Pioli vs Inzaghi: dalle critiche alla rivincita.

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,447
Reaction score
28,274
Tuttosport: c’è stato un momento nella scorsa stagione, fra la fine di gennaio e la metà di aprile, nel quale nessuno immaginava ancora Simone Inzaghi e Stefano Pioli sulla panchina di Inter e Milan nell’annata cominciata ufficialmente il 19 agosto. Il tecnico rossonero a inizio 2023 aveva vissuto una crisi profonda, perdendo punti in campionato, uscendo subito dalla Coppa Italia e finendo ko contro l’Inter nella Supercoppa italiana. Paolo Maldini lo aveva difeso come sempre, anche se fra i due erano iniziate a sorgere alcune vedute differenti, ma la sensazione era quella che a fine stagione sarebbe arrivato l’addio. Stessa cosa per Inzaghi che, complice un cammino negativo in campionato, culminato con 12 sconfitte, è finito spesso nel tritacarne - anche per le punzecchiature neanche troppo velate da parte dell’ad Beppe Marotta -, con il rischio anche di saltare subito se avesse fallito determinati obiettivi. Invece Inzaghi da buon “dead man walking” ha sempre reagito quando era a un passo dal burrone: dopo un ko doloroso in campionato, ecco l’exploit in Champions o in Coppa Italia. E così l’allenatore piacentino è arrivato fino alla finale di Istanbul, sorprendendo tutti, in primis il club che ha deciso di prolungare il suo contratto in scadenza nel 2024: nelle scorse settimane è stato raggiunto l’accordo per rinnovare fino al 2025 con adeguamento verso l’alto dell’ingaggio attualmente da 5.5 milioni. L’annuncio dovrebbe arrivare durante la sosta, probabilmente verso la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Pioli il contratto fino al 2025, con stipendio alzato a 4.1 milioni, lo aveva firmato già a ottobre 2022 e alla fine è rimasto lui in sella, anziché Maldini. La proprietà ha deciso di tagliare il cordone con l’ex capitano, dando invece fiducia a un uomo che nel periodo buio della pandemia aveva saputo fare da collante fra giocatori e società, iniziando a costruire quella che poi, gradualmente, è diventata la squadra capace di vincere lo scudetto nell’annata 2021-22. Gli americani, Furlani e Moncada lo stimano. A lui hanno deciso di affidare il nuovo Milan rivoluzionato.
Anche l’Inter è stata rivoltata come un calzino e Inzaghi, da buon aziendalista, ha dovuto dire sì, chinando la testa e lavorando ad Appiano per disegnare una squadra che fosse comunque all’altezza di quella precedente. Sia Inzaghi sia Pioli sono dovuti ripartire quasi da zero. Entrambi hanno perso punti di riferimento importanti nello spogliatoio: il nerazzurro tutti i senatori, da Handanovic a Brozovic, passando per Skriniar, D’Ambrosio e Dzeko, oltre al carismatico Onana e al traditore Lukaku. Come detto, Inzaghi non ha battuto ciglio. Certo, avrebbe voluto mantenere tutti i big, i 13-14 titolari, e cambiare tutti gli altri, invece ha perso il portiere, punto di forza in Europa, mentre il centravanti su cui voleva costruire la corsa scudetto gli ha dato il 2 di picche. Nessun problema, l'Inter è ripartita con il solito 3-5-2, le certezze di un tempo e i nuovi si sono calati nelle richieste di Inzaghi. Anche Pioli ha perso figure fondamentali che lo aiutavano nella gestione della squadra a Milanello: Maldini - al di là dei rapporti, Paolo rappresentava il Milan a 360 gradi -, Ibrahimovic e Tonali. Rispetto a Inzaghi, l'allenatore rossonero ha deciso di cambiare, il vecchio 4-2-3-1 la scorsa annata aveva scricchiolato e serviva una novità per svoltare. Ecco così il frizzante 4-3-3, giocatori più europei da lui richiesti e un Milan che sembra viaggiare ad altri ritmi rispetto al recente passato. Se questo basterà per colmare il gap evidenziato nei precedenti quattro derby del 2023 contro l'Inter, lo si scoprirà il 16 settembre.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,447
