Kjaer:”Ho salvato Eriksen con l’istinto”

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Ancora Kjaer sull’aver salvato la vita ad Eriksen:”Quel momento non può essere descritto. Solo con parole come “terribile” e “incomprensibile”. E quelle parole non bastano affatto. Non c’erano pensieri dietro le mie azioni. Non ho pensato. È stato tutto molto istintivo. Abbiamo fatto tutti il possibile per dare una mano. Un terribile, terribile momento. La cosa più importante per me ora è che Christian stia bene”.


Il Milan è il club dove mi sono sentito più a mio agio. Il posto in cui il mio ruolo dentro e fuori dal campo mi si addice di più. Stiamo facendo bene e ricevo molta fiducia dall'allenatore, molto supporto dai tifosi. Tutto sale in un'entità superiore.La famiglia prospera, Milano è una città fantastica e sin dai primi anni della mia carriera ho sognato di giocare per questo club in particolare. Già a Palermo avevo detto al mio agente che un giorno avrei giocato nel Milan”

Al Milan Mi hanno scelto per un ruolo da leader in una squadra giovane e abbiamo riportato il club ai vertici del calcio italiano e di nuovo in Champions League dopo tanti anni. E personalmente, probabilmente dal primo giorno ho giocato il miglior calcio della mia carriera”

“L’infortunio?Sfortunatamente finisco l'anno con un grave infortunio al ginocchio. È il primo della mia carriera, ed è dura, certo, ma fa anche parte del calcio. E ora che è successo, sarò dall'altra parte - forse un po' cliché, ma vero - anche più forte di prima dell'infortunio”.
 
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Ancora Kjaer sull’aver salvato la vita ad Eriksen:”Quel momento non può essere descritto. Solo con parole come “terribile” e “incomprensibile”. E quelle parole non bastano affatto. Non c’erano pensieri dietro le mie azioni. Non ho pensato. È stato tutto molto istintivo. Abbiamo fatto tutti il possibile per dare una mano. Un terribile, terribile momento. La cosa più importante per me ora è che Christian stia bene”.


Il Milan è il club dove mi sono sentito più a mio agio. Il posto in cui il mio ruolo dentro e fuori dal campo mi si addice di più. Stiamo facendo bene e ricevo molta fiducia dall'allenatore, molto supporto dai tifosi. Tutto sale in un'entità superiore.La famiglia prospera, Milano è una città fantastica e sin dai primi anni della mia carriera ho sognato di giocare per questo club in particolare. Già a Palermo avevo detto al mio agente che un giorno avrei giocato nel Milan”

Al Milan Mi hanno scelto per un ruolo da leader in una squadra giovane e abbiamo riportato il club ai vertici del calcio italiano e di nuovo in Champions League dopo tanti anni. E personalmente, probabilmente dal primo giorno ho giocato il miglior calcio della mia carriera”

“L’infortunio?Sfortunatamente finisco l'anno con un grave infortunio al ginocchio. È il primo della mia carriera, ed è dura, certo, ma fa anche parte del calcio. E ora che è successo, sarò dall'altra parte - forse un po' cliché, ma vero - anche più forte di prima dell'infortunio”.
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