEO di Doyen Sport Investments.
Il senso di quell'incontro fu chiaro solamente un anno dopo, quando Lucas annunciò a Marco Bellinazzo del Sole 24 Ore l’intenzione di Doyen d’investire 200 milioni in Italia. In calciatori, o in altro?
L'impressione che se ne ricava è che questa Doyen veda il Milan come punta di diamante tra i club sotto il suo controllo ed il legame potrebbe non essere solamente di "advisor" come si è fatto trapelare.
Quel che è certo è che potrebbe spostare nomi grossi a Milano, anche se il futuro si preannuncia un punto interrogativo.
La Doyen è una società che ha sede legale a Malta, paese che dopo l’ingresso nei ranghi dell’UE nel 2004 si è candidato a essere la Svizzera del Mediterraneo, offrendo condizioni friendly quanto a diritto societario e segreto bancario.
La prima apparizione pubblica di Doyen risale all'ottobre 2011, nel momento in cui ufficializza la sua sponsorizzazione per alcune squadre della Liga, come l'Atletico Madrid, il Getafe e lo Sporting Gijon.
La Doyen non aiuta questi club solamente individuando giocatori per raffozare la loro rosa, ma anche a livello economico: la cifra di sponsorizzazione garantita allo Sporting Gijon, ad esempio, è di 150 mila euro...pochissima roba per altri, ma ossigeno puro per un club che versava in una situazione molto critica.
Da lì in poi cos'è successo?
Alcuni, come Atletico Madrid e Siviglia, hanno relativamente beneficiato del rapporto col fondo d’investimento, per lo più dal lato sportivo.
Di pessimo c’è che i calciatori sotto controllo di Doyen, tendono a non rimanere dopo aver disputato delle buone stagioni: la ruota dei ritorni economici generati dai trasferimenti non si può fermare.
I proventi delle cessioni, ovviamente, vanno soltanto in parte nelle casse dei club e quelli più in difficoltà incespicano nei debiti, stritolati dalla dipendenza finanziaria verso Doyen (vedi Gijon precipitato in segunda division)
Per quanto riguarda i calciatori gestiti dalla Doyen, ce n’è di ottimi, di buoni e di scadenti.
Possono acquistarne i diritti d'immagine o anche quote del cartellino, ma quel che è certo è che li muovono a loro piacimento.
Si tratta soltanto di capire se il fondo punta su un club o piuttosto lo usa per far girare valori tecnici e economici.
In questo senso, club come l’Atletico Madrid e il Porto rappresentano l'elite dei club Doyen, in quanto sono ottime vetrine sia per i calciatori targati Doyen che per la propaganda al modello delle Third Party Ownership (TPO) applicato al calcio, cioè il modello che la Fifa ritiene di aver messo al bando e che invece le TPO aggirano comprando i club.
Fin dall'inizio della sua discesa in campo, si parla di connessioni della Doyen con il superagente portoghese Jorge Mendes: in effetti fra Doyen e Gestifute c'è stato un lungo rapporto di partnership per diversi anni, rotto ufficialmente soltanto nella seconda metà del 2014, anche se la collaborazione sottotraccia continua.
Ricordiamo solo alcuni nomi "supervisionati" da Gestifute: C. Ronaldo, Di Maria, James, D. Costa, Falcao, T. Silva, Mangala, Garay, Moutinho, Coentrao, Quaresma.
Guarda caso, molti di loro sono anche rappresentati da Doyen.
Per quanto riguarda l'affaire Milan, l'inizio di tutto risale a un weekend di luglio 2013.
In un hotel di Taormina di proprietà di Antonino Pulvirenti, presidente e proprietario del Catania, si diedero convegno Claudio Lotito, Enrico Preziosi, Adriano Galliani, e il portoghese Nelio Lucas.
Quest’ultimo, noto a pochi, era già il CEO di Doyen Sport Investments.
Il senso di quell'incontro fu chiaro solamente un anno dopo, quando Lucas annunciò a Marco Bellinazzo del Sole 24 Ore l’intenzione di Doyen d’investire 200 milioni in Italia. In calciatori, o in altro?