Che la Brexit vera e propria non sia ancora avvenuta vuol dire poco. Anche perché, essendo l'UK importatore netto rispetto al continente, a rimetterci semmai sarebbe la Germania e soci. Il terrore diffuso ai quattro venti dalle varie agenzie di stampa e di rating millantava locuste ed angeli della morte sin dal giorno successivo alla Brexit, in dipendenza delle reazioni dei mercati. Ma i mercati, si sa, sono volubili e in ogni caso la city è la Piazza finanziaria più importante d'Europa, quindi figurarsi...
E' proprio questo il punto. Continuare ad esserlo è incompatibile con la Brexit. Le banche di paesi non euro (Svizzera, paesi asiatici) hanno sussidiarie nella City proprio per poter operare nell'area euro. Con la Brexit ciò non sarebbe più possibile e dovrebbero spostarsi altrove (Francoforte, Parigi, ecc.).
L'unico modo per evitarlo è un'uscita che garantisca il mantenimento del "passaporto finanziario". E' il caso (unico) dell'accordo della Norvegia con la UE, che però contempla: 1)libertà di movimento delle merci
e delle persone, 2)contributi Norvegia al bilancio UE. In pratica, la Norvegia (dove un referendum aveva respinto l'adesione alla UE) è nella UE di fatto, pur non partecipando alle decisioni.
Tutti stanno prendendo tempo per arrivare (tra 1-2 anni) a una soluzione di questo tipo, quando l'onda emotiva del referendum si sarà esaurita.
In caso contrario, che la Brexit sarà dannosa per l'economia UK (quello della City è solo un esempio) non è un'opinione, è una ovvietà