Milan 13° per Km ma 5° per corsa di scatto

Jino

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Pioli ha voluto interpreti per la sua idea di calcio, tu citi profili da calcio posizionale ma noi così ci giochiamo mai.
Pioli vuole essenzialmente 5 uomini per la prima impostazione e 5 per la fase offensiva ma che si muovano e giochino senza linea.
Il Milan è diviso in 2 tronconi perché il mister vuole così.

Non vedrai mai le linee dei reparti.
Noi inseguiamo il calcio relazionale.

Ed è la chiave di lettura del perchè subiamo tutte quelle ripartenze in cui senza difficoltà gli avversari ci aggrediscono subito la linea difensiva.

Noi questi famosi scatti non li facciamo solo per offendere, li dobbiamo fare anche per difendere purtroppo, è si pagano alla lunga.
 
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Ed è la chiave di lettura del perchè subiamo tutte quelle ripartenze in cui senza difficoltà gli avversari ci aggrediscono subito la linea difensiva.

Noi questi famosi scatti non li facciamo solo per offendere, li dobbiamo fare anche per difendere purtroppo, è si pagano alla lunga.
Certo, perché alla base del calcio relazionale ci sono il grande atletismo, grande tecnica, intelligenza tattica.
Il calcio relazionale nasce per distruggere quello posizionale con l'imprevedibilita' e la fantasia ma serve connessione tra i singoli che si trova solo giocando tanto assieme con lo stesso 11.

Se funziona distruggi vecchi stereotipi, altrimenti fai brutte figure.
 

PoloNegativo

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Io non so cos'altro deve succedere affinché la società decida di allontanare questo maledetto allenatore insieme al suo staff.

Adesso che anche il modo di giocare "troppo atletico" viene escluso tra le cause, e che quindi non si tratta di un "trade-off" per una performance migliore, possiamo dire che probabilmente i giocatori si allenano poco e male durante l'allenamento?

Allenatore scarso sotto tutti i punti di vista. Tattico, motivazionale e atletico. Non c'è veramente nulla da perdere. Eppure è ancora lì.
 
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Tuttosport in edicola sul caso infortuni e sulle statistiche a livello fisico del Milan: ci sono due dati che possono aiutare a trovare qualche spiegazione per il numero in costante aggiornamento degli infortuni muscolari del Milan: 21 in questa stagione dopo il ko di Tomori. È il problema principale in questo momento, al punto da mettere a rischio la permanenza di Stefano Pioli, considerato l'unico responsabile, insieme al suo staff, di una situazione che in realtà coinvolge tutto il club (gli infortuni erano tanti anche nelle scorse stagioni, ma non a questi livelli). Il primo fattore è ricavabile dall'andamento del Milan in campionato: sette vittorie nelle prime otto giornate, appena tre nelle successive nove. La squadra è partita forte, soprattutto nei primi tre turni quando i giocatori volavano: 8 gol fatti, appena 2 subiti. Quindi la preparazione estiva ha permesso di scattare velocissimo dai blocchi. Positivo nel breve, ma non nel medio-lungo periodo: non è stato possibile caricare molto sulla forza perché sono stati effettuati tanti nuovi acquisti, molti aggregati ad agosto, quasi tutti presi dall’estero, alcuni con una storia di infortuni alle spalle (Loftus-Cheek e Pulisic, due dei tre titolari inseriti subito). Una conferma potrebbe arrivare dal ripetersi di infortuni che interessano i tendini: Thiaw, Pobega e Kalulu.

Era indispensabile partire bene perché la proprietà aveva cambiato tutto in estate: i dirigenti promossi hanno sostenuto un mercato molto ricco che doveva subito produrre frutti. Senza dimenticare l’enfasi posta sul calendario troppo difficile all’inizio. Con il risultato che il Milan ha cominciato a frenare quando gli avversari sono diventati più abbordabili. La rivoluzione estiva ha spinto anche a modificare l’atteggiamento tattico, diventato più spregiudicato. Conseguenza naturale della decisione di puntare su un tridente più offensivo, senza il bilanciamento di un esterno destro più incline alla copertura, come Saelemaekers ceduto frettolosamente. Cosi la squadra è diventata meno compatta. Qui entra in scena la seconda statistica: il Milan è la 13ª squadra di Serie A per chilometri percorsi, ma è la 5ª per corsa di scatto. Nessun’altra ha una differenza così marcata tra le due graduatorie: la Lazio è 1ª in entrambe le voci, il Frosinone 2° per scatti e 7° per chilometri percorsi, l’Inter 3ª e 6ª, l’Empoli 4ª e 5ª. Quindi i giocatori del Milan devono cambiare marcia più di tutti. A maggior ragione i centrali difensivi rimasti senza la protezione degli anni passati: non a caso si sono fatti tutti male. Sono cause che coinvolgono scelte strategiche di progettazione della squadra, effettuate dal club, non solo da Pioli. Ed entra in gioco l’organizzazione complessiva delle aree che vigilano sugli infortuni: raccolta dati, riatletizzazione, settore medico. Invece, sembra che la responsabilità sia solo dell’allenatore e del suo staff.
Anche ruttosport invitato gentilmente alla cena offerta da monieur Piolì
 

Andris

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siamo come i grandi felini: veloci ma poca resistenza
ci espongano allo ZooSafari di Fasano
 

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