Reaction score
28,274
Tuttosport: c’è stato un momento nella scorsa stagione, fra la fine di gennaio e la metà di aprile, nel quale nessuno immaginava ancora Simone Inzaghi e Stefano Pioli sulla panchina di Inter e Milan nell’annata cominciata ufficialmente il 19 agosto. Il tecnico rossonero a inizio 2023 aveva vissuto una crisi profonda, perdendo punti in campionato, uscendo subito dalla Coppa Italia e finendo ko contro l’Inter nella Supercoppa italiana. Paolo Maldini lo aveva difeso come sempre, anche se fra i due erano iniziate a sorgere alcune vedute differenti, ma la sensazione era quella che a fine stagione sarebbe arrivato l’addio. Stessa cosa per Inzaghi che, complice un cammino negativo in campionato, culminato con 12 sconfitte, è finito spesso nel tritacarne - anche per le punzecchiature neanche troppo velate da parte dell’ad Beppe Marotta -, con il rischio anche di saltare subito se avesse fallito determinati obiettivi. Invece Inzaghi da buon “dead man walking” ha sempre reagito quando era a un passo dal burrone: dopo un ko doloroso in campionato, ecco l’exploit in Champions o in Coppa Italia. E così l’allenatore piacentino è arrivato fino alla finale di Istanbul, sorprendendo tutti, in primis il club che ha deciso di prolungare il suo contratto in scadenza nel 2024: nelle scorse settimane è stato raggiunto l’accordo per rinnovare fino al 2025 con adeguamento verso l’alto dell’ingaggio attualmente da 5.5 milioni. L’annuncio dovrebbe arrivare durante la sosta, probabilmente verso la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Pioli il contratto fino al 2025, con stipendio alzato a 4.1 milioni, lo aveva firmato già a ottobre 2022 e alla fine è rimasto lui in sella, anziché Maldini. La proprietà ha deciso di tagliare il cordone con l’ex capitano, dando invece fiducia a un uomo che nel periodo buio della pandemia aveva saputo fare da collante fra giocatori e società, iniziando a costruire quella che poi, gradualmente, è diventata la squadra capace di vincere lo scudetto nell’annata 2021-22. Gli americani, Furlani e Moncada lo stimano. A lui hanno deciso di affidare il nuovo Milan rivoluzionato.
Anche l’Inter è stata rivoltata come un calzino e Inzaghi, da buon aziendalista, ha dovuto dire sì, chinando la testa e lavorando ad Appiano per disegnare una squadra che fosse comunque all’altezza di quella precedente. Sia Inzaghi sia Pioli sono dovuti ripartire quasi da zero. Entrambi hanno perso punti di riferimento importanti nello spogliatoio: il nerazzurro tutti i senatori, da Handanovic a Brozovic, passando per Skriniar, D’Ambrosio e Dzeko, oltre al carismatico Onana e al traditore Lukaku. Come detto, Inzaghi non ha battuto ciglio. Certo, avrebbe voluto mantenere tutti i big, i 13-14 titolari, e cambiare tutti gli altri, invece ha perso il portiere, punto di forza in Europa, mentre il centravanti su cui voleva costruire la corsa scudetto gli ha dato il 2 di picche. Nessun problema, l'Inter è ripartita con il solito 3-5-2, le certezze di un tempo e i nuovi si sono calati nelle richieste di Inzaghi. Anche Pioli ha perso figure fondamentali che lo aiutavano nella gestione della squadra a Milanello: Maldini - al di là dei rapporti, Paolo rappresentava il Milan a 360 gradi -, Ibrahimovic e Tonali. Rispetto a Inzaghi, l'allenatore rossonero ha deciso di cambiare, il vecchio 4-2-3-1 la scorsa annata aveva scricchiolato e serviva una novità per svoltare. Ecco così il frizzante 4-3-3, giocatori più europei da lui richiesti e un Milan che sembra viaggiare ad altri ritmi rispetto al recente passato. Se questo basterà per colmare il gap evidenziato nei precedenti quattro derby del 2023 contro l'Inter, lo si scoprirà il 16 settembre.
.
 
