Il momento della cessione coincide, giustamente, con il ritorno ad altissimi livelli del Milan e l'inequivocabile tracollo del calcio italiano, quello marcio e fondato sul clientelismo portato avanti in maniera leggera dal solo Marmotta ad oggi (e che tiene conto comunque di grossi esborsi per giocatori mediocri come Frattesi in cambio di plusve facili con il