Sala a La Presse sulla ristrutturazione di San Siro:"Ci sono tanti motivi di buonsenso, dal lato nostro, che ci dicono che l’opzione di ristrutturare San siro è l’opzione. Anche se al momento questo è solo uno studio contiene alcuni elementi di novità. Ma la cosa più importante per le squadre è che secondo i progettisti i lavori si possono fare senza chiudere lo stadio. Da sindaco anche della Città Metropolitana, è chiaro non farei nulla per oppormi a ipotesi su nuovi stadi in Comuni che non siano Milano. Ciò non toglie che si possa ragionare se dobbiamo fare di tutto per fare rimanere le squadre a Milano”.
"È chiaro che da sindaco di Milano non farei niente per oppormi ad ipotesi secondo cui le squadre costruiscano un nuovo stadio fuori da Milano. Ciò non toglie che non possa ragionare sul fatto che dobbiamo far di tutto affinché le squadre restino a Milano; ci sono alcuni motivi, come il supporto della polizia vocale per le partite. I club in Italia non sono patrimonializzati. Rimane evidente, a fronte di un investimento di 900 milioni lontano da Milano, avendo la possibilità di lavorare su San Siro, perché non farlo? L’Inter manifesta un interesse a Rozzano, ma atti dimostrativi non sono stato fatti. Diversa è la situazione del Milan. Il sindaco di San Donato ci ha comunicato la presentazione da parte del Milan di un’istanza nel territorio di San Donato di un nuovo stadio di proprietà. Il comune di San Donato ha emanato una delibera di giunta per l’area San Francesco. L’ultima interlocuzione formale con le squadre tra noi risale a settembre 2023. Avevamo chiesto di comunicarci le loro intenzioni sulla proposta del 2019. Le squadre hanno risposto separatamente, anche con accenti un po’ diversi, sottolineando appunti comprensibili, come il parere della sovrintendenza sul vincolo del secondo anello. A marzo ci sarà l’esito del ricorso da noi presentato per il parere della sovrintendenza. Riteniamo che, salvo diverse decisioni del TAR, il vincolo sul secondo anello di San Siro si può considerare una certezza. A questo punto le squadre devono essere in condizione di rispondere alla missiva di settembre. Noi dobbiamo chiarire al Milan e per conoscenza all’Inter se l’istanza del comune di San Donato è da intendersi come una rinuncia al progetto su Siro del 2019".
Sempre Sala su San Donato:"Ognuno fa le sue ricostruzioni di questi 8 anni. Io faccio la mia. Non so se le squadre si faranno convincere. Il nostro intento è di cercare di richiamare una volta di più le squadre alla riflessione su San Siro. In Italia non è stato fatto nessuno stadio negli ultimi 8 anni, ci sarà qualche motivo… Questi 8 anni vanno divisi in due: nel primo periodo le squadre dicono che vogliono un nuovo stadio e l’unico modo per trattenerle a Milano era farlo in quell’area abbattendo a San Siro. Questa è la realtà storica: non hanno mai pensato di ristrutturare San Siro, ma un nuovo progetto. Poi secondo periodo: cominciano a vedere l’opposizione all’abbattimento e il vincolo e allora si muovono verso altre ipotesi. Si sono mosse verso San Donato o altre ipotesi dopo questo secondo periodo. Siamo ancora in tempo o no? Quello che noi riteniamo è che da un lato i club stanno toccando con mano la possibilità di andare in altre realtà - penso che fare lo stadio a San Donato non sia facile, non impossibile - e dall’altro il lato economico, con Milan e Inter che devono 600 milioni l’una e 400 l’altra per vari prestiti. Si può anche andare a San Donato, ma con San Siro c’è una occasione storica per rifare un quartiere di Milano. Io non ho la presunzione di avere rapporti esclusivi con le squadre, ma vediamo se da oggi nasce interesse da due o da una sola squadra. Speriamo e spingiamo le squadre a ripensare l’ultima volta sul valore che c’è nel rimanere nella città di Milano. Dico solo: occhio che non è semplice a San Donato. Non ho detto al sindaco di San Donato che non gli do aiuto, ma se gli do i miei vigili qui nella mia città cosa faccio?! Così sono le regole pubbliche. Non è semplice”.
—) Milan: tutte le news del 31 gennaio 2024.