Registrato
18 Settembre 2017
Messaggi
14,892
Reaction score
6,101
Tuttosport: c’è stato un momento nella scorsa stagione, fra la fine di gennaio e la metà di aprile, nel quale nessuno immaginava ancora Simone Inzaghi e Stefano Pioli sulla panchina di Inter e Milan nell’annata cominciata ufficialmente il 19 agosto. Il tecnico rossonero a inizio 2023 aveva vissuto una crisi profonda, perdendo punti in campionato, uscendo subito dalla Coppa Italia e finendo ko contro l’Inter nella Supercoppa italiana. Paolo Maldini lo aveva difeso come sempre, anche se fra i due erano iniziate a sorgere alcune vedute differenti, ma la sensazione era quella che a fine stagione sarebbe arrivato l’addio. Stessa cosa per Inzaghi che, complice un cammino negativo in campionato, culminato con 12 sconfitte, è finito spesso nel tritacarne - anche per le punzecchiature neanche troppo velate da parte dell’ad Beppe Marotta -, con il rischio anche di saltare subito se avesse fallito determinati obiettivi. Invece Inzaghi da buon “dead man walking” ha sempre reagito quando era a un passo dal burrone: dopo un ko doloroso in campionato, ecco l’exploit in Champions o in Coppa Italia. E così l’allenatore piacentino è arrivato fino alla finale di Istanbul, sorprendendo tutti, in primis il club che ha deciso di prolungare il suo contratto in scadenza nel 2024: nelle scorse settimane è stato raggiunto l’accordo per rinnovare fino al 2025 con adeguamento verso l’alto dell’ingaggio attualmente da 5.5 milioni. L’annuncio dovrebbe arrivare durante la sosta, probabilmente verso la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Pioli il contratto fino al 2025, con stipendio alzato a 4.1 milioni, lo aveva firmato già a ottobre 2022 e alla fine è rimasto lui in sella, anziché Maldini. La proprietà ha deciso di tagliare il cordone con l’ex capitano, dando invece fiducia a un uomo che nel periodo buio della pandemia aveva saputo fare da collante fra giocatori e società, iniziando a costruire quella che poi, gradualmente, è diventata la squadra capace di vincere lo scudetto nell’annata 2021-22. Gli americani, Furlani e Moncada lo stimano. A lui hanno deciso di affidare il nuovo Milan rivoluzionato.
Anche l’Inter è stata rivoltata come un calzino e Inzaghi, da buon aziendalista, ha dovuto dire sì, chinando la testa e lavorando ad Appiano per disegnare una squadra che fosse comunque all’altezza di quella precedente. Sia Inzaghi sia Pioli sono dovuti ripartire quasi da zero. Entrambi hanno perso punti di riferimento importanti nello spogliatoio: il nerazzurro tutti i senatori, da Handanovic a Brozovic, passando per Skriniar, D’Ambrosio e Dzeko, oltre al carismatico Onana e al traditore Lukaku. Come detto, Inzaghi non ha battuto ciglio. Certo, avrebbe voluto mantenere tutti i big, i 13-14 titolari, e cambiare tutti gli altri, invece ha perso il portiere, punto di forza in Europa, mentre il centravanti su cui voleva costruire la corsa scudetto gli ha dato il 2 di picche. Nessun problema, l'Inter è ripartita con il solito 3-5-2, le certezze di un tempo e i nuovi si sono calati nelle richieste di Inzaghi. Anche Pioli ha perso figure fondamentali che lo aiutavano nella gestione della squadra a Milanello: Maldini - al di là dei rapporti, Paolo rappresentava il Milan a 360 gradi -, Ibrahimovic e Tonali. Rispetto a Inzaghi, l'allenatore rossonero ha deciso di cambiare, il vecchio 4-2-3-1 la scorsa annata aveva scricchiolato e serviva una novità per svoltare. Ecco così il frizzante 4-3-3, giocatori più europei da lui richiesti e un Milan che sembra viaggiare ad altri ritmi rispetto al recente passato. Se questo basterà per colmare il gap evidenziato nei precedenti quattro derby del 2023 contro l'Inter, lo si scoprirà il 16 settembre.
Hanno una fase difensiva da paura, non tanto perché non hanno subito gol ma perché gli avversari non sono riusciti proprio a tirare in porta.

