Concordo.
Mi spiace, ma è una visione fredda, senza anima, e come tale destinata all'insuccesso.
Esiste qualcosa che va aldilà della managerialità da foglio excel e dalla laurea a pieni voti in economia. Un club di calcio deve trascendere da questi aspetti, benché importanti.
Visto che siamo a parlare di Apple, le aziende nascono e prosperano perché hanno un filo conduttore che lega le persone, i creatori e quelli che ci hanno messo la loro passione e vita. Le persone a capo sono quelle con esperienza, e che hanno vissuto in prima persona dall'interno tutte le fasi evolutive dell'azienda (o del club che dirsivoglia).
Nel momento in cui decidi di effettuare la transizione a un rigido modello, perdi l'aspetto emotivo, ti trasformi in multinazionale, e devi porti in modo diverso sul mercato. Devi sottostare a logiche imprenditoriali che mal si sposano con lo spirito iniziale. Cominci a venire odiato. Riesci a sostentarti solo grazie a politica, accordi sottobanco, prepotenze, e dirittti acquisiti. Ma lentamente vai verso l'estinzione.
Analoga cosa per un club di calcio. Non è vero che i club di calcio sono aziende. Lo sono solo superficialmente. Ma il dentro deve essere una cosa diversa. E tu lo sai bene, perché altrimenti, nello stesso momento in cui te ne accorgi, smetteresti immediatamente di tifare.