Maignan: c'è il primo indagato. Oggi verdetto giudice sportivo.

Giangy

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Come riportato dal Corsera, c'è un primo indagato a Udine per il caso Maignan. Si tratta di un uomo che urlava insulti razzisti al portiere. L'uomo è stato incastrato grazie a un video postato sui social.

Vedi l'allegato 6769
Comunque non è la prima volta che viene insultato Mike, ricordo anche due anni fà circa, a Torino allo stadium due alcolizzati gobbi ricordo urlavano insultando nel pre partita. Comunque ci sarà una fine, anche se penso sia molto dura sconfiggere questo fenomeno del razzismo.
 

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Come riportato dal Corsera, c'è un primo indagato a Udine per il caso Maignan. Si tratta di un uomo che urlava insulti razzisti al portiere. L'uomo è stato incastrato grazie a un video postato sui social.

GDS: insulto a Maignan ripetuto 12 volte dal soggetto indagato. Il quale, poi, si è vantato del fatto insieme agli amici. Ora potrebbero essere individuato altri responsabili.
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Come riportato dal Corsera, c'è un primo indagato a Udine per il caso Maignan. Si tratta di un uomo che urlava insulti razzisti al portiere. L'uomo è stato incastrato grazie a un video postato sui social.

GDS: insulto a Maignan ripetuto 12 volte dal soggetto indagato. Il quale, poi, si è vantato del fatto insieme agli amici. Ora potrebbero essere individuato altri responsabili.

Tuttosport in edicola: c’è il primo indagato per gli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan, sabato sera durante Udinese-Milan, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica del capoluogo friulano. L’individuazione è stata resa possibile dalla visione dei video postati sui social da altri tifosi presenti nella curva bianconera. Determinante la collaborazione dell’Udinese, che ha messo a disposizione tutte le immagini realizzate dalle telecamere dello stadio. Il responsabile è un 46enne della provincia di Udine, già conosciuto dalle forze dell’ordine. Avrebbe ripetuto per 12 volte ‘***** di m…’ all’indirizzo di Maignan. Il questore di Udine ha emesso nei suoi confronti un Daspo della durata di 5 anni. L’Udinese lo ha bandito a vita dallo stadio: «Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato». Questa condotta del club friulano potrebbe influire anche sul provvedimento che sarà adottato oggi dal giudice sportivo della Serie A, Gerardo Mastrandrea, in seguito all’interruzione di Udinese-Milan decisa dall’arbitro Maresca a causa degli episodi di razzismo verificatisi alle spalle di Maignan, che aveva lasciato il campo per protesta dopo la segnalazione al quarto uomo. Il giudice sportivo ha ricevuto ieri la relazione degli ispettori della Procura Federale. Mastrandrea ha trascorso la giornata analizzando le carte. Risulta che gli 007 federali abbiano captato alcuni ‘buu’ nella curva dell’Udinese, effettuati da un numero ridotto di persone. Le stesse protagoniste dei gesti subito denunciati da Maignan al quarto uomo. Quindi non è scontata la chiusura della curva bianconera per la prossima gara casalinga con il Monza, visto che il numero delle persone coinvolte sarebbe esiguo. Le norme della giustizia sportiva richiedono una rilevanza percentuale degli autori di cori, ululati o gesti razzisti rispetto al totale del settore per intervenire con la squalifica. E non è nemmeno chiaro se il numero basterebbe a integrare la chiusura di parte della curva. Quindi il giudice potrebbe optare per la richiesta di un supplemento di indagini alla Procura federale per raccogliere altro materiale, come successo in altre occasioni di fronte a fenomeni di razzismo da parte di poche persone sulle gradinate. È successo, ad esempio, dopo la denuncia di Lukaku a Cagliari nel 2019. In questo modo, con un rinvio della decisione, sarebbe possibile individuare i responsabili adottando poi pene esemplari nei loro confronti. Anche la condotta estremamente collaborativa dell’Udinese potrebbe spingere in questa direzione.

CorSera: il primo indagato è un uomo di 46 anni che è noto alle forze dell'Ordine. Sarà bandito a vita dallo stadio. Ora caccia agli altri responsabili, che potrebbero essere al massimo altri 3-4.
 