Piuttosto fossi in Pioli andrei a rivedere lev12 sconfitte come sono venute. Da lì ci costruiamo le nostre caratteristiche. Se pensiamo di andare alla garibaldina rischiamo grosso
 
Registrato
29 Ottobre 2017
Messaggi
4,916
Reaction score
2,179
Inzaghi è comunque un miracolato dopo la stagione scorsa.
E' riuscito a tenere il posto grazie al raggiungimento di una finale di Champions che di sicuro non era neanche immaginabile ad inizio stagione dalla loro società stessa.
Poi per carità, ci arrivi e non puoi dirgli nulla. Però fare una stagione con più di 10 sconfitte in serie A non è tanto da fenomeni della panchina...
 
Registrato
10 Marzo 2021
Messaggi
15,165
Reaction score
15,485
Inzaghi è comunque un miracolato dopo la stagione scorsa.
E' riuscito a tenere il posto grazie al raggiungimento di una finale di Champions che di sicuro non era neanche immaginabile ad inizio stagione dalla loro società stessa.
Poi per carità, ci arrivi e non puoi dirgli nulla. Però fare una stagione con più di 10 sconfitte in serie A non è tanto da fenomeni della panchina...

Il trattamento a lui riservato nella passata stagione è stato ingiusto.
Vincere una Supercoppa italiana dominando contro il Milan, qualificarsi alla finalissima della Champions League battendo e dominando ancora una volta il Milan e vincere una Coppa Italia non mi sembra affare di un miracolato totale.

Il vero miracolato (in tutti i sensi) purtroppo l'abbiamo noi.
Ed è assurdo il fatto che mentre quello dell'altra sponda veniva messo in discussione nonostante i derby vinti e i trofei conquistati, il nostro veniva portato in spalla quasi come fosse una reliquia nonostante il 5° posto conquistato sul campo.
Il tutto da squadra campione in carica.
Confermatissimo e diventato "super-coach"

Speriamo almeno che il pelato somaro dopo 50 sconfitte contro il piangina interista riesca ad invertire la rotta nei derby.
 
Registrato
18 Settembre 2017
Messaggi
14,892
Reaction score
6,101
Il trattamento a lui riservato nella passata stagione è stato ingiusto.
Vincere una Supercoppa italiana dominando contro il Milan, qualificarsi alla finalissima della Champions League battendo e dominando ancora una volta il Milan e vincere una Coppa Italia non mi sembra affare di un miracolato totale.

Il vero miracolato (in tutti i sensi) purtroppo l'abbiamo noi.
Ed è assurdo il fatto che mentre quello dell'altra sponda veniva messo in discussione nonostante i derby vinti e i trofei conquistati, il nostro veniva portato in spalla quasi come fosse una reliquia nonostante il 5° posto conquistato sul campo.
Il tutto da squadra campione in carica.
Confermatissimo e diventato "super-coach"

Speriamo almeno che il pelato somaro dopo 50 sconfitte contro il piangina interista riesca ad invertire la rotta nei derby.
Che sia in grado di capire come affrontare l'Inter ci sono seri dubbi. L'anno scorso ci hanno dominato in tutte le partite, a un certo punto è sembrato abbiano tirato i remi in barca per non farci troppo male.

Certo giocare con Diaz e Messias praticamente è come giocare in 9 vediamo se quest'anno sarà diverso.
 
Registrato
10 Marzo 2021
Messaggi
15,165
Reaction score
15,485
Che sia in grado di capire come affrontare l'Inter ci sono seri dubbi. L'anno scorso ci hanno dominato in tutte le partite, a un certo punto è sembrato abbiano tirato i remi in barca per non farci troppo male.

Certo giocare con Diaz e Messias praticamente è come giocare in 9 vediamo se quest'anno sarà diverso.

