Silvestri e co:"Maignan ti sono vicino. Ma Udine...".

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Tuttosport in edicola pubblica la lettera di Silvesteri, portiere dell'Udinese, a Maignan:"Caro Mike ti scrivo. Da collega e soprattutto da essere umano. Ti sono vicino per quello che è successo. Non è la prima volta, ma tutti assieme dobbiamo fare in modo che sia l’ultima. Questo non può succedere nel nostro stadio, non deve succedere in nessuno stadio, in nessun campo, in nessun luogo. Alziamo tutti la voce: no al razzismo. Ti scrivo, per dirti ancora, che difendo la porta dell’Udinese da tre anni e mi sento di difendere anche questa città, questa società e questa tifoseria. Difendere chi ama davvero il calcio. Il rispetto e l’educazione fanno parte dei nostri valori, e anche la nostra squadra è simbolo di integrazione. Questa gente è molto di più, di più di qualche ******* che urla a voce alta parole stupide facendo pubblicità alla sua ignoranza e vergogna alla sua curva. Caro Mike...stay strong! Con stima e affetto per il collega e soprattutto per l’essere umano. Marco». Ieri ha affrontato l’argomento anche il presidente dell’Aic, Umberto Calcagno, durante la tramissione Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1: «Nel nostro report ‘Calciatori sotto tiro’ i risultati sono molto chiari: prima gli insulti, le minacce e le violenze che ricevevano i calciatori erano in un contesto differente, a volte anche da parte del proprio pubblico dopo una partita andata male. Oggi la metà di questi tipi di aggressioni verbali sono episodi di razzismo. Bisogna lavorare su chi viene allo stadio a sfogare queste pulsioni». Nello stesso programma è intervenuto anche l’ex arbitro Claudio Gavillucci, che è stato un precursore del protocollo anti-razzismo sospendendo Sampdoria-Napoli nel 2018 per insulti razzisti a Koulibaly quando il regolamento non era ancora quello attuale. «Da quel momento in Italia cambiò qualcosa, la procedura venne sovvertita. Possiamo fare come in Inghilterra e riuscire a debellare quasi del tutto il problema. Mi auguro che il ministro dello Sport Abodi prenda in mano la situazione e che si facciano delle leggi al di là del calcio che condannino e possano arginare questi non tifosi e delinquenti. Il mio gesto è stato enfatizzato, ho ricevuto tanti attestati di stima dal mondo esterno, ma non da quello interno». Sulla stessa linea Mauro Berruto, ex ct dell’Italvolley oggi deputato per il Pd, intervenuto a Radio Sportiva: «La misura è veramente colma. Le norme attuali non sono più sufficienti, il tema ha bisogno di una riattualizzazione delle regole e io ho un paio di idee da portare all’attenzione del Parlamento. Occorre partire da un’analisi sull’efficienza del Daspo, che non lascia traccia sul casellario giudiziale. Va esteso, almeno deve avere una durata di 15 anni, o la più lunga possibile e deve avere un impatto anche sul profilo del codice penale. Lo 0-3 a tavolino? Il rischio è quello di dare un potere di ricatto verso i club. E questo non va fatto".

Piantedosi:"Maignan e razzismo. Convoco il calcio".
 
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