GP7

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CorSera: il primo indagato è un uomo di 46 anni c'è noto alle forze dell'Ordine. Sarà bandito a vita dallo stadio. Ora caccia agli altri responsabili, che potrebbero essere al massimo altri 3-4.

Ci deve essere dell'altro anche perché il video che gira si riferisce al gol di Samardzic per cui sicuramente dopo l'abbandono del campo.
Tra l'altro mi viene da pensare che Mike questo non l'abbia sentito altrimenti l'avrebbe segnalato e la partita sarebbe stata sospesa definitivamente.
 

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Come riportato dal Corsera, c'è un primo indagato a Udine per il caso Maignan. Si tratta di un uomo che urlava insulti razzisti al portiere. L'uomo è stato incastrato grazie a un video postato sui social.

GDS: insulto a Maignan ripetuto 12 volte dal soggetto indagato. Il quale, poi, si è vantato del fatto insieme agli amici. Ora potrebbero essere individuato altri responsabili.

Tuttosport in edicola: c’è il primo indagato per gli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan, sabato sera durante Udinese-Milan, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica del capoluogo friulano. L’individuazione è stata resa possibile dalla visione dei video postati sui social da altri tifosi presenti nella curva bianconera. Determinante la collaborazione dell’Udinese, che ha messo a disposizione tutte le immagini realizzate dalle telecamere dello stadio. Il responsabile è un 46enne della provincia di Udine, già conosciuto dalle forze dell’ordine. Avrebbe ripetuto per 12 volte ‘***** di m…’ all’indirizzo di Maignan. Il questore di Udine ha emesso nei suoi confronti un Daspo della durata di 5 anni. L’Udinese lo ha bandito a vita dallo stadio: «Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato». Questa condotta del club friulano potrebbe influire anche sul provvedimento che sarà adottato oggi dal giudice sportivo della Serie A, Gerardo Mastrandrea, in seguito all’interruzione di Udinese-Milan decisa dall’arbitro Maresca a causa degli episodi di razzismo verificatisi alle spalle di Maignan, che aveva lasciato il campo per protesta dopo la segnalazione al quarto uomo. Il giudice sportivo ha ricevuto ieri la relazione degli ispettori della Procura Federale. Mastrandrea ha trascorso la giornata analizzando le carte. Risulta che gli 007 federali abbiano captato alcuni ‘buu’ nella curva dell’Udinese, effettuati da un numero ridotto di persone. Le stesse protagoniste dei gesti subito denunciati da Maignan al quarto uomo. Quindi non è scontata la chiusura della curva bianconera per la prossima gara casalinga con il Monza, visto che il numero delle persone coinvolte sarebbe esiguo. Le norme della giustizia sportiva richiedono una rilevanza percentuale degli autori di cori, ululati o gesti razzisti rispetto al totale del settore per intervenire con la squalifica. E non è nemmeno chiaro se il numero basterebbe a integrare la chiusura di parte della curva. Quindi il giudice potrebbe optare per la richiesta di un supplemento di indagini alla Procura federale per raccogliere altro materiale, come successo in altre occasioni di fronte a fenomeni di razzismo da parte di poche persone sulle gradinate. È successo, ad esempio, dopo la denuncia di Lukaku a Cagliari nel 2019. In questo modo, con un rinvio della decisione, sarebbe possibile individuare i responsabili adottando poi pene esemplari nei loro confronti. Anche la condotta estremamente collaborativa dell’Udinese potrebbe spingere in questa direzione.

CorSera: il primo indagato è un uomo di 46 anni c'è noto alle forze dell'Ordine. Sarà bandito a vita dallo stadio. Ora caccia agli altri responsabili, che potrebbero essere al massimo altri 3-4.
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Come riportato dal Corsera, c'è un primo indagato a Udine per il caso Maignan. Si tratta di un uomo che urlava insulti razzisti al portiere. L'uomo è stato incastrato grazie a un video postato sui social.

GDS: insulto a Maignan ripetuto 12 volte dal soggetto indagato. Il quale, poi, si è vantato del fatto insieme agli amici. Ora potrebbero essere individuato altri responsabili.