Quest'anno diamo l'impressione di poter fare male in ogni ripartenza.
Però...però...contro il Bologna, nonostante in molti neghino e parlino di partita dominata, i rossoblu potevano segnare anche 2-3 goal viste le numerose occasioni che gli abbiamo concesso grazie ai buchi del centrocampo (grazie moglie-krunic).

Ecco, se dovessimo fare una partita del genere contro l'inter sarebbe la fine, soprattutto se gli indaisti dovessero passare subito in vantaggio.
In questo caso si ripeterà il solito copione visto negli anni passati: arretreranno il baricentro, aspetteranno il momento opportuno e poi via, solita prateria a centrocampo e 2-0 su contropiede.
 
Registrato
29 Ottobre 2017
Messaggi
4,916
Reaction score
2,179
Il trattamento a lui riservato nella passata stagione è stato ingiusto.
Vincere una Supercoppa italiana dominando contro il Milan, qualificarsi alla finalissima della Champions League battendo e dominando ancora una volta il Milan e vincere una Coppa Italia non mi sembra affare di un miracolato totale.

Il vero miracolato (in tutti i sensi) purtroppo l'abbiamo noi.
Ed è assurdo il fatto che mentre quello dell'altra sponda veniva messo in discussione nonostante i derby vinti e i trofei conquistati, il nostro veniva portato in spalla quasi come fosse una reliquia nonostante il 5° posto conquistato sul campo.
Il tutto da squadra campione in carica.
Confermatissimo e diventato "super-coach"

Speriamo almeno che il pelato somaro dopo 50 sconfitte contro il piangina interista riesca ad invertire la rotta nei derby.
hai ragione su questo. Condivido tutto.
Senza tanti giri di parole, magari avessimo fatto noi la stagione dell'Inter dell'anno scorso....

Dicevo solo che seppur ingiustamente come dici tu, a metà stagione era un uomo morto che camminava Inzaghi, si è salvato solo grazie a una finale (impensabile) di champions. Miracolato in questo senso, la finale di champions è stata un miracolo per lui e per l'inter.
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
60,284
Reaction score
26,063
Tuttosport: c’è stato un momento nella scorsa stagione, fra la fine di gennaio e la metà di aprile, nel quale nessuno immaginava ancora Simone Inzaghi e Stefano Pioli sulla panchina di Inter e Milan nell’annata cominciata ufficialmente il 19 agosto. Il tecnico rossonero a inizio 2023 aveva vissuto una crisi profonda, perdendo punti in campionato, uscendo subito dalla Coppa Italia e finendo ko contro l’Inter nella Supercoppa italiana. Paolo Maldini lo aveva difeso come sempre, anche se fra i due erano iniziate a sorgere alcune vedute differenti, ma la sensazione era quella che a fine stagione sarebbe arrivato l’addio. Stessa cosa per Inzaghi che, complice un cammino negativo in campionato, culminato con 12 sconfitte, è finito spesso nel tritacarne - anche per le punzecchiature neanche troppo velate da parte dell’ad Beppe Marotta -, con il rischio anche di saltare subito se avesse fallito determinati obiettivi. Invece Inzaghi da buon “dead man walking” ha sempre reagito quando era a un passo dal burrone: dopo un ko doloroso in campionato, ecco l’exploit in Champions o in Coppa Italia. E così l’allenatore piacentino è arrivato fino alla finale di Istanbul, sorprendendo tutti, in primis il club che ha deciso di prolungare il suo contratto in scadenza nel 2024: nelle scorse settimane è stato raggiunto l’accordo per rinnovare fino al 2025 con adeguamento verso l’alto dell’ingaggio attualmente da 5.5 milioni. L’annuncio dovrebbe arrivare durante la sosta, probabilmente verso la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Pioli il contratto fino al 2025, con stipendio alzato a 4.1 milioni, lo aveva firmato già a ottobre 2022 e alla fine è rimasto lui in sella, anziché Maldini. La proprietà ha deciso di tagliare il cordone con l’ex capitano, dando invece fiducia a un uomo che nel periodo buio della pandemia aveva saputo fare da collante fra giocatori e società, iniziando a costruire quella che poi, gradualmente, è diventata la squadra capace di vincere lo scudetto nell’annata 2021-22. Gli americani, Furlani e Moncada lo stimano. A lui hanno deciso di affidare il nuovo Milan rivoluzionato.
Anche l’Inter è stata rivoltata come un calzino e Inzaghi, da buon aziendalista, ha dovuto dire sì, chinando la testa e lavorando ad Appiano per disegnare una squadra che fosse comunque all’altezza di quella precedente. Sia Inzaghi sia Pioli sono dovuti ripartire quasi da zero. Entrambi hanno perso punti di riferimento importanti nello spogliatoio: il nerazzurro tutti i senatori, da Handanovic a Brozovic, passando per Skriniar, D’Ambrosio e Dzeko, oltre al carismatico Onana e al traditore Lukaku. Come detto, Inzaghi non ha battuto ciglio. Certo, avrebbe voluto mantenere tutti i big, i 13-14 titolari, e cambiare tutti gli altri, invece ha perso il portiere, punto di forza in Europa, mentre il centravanti su cui voleva costruire la corsa scudetto gli ha dato il 2 di picche. Nessun problema, l'Inter è ripartita con il solito 3-5-2, le certezze di un tempo e i nuovi si sono calati nelle richieste di Inzaghi. Anche Pioli ha perso figure fondamentali che lo aiutavano nella gestione della squadra a Milanello: Maldini - al di là dei rapporti, Paolo rappresentava il Milan a 360 gradi -, Ibrahimovic e Tonali. Rispetto a Inzaghi, l'allenatore rossonero ha deciso di cambiare, il vecchio 4-2-3-1 la scorsa annata aveva scricchiolato e serviva una novità per svoltare. Ecco così il frizzante 4-3-3, giocatori più europei da lui richiesti e un Milan che sembra viaggiare ad altri ritmi rispetto al recente passato. Se questo basterà per colmare il gap evidenziato nei precedenti quattro derby del 2023 contro l'Inter, lo si scoprirà il 16 settembre.
Io il derby voglio vincerlo.
Checchè ne dicano i trombettieri siamo davanti in tutto a loro.

Iniziamo a tramutare sul campo l'abisso che c'è tra noi e loro.

A pioli hanno fatto il mercato che voleva ora se vuole prenderli alti e a uomo per batterli lo faccia ma io voglio i 3 punti.
 
Registrato
18 Settembre 2017
Messaggi
14,892
Reaction score
6,101
Quest'anno diamo l'impressione di poter fare male in ogni ripartenza.
Però...però...contro il Bologna, nonostante in molti neghino e parlino di partita dominata, i rossoblu potevano segnare anche 2-3 goal viste le numerose occasioni che gli abbiamo concesso grazie ai buchi del centrocampo (grazie moglie-krunic).

Ecco, se dovessimo fare una partita del genere contro l'inter sarebbe la fine, soprattutto se gli indaisti dovessero passare subito in vantaggio.
In questo caso si ripeterà il solito copione visto negli anni passati: arretreranno il baricentro, aspetteranno il momento opportuno e poi via, solita prateria a centrocampo e 2-0 su contropiede.
Ah sfondi una porta aperta, dal tronde screditare gli altri e prerogativa di noi italiani. Non ti danno mai l'impressione di essere in difficoltà sanno esattamente cosa fare in ogni situazione di gioco, squadra sempre corta che sa quando è il momento di aggredire e quando è il momento di ritirarsi, noi viviamo di strappi. E le nostre distanze sono completamente diversi. Vorrà pur dire qualcosa se in 3 partite non hanno subito tiri in porta
E poi guarda, giocano per segnare e vincere il tiro immediato è una prerogativa,noi prima dobbiamo fare 6 colpi di tacco.

Se siamo intelligenti dobbiamo attaccarli con le triangolazioni, Theo Leao Pulisic, devono andare senza palla. E poi tirare da fuori , cosa che a noi sembra sconosciuta
 
Ultima modifica:

Similar threads

Alto
head>