Milan: attento a Daniel. Può vendicare papà.

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Tuttosport in edicola: la prima volta di un Maldini contro il Milan senza Maldini a 57 anni di distanza dagli unici due precedenti. Potrebbe capitare domenica al ‘Castellani’ di Empoli in occasione della sfida tra padroni di casa e rossoneri. Un classico testacoda: toscani penultimi, Calabria e compagni terzi. Questo cortocircuito di classifica potrebbe fare da sfondo a un intreccio che rimanda alla storia, come succede sempre quando un componente della dinastia più rossonera di sempre incrocia il Milan. Dalla scorsa estate nell’Empoli gioca Daniel Maldini, in prestito dal club milanese. Il 22enne secondogenito dell’ex capitano non è ancora sicuro della maglia da titolare: è in ballottaggio con Tommaso Baldanzi per il ruolo di trequartista nel 4-3-1-2 di Aurelio Andreazzoli. Nelle ultime due giornate è toccato a Maldini junior partire dall’inizio, ma l’allenatore toscano deve ancora decidere se ripetere la scelta oppure dare spazio a Baldanzi. In ogni caso viene spontaneo aprire gli archivi. Nella scorsa stagione, quando era allo Spezia, Daniel ha addirittura segnato al Milan. È successo nell’andata a San Siro davanti agli occhi di papà Paolo, allora direttore dell’area tecnica del club rossonero. Magnifica, nell’immobilità obbligata per nascondere il tormento interiore, l’espressione dell’ex fuoriclasse, sospesa tra la gioia di veder segnare un figlio in Serie A e la delusione per il gol del momentaneo pareggio subito dal Milan, che poi vincerà 2-1. Al ritorno Daniel era fermo per un infortunio muscolare. Questa volta ci sarà solo il figlio perché da giugno Paolo è stato sollevato dall’incarico in seguito alla frettolosa decisione della proprietà, fonte dei successivi problemi sotto gli occhi di tutti. Per trovare una situazione simile bisogna tornare alla stagione 1966-67, l’unica del capostipite Cesare Maldini da ex milanista. Il capitano della Coppa Campioni di Wembley concluse la carriera al Torino dopo 12 anni al Milan. Cesare affrontò la sua ex squadra l’8 gennaio 1967 a San Siro e il 14 maggio 1967 al Comunale. Finì con un doppio pareggio (1-1 e 0-0), quasi un segno di rispetto verso il passato di Cesare. Come se un Maldini non potesse fare uno sgarbo al Milan e viceversa, senza avere un Maldini dalla sua. Adesso i rapporti di forza sono diversi. Quel Torino concluse al 7° posto, un gradino più in alto del Milan 8°. Domenica si affronteranno zona Champions e salvezza. Chissà se il peso della storia produrrà comunque qualche effetto.

Le scelte di formazione di Pioli QUI -) Milan: Theo centrale ad Empoli. La formazione.
 
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Sempre tutti carichi quando si tratta di giocare contro di noi.
Anche loro pronti per la partita della vita.
Come la Salernitana, che ieri è andata a fare una gita allo stadium.
 

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Tuttosport in edicola: la prima volta di un Maldini contro il Milan senza Maldini a 57 anni di distanza dagli unici due precedenti. Potrebbe capitare domenica al ‘Castellani’ di Empoli in occasione della sfida tra padroni di casa e rossoneri. Un classico testacoda: toscani penultimi, Calabria e compagni terzi. Questo cortocircuito di classifica potrebbe fare da sfondo a un intreccio che rimanda alla storia, come succede sempre quando un componente della dinastia più rossonera di sempre incrocia il Milan. Dalla scorsa estate nell’Empoli gioca Daniel Maldini, in prestito dal club milanese. Il 22enne secondogenito dell’ex capitano non è ancora sicuro della maglia da titolare: è in ballottaggio con Tommaso Baldanzi per il ruolo di trequartista nel 4-3-1-2 di Aurelio Andreazzoli. Nelle ultime due giornate è toccato a Maldini junior partire dall’inizio, ma l’allenatore toscano deve ancora decidere se ripetere la scelta oppure dare spazio a Baldanzi. In ogni caso viene spontaneo aprire gli archivi. Nella scorsa stagione, quando era allo Spezia, Daniel ha addirittura segnato al Milan. È successo nell’andata a San Siro davanti agli occhi di papà Paolo, allora direttore dell’area tecnica del club rossonero. Magnifica, nell’immobilità obbligata per nascondere il tormento interiore, l’espressione dell’ex fuoriclasse, sospesa tra la gioia di veder segnare un figlio in Serie A e la delusione per il gol del momentaneo pareggio subito dal Milan, che poi vincerà 2-1. Al ritorno Daniel era fermo per un infortunio muscolare. Questa volta ci sarà solo il figlio perché da giugno Paolo è stato sollevato dall’incarico in seguito alla frettolosa decisione della proprietà, fonte dei successivi problemi sotto gli occhi di tutti. Per trovare una situazione simile bisogna tornare alla stagione 1966-67, l’unica del capostipite Cesare Maldini da ex milanista. Il capitano della Coppa Campioni di Wembley concluse la carriera al Torino dopo 12 anni al Milan. Cesare affrontò la sua ex squadra l’8 gennaio 1967 a San Siro e il 14 maggio 1967 al Comunale. Finì con un doppio pareggio (1-1 e 0-0), quasi un segno di rispetto verso il passato di Cesare. Come se un Maldini non potesse fare uno sgarbo al Milan e viceversa, senza avere un Maldini dalla sua. Adesso i rapporti di forza sono diversi. Quel Torino concluse al 7° posto, un gradino più in alto del Milan 8°. Domenica si affronteranno zona Champions e salvezza. Chissà se il peso della storia produrrà comunque qualche effetto.

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Può anche vendicare il papà ma l'essere strisciante (oltre che incapace) resterà comunque al suo posto.
 
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