Tuttosport in edicola: c’è il primo indagato per gli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan, sabato sera durante Udinese-Milan, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica del capoluogo friulano. L’individuazione è stata resa possibile dalla visione dei video postati sui social da altri tifosi presenti nella curva bianconera. Determinante la collaborazione dell’Udinese, che ha messo a disposizione tutte le immagini realizzate dalle telecamere dello stadio. Il responsabile è un 46enne della provincia di Udine, già conosciuto dalle forze dell’ordine. Avrebbe ripetuto per 12 volte ‘***** di m…’ all’indirizzo di Maignan. Il questore di Udine ha emesso nei suoi confronti un Daspo della durata di 5 anni. L’Udinese lo ha bandito a vita dallo stadio: «Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato». Questa condotta del club friulano potrebbe influire anche sul provvedimento che sarà adottato oggi dal giudice sportivo della Serie A, Gerardo Mastrandrea, in seguito all’interruzione di Udinese-Milan decisa dall’arbitro Maresca a causa degli episodi di razzismo verificatisi alle spalle di Maignan, che aveva lasciato il campo per protesta dopo la segnalazione al quarto uomo. Il giudice sportivo ha ricevuto ieri la relazione degli ispettori della Procura Federale. Mastrandrea ha trascorso la giornata analizzando le carte. Risulta che gli 007 federali abbiano captato alcuni ‘buu’ nella curva dell’Udinese, effettuati da un numero ridotto di persone. Le stesse protagoniste dei gesti subito denunciati da Maignan al quarto uomo. Quindi non è scontata la chiusura della curva bianconera per la prossima gara casalinga con il Monza, visto che il numero delle persone coinvolte sarebbe esiguo. Le norme della giustizia sportiva richiedono una rilevanza percentuale degli autori di cori, ululati o gesti razzisti rispetto al totale del settore per intervenire con la squalifica. E non è nemmeno chiaro se il numero basterebbe a integrare la chiusura di parte della curva. Quindi il giudice potrebbe optare per la richiesta di un supplemento di indagini alla Procura federale per raccogliere altro materiale, come successo in altre occasioni di fronte a fenomeni di razzismo da parte di poche persone sulle gradinate. È successo, ad esempio, dopo la denuncia di Lukaku a Cagliari nel 2019. In questo modo, con un rinvio della decisione, sarebbe possibile individuare i responsabili adottando poi pene esemplari nei loro confronti. Anche la condotta estremamente collaborativa dell’Udinese potrebbe spingere in questa direzione.

CorSera: il primo indagato è un uomo di 46 anni c'è noto alle forze dell'Ordine. Sarà bandito a vita dallo stadio. Ora caccia agli altri responsabili, che potrebbero essere al massimo altri 3-4.
Degrado.
 

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Ci deve essere dell'altro anche perché il video che gira si riferisce al gol di Samardzic per cui sicuramente dopo l'abbandono del campo.
Tra l'altro mi viene da pensare che Mike questo non l'abbia sentito altrimenti l'avrebbe segnalato e la partita sarebbe stata sospesa definitivamente.

Questo è il classico mega sfigato beccato nel mucchio (evidentemente non proprio un luminare) che farà da capro espiatorio (come il tizio che sfiorò il **** della giornalista) e si beccherà tutta la melma, l'odio e la frustrazione di un' intera società.
Nel frattempo ogni stadio d'italia è pieno di camorra, ndrangheta, spacciatori, baby gang, e nessuno (comprese leghe calcio, società di calcio e governi) li tocca.

Poi magari lo trovano annegato suicida da qualche parte, e nei social partiranno i sensi di colpa al contrario.
 
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Questo è il classico mega sfigato (evidentemente non proprio un luminare) che farà da capro espiatorio (come il tizio che sfiorò il **** della giornalista) e si beccherà tutta la melma, l'odio e la frustrazione di un' intera società.
Nel frattempo ogni stadio d'italia è pieno di camorra, ndrangheta, spacciatori, baby gang, e nessuno (comprese leghe calcio, società di calcio e governi) li tocca.

Poi magari lo trovano annegato suicida da qualche parte, e nei social partiranno i sensi di colpa al contrario.
E' cosi.
La cattiveria, come le frustrazioni, esiste.
Se poi è razzista sul serio il soggetto in questione io non lo so, ma non lo darei per scontato, di certo non è un lord inglese.
 
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