Un conto è apostrofare un giocatore “mer*a”, un conto è urlare “monkey” insistentemente ad un giocatore di colore. Non è affatto la stessa cosa.
Benissimo i fischi, gli sfottò; lo stadio non è l’opera, ma gli insulti raziali sono una delle manifestazioni più becere a cui si possa assistere durante una partita di calcio, e non sono giustificabili solo perché si è in uno stadio.
Detto questo ci sono delle leggi, ed ognuno è responsabile delle proprie azioni.
Comunque so già come andrà a finire. Questo “leone” da curva chiederà scusa trasformandosi in agnellino, accampando mille scuse, neanche quotato.