Pioli salvato dai leader. Conte, Motta, Italiano Farioli per giugno.

Lo Gnu

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La GDS conferma le news che abbiamo ampiamente riferito ieri: il Milan è deluso e preoccupato. Pioli ieri è stato in discussione come non mai ma è stato salvato dalle telefonate che il club ha fatto ai leader dello spogliatoio. Molti hanno detto di essere ancora con Pioli. Ma Il club attribuisce a Pioli e al suo staff i 30 guai fisici in cinque mesi, record italiano e probabilmente europeo. Gli infortuni hanno generato sconfitte, mancati guadagni (gli ottavi di Champions...), svalutazione dei calciatori. Un tema legato anche alla capacità dell’allenatore di motivare il gruppo: vedere Leao e Theo Hernandez lontanissimi dai loro picchi colpisce. Il Milan continuerà a provare a risolvere il problema infortuni con Pioli - certo è difficile, a questo punto della stagione - ma Gerry Cardinale, nel messaggio di auguri di Natale, è stato chiaro: «Come tutti voi, non sono soddisfatto della nostra attuale posizione in A o della Champions League». Una certa pressione sull’allenatore si nota, come si nota la pressione – forte – dei tifosi delusi. Le valutazioni sull’eso- nero, evidentemente, ci sono state, messe per ora da parte per le risposte dei calciatori, le valutazioni di Cardinale, la difficoltà nel trovare un’alternativa top. Qualcosa però si è rotto e al momento è molto probabile che a fine stagione il Milan cambi guida, con un anno di anticipo sul contratto. Nomi ipotizzabili, molti. Per ora, comunque, avanti con Pioli.

ABATE E CONTE: uno dei nomi per l'estate è Antonio Conte. I presupposti tecnici ci sarebbero, perché il Milan ha molti giocatori adatti a Conte, mentre il problema può essere finanziario. Conte negli ultimi anni ha guadagnato molto - per una nuova sfida potrebbe accettare un ingaggio inferiore? possibile - e ha sempre chiesto calciatori con cartellini e ingaggi pesanti, pronti a dare una mano subito. RedBird finora ha ragionato diversamente. Il secondo nome è Ignazio Abate: è stimato e in stagione sta avendo risultati buoni - molto buoni in Europa - con la Primavera. Può essere una soluzione a interim, con la possibilità di diventare qualcosa di più, ma il gradino tra Primavera e A è altissimo.

Tuttosport in edicola su Pioli salvo (per ora) e su Motta, Italiano o Farioli per il futuro: mai come in questo Natale, Stefano Pioli è stato così in bilico. La sua panchina è fortemente traballante, anche se il club ha fatto filtrare la volontà di andare avanti con lui, ma non senza interventi su chi lavora a Milanello. Perché nel mirino della società è finito lo staff dell’allenatore, reo dell’ecatombe di infortuni che si è aggravata ulteriormente con il trentesimo stop della stagione, ovvero quello di Fikayo Tomori. Sarà un Natale di profonde riflessioni, anche in base a quello che sarà il primo intervento da senior advisor di Zlatan Ibrahimovic, che darà il suo punto di vista sulla situazione all’ad Giorgio Furlani, al dt Geoffrey Moncada e al ds Antonio D’Ottavio. Ma la volontà del Milan di proseguire con Pioli non vuol dire che l’allenatore non sia costantemente sotto pressione. Risultati negativi tra Sassuolo, Cagliari (in Coppa Italia a San Siro) e Empoli potrebbero costringere la dirigenza all’esonero. Difficile pensare alle dimissioni, visto anche il contratto in essere fino al 30 giugno 2025 da 4.5 milioni all’anno che il tecnico ha in vigore (rinnovato da Maldini e Massara il 31 ottobre 2022 con una durata discutibile visto che anche loro, prima del licenziamento, avevano pensato all’esonero di Pioli). Pioli, poi, sarà messo anche nelle condizioni di non poter intervenire troppo sulla questione staff poiché, in caso di opposizione a una eventuale rimozione di quegli elementi che sono legati a lui, si troverebbe nella scomoda posizione di dover scegliere se dimettersi o meno. Insomma, da qualunque angolo la si guardi, il Milan è una polveriera che rischia di esplodere a ogni passo falso. La proprietà è arrabbiata per la situazione infortuni e ha deciso di intervenire in quell’area specifica per cercare di risolvere un problema che, sotto la gestione Pioli, è una costante. In questo momento si deve escludere la soluzione interna per un eventuale avvicendamento, con Ignazio Abate preservato e tutelato nel suo percorso di crescita. È altresì vero che, in caso di tracollo, dirigenza e proprietà dovrebbero intervenire in via definitiva, andando anche a cambiare le proprie visioni su alcuni allenatori top oggi a spasso (plebiscito dei tifosi per Antonio Conte) poiché, oltre a un tecnico bravo e a uno staff capace di invertire il trend fisico, servirebbe anche un nome da dare in pasto alla piazza. Ma l’avventura di Pioli al Milan, anche in caso di vittoria di un trofeo, è ormai entrata nelle pagine finali. Per l’estate la dirigenza milanista ha in Thiago Motta un profilo molto gradito per qualità di gioco espresso dal Bologna, valorizzazione dei giocatori e capacità comunicativa (laddove Pioli sta peccando da tempo, con dichiarazioni che non sono apparse “da Milan” nemmeno dopo Salerno) ma anche Vincenzo italiano (che è il profilo preferito da Aurelio De Laurentiis per il Napoli) è un nome osservato con attenzione, così come quello di Francesco Farioli, che sta raccogliendo risultati e applausi in Francia con il Nizza.

CorSport: Pioli traballa ma non rischia ancora l'esonero. Anche perché il club non trova alternative di livello. A parte Conte (che comunque non vuole subentrare a stagione in corso) le alternative non convincono. E poi c'è il problema degli infortuni. Un eventuale nuovo tecnico inizierebbe con una rosa dilaniata dai problemi fisici. Sarebbe complicato cambiare preparazione atletica nel bel mezzo di una stagione in cui si gioca tantissimo.

Corsera: Pioli resta, ma la fiducia è a tempo. La proprietà è (giustamente) furiosa e pretende una reazione netta già nella prossima partita, sabato 30 a San Siro contro il Sas- suolo, storica bestia nera del Milan. L’ottavo di Coppa Italia col Cagliari il 2 e la trasferta di Empoli del 7 saranno altri due controesami delicatissimi. Un altro rovinoso passo falso potrebbe a quel punto costare carissimo all’allenatore, che ieri ha diretto la seduta di scarico a Milanello in solitudine, prima del rompete le righe di oggi e domani. Anche se poi, in caso di esonero, il problema resta. Individuare un sostituto adatto non è semplice. Si fa il nome di Abate, amico di Ibra, ma avrebbe senso scaricargli ora come ora tutta questa responsabilità col rischio di bruciarlo? E poi col caos infortuni, qualche testa deve saltare tra preparatori e fisioterapisti. Quindi che salti subito.


Il Giornale: fiducia a tempo per Pioli. Ma di alternative credibili non ce ne sono. Si è arrivati al compromesso: nessun esonero immediato ma nemmeno fiducia a illimitata. La panchina di Pioli è al riparto. Ma per quanto? Almeno fino a sabato, quando il Milan ospiterà il Sassuolo.
Economicamente parlando questa squadra può permettersi Conte.
Il Napoli ha avuto allenatori come Carletto o Benitez e noi, dopo gli ultimi anni positivi, non possiamo permetterci Conte? Sulla carta certo che possiamo farlo.
Il problema è che con questa banda di cialtroni uno come Conte diventa un obiettivo irreale.
Con la filosofia di questo Moneyball si cerca sempre di massimizzare con il minimo sforzo e questo non lo puoi fare se vuoi vincere, anzi se come dice Gerry "vogliamo vincere stabilmente".
Siamo fuffa al momento.
 

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La GDS conferma le news che abbiamo ampiamente riferito ieri: il Milan è deluso e preoccupato. Pioli ieri è stato in discussione come non mai ma è stato salvato dalle telefonate che il club ha fatto ai leader dello spogliatoio. Molti hanno detto di essere ancora con Pioli. Ma Il club attribuisce a Pioli e al suo staff i 30 guai fisici in cinque mesi, record italiano e probabilmente europeo. Gli infortuni hanno generato sconfitte, mancati guadagni (gli ottavi di Champions...), svalutazione dei calciatori. Un tema legato anche alla capacità dell’allenatore di motivare il gruppo: vedere Leao e Theo Hernandez lontanissimi dai loro picchi colpisce. Il Milan continuerà a provare a risolvere il problema infortuni con Pioli - certo è difficile, a questo punto della stagione - ma Gerry Cardinale, nel messaggio di auguri di Natale, è stato chiaro: «Come tutti voi, non sono soddisfatto della nostra attuale posizione in A o della Champions League». Una certa pressione sull’allenatore si nota, come si nota la pressione – forte – dei tifosi delusi. Le valutazioni sull’eso- nero, evidentemente, ci sono state, messe per ora da parte per le risposte dei calciatori, le valutazioni di Cardinale, la difficoltà nel trovare un’alternativa top. Qualcosa però si è rotto e al momento è molto probabile che a fine stagione il Milan cambi guida, con un anno di anticipo sul contratto. Nomi ipotizzabili, molti. Per ora, comunque, avanti con Pioli.

ABATE E CONTE: uno dei nomi per l'estate è Antonio Conte. I presupposti tecnici ci sarebbero, perché il Milan ha molti giocatori adatti a Conte, mentre il problema può essere finanziario. Conte negli ultimi anni ha guadagnato molto - per una nuova sfida potrebbe accettare un ingaggio inferiore? possibile - e ha sempre chiesto calciatori con cartellini e ingaggi pesanti, pronti a dare una mano subito. RedBird finora ha ragionato diversamente. Il secondo nome è Ignazio Abate: è stimato e in stagione sta avendo risultati buoni - molto buoni in Europa - con la Primavera. Può essere una soluzione a interim, con la possibilità di diventare qualcosa di più, ma il gradino tra Primavera e A è altissimo.

Tuttosport in edicola su Pioli salvo (per ora) e su Motta, Italiano o Farioli per il futuro: mai come in questo Natale, Stefano Pioli è stato così in bilico. La sua panchina è fortemente traballante, anche se il club ha fatto filtrare la volontà di andare avanti con lui, ma non senza interventi su chi lavora a Milanello. Perché nel mirino della società è finito lo staff dell’allenatore, reo dell’ecatombe di infortuni che si è aggravata ulteriormente con il trentesimo stop della stagione, ovvero quello di Fikayo Tomori. Sarà un Natale di profonde riflessioni, anche in base a quello che sarà il primo intervento da senior advisor di Zlatan Ibrahimovic, che darà il suo punto di vista sulla situazione all’ad Giorgio Furlani, al dt Geoffrey Moncada e al ds Antonio D’Ottavio. Ma la volontà del Milan di proseguire con Pioli non vuol dire che l’allenatore non sia costantemente sotto pressione. Risultati negativi tra Sassuolo, Cagliari (in Coppa Italia a San Siro) e Empoli potrebbero costringere la dirigenza all’esonero. Difficile pensare alle dimissioni, visto anche il contratto in essere fino al 30 giugno 2025 da 4.5 milioni all’anno che il tecnico ha in vigore (rinnovato da Maldini e Massara il 31 ottobre 2022 con una durata discutibile visto che anche loro, prima del licenziamento, avevano pensato all’esonero di Pioli). Pioli, poi, sarà messo anche nelle condizioni di non poter intervenire troppo sulla questione staff poiché, in caso di opposizione a una eventuale rimozione di quegli elementi che sono legati a lui, si troverebbe nella scomoda posizione di dover scegliere se dimettersi o meno. Insomma, da qualunque angolo la si guardi, il Milan è una polveriera che rischia di esplodere a ogni passo falso. La proprietà è arrabbiata per la situazione infortuni e ha deciso di intervenire in quell’area specifica per cercare di risolvere un problema che, sotto la gestione Pioli, è una costante. In questo momento si deve escludere la soluzione interna per un eventuale avvicendamento, con Ignazio Abate preservato e tutelato nel suo percorso di crescita. È altresì vero che, in caso di tracollo, dirigenza e proprietà dovrebbero intervenire in via definitiva, andando anche a cambiare le proprie visioni su alcuni allenatori top oggi a spasso (plebiscito dei tifosi per Antonio Conte) poiché, oltre a un tecnico bravo e a uno staff capace di invertire il trend fisico, servirebbe anche un nome da dare in pasto alla piazza. Ma l’avventura di Pioli al Milan, anche in caso di vittoria di un trofeo, è ormai entrata nelle pagine finali. Per l’estate la dirigenza milanista ha in Thiago Motta un profilo molto gradito per qualità di gioco espresso dal Bologna, valorizzazione dei giocatori e capacità comunicativa (laddove Pioli sta peccando da tempo, con dichiarazioni che non sono apparse “da Milan” nemmeno dopo Salerno) ma anche Vincenzo italiano (che è il profilo preferito da Aurelio De Laurentiis per il Napoli) è un nome osservato con attenzione, così come quello di Francesco Farioli, che sta raccogliendo risultati e applausi in Francia con il Nizza.

CorSport: Pioli traballa ma non rischia ancora l'esonero. Anche perché il club non trova alternative di livello. A parte Conte (che comunque non vuole subentrare a stagione in corso) le alternative non convincono. E poi c'è il problema degli infortuni. Un eventuale nuovo tecnico inizierebbe con una rosa dilaniata dai problemi fisici. Sarebbe complicato cambiare preparazione atletica nel bel mezzo di una stagione in cui si gioca tantissimo.

Corsera: Pioli resta, ma la fiducia è a tempo. La proprietà è (giustamente) furiosa e pretende una reazione netta già nella prossima partita, sabato 30 a San Siro contro il Sas- suolo, storica bestia nera del Milan. L’ottavo di Coppa Italia col Cagliari il 2 e la trasferta di Empoli del 7 saranno altri due controesami delicatissimi. Un altro rovinoso passo falso potrebbe a quel punto costare carissimo all’allenatore, che ieri ha diretto la seduta di scarico a Milanello in solitudine, prima del rompete le righe di oggi e domani. Anche se poi, in caso di esonero, il problema resta. Individuare un sostituto adatto non è semplice. Si fa il nome di Abate, amico di Ibra, ma avrebbe senso scaricargli ora come ora tutta questa responsabilità col rischio di bruciarlo? E poi col caos infortuni, qualche testa deve saltare tra preparatori e fisioterapisti. Quindi che salti subito.


Il Giornale: fiducia a tempo per Pioli. Ma di alternative credibili non ce ne sono. Si è arrivati al compromesso: nessun esonero immediato ma nemmeno fiducia a illimitata. La panchina di Pioli è al riparto. Ma per quanto? Almeno fino a sabato, quando il Milan ospiterà il Sassuolo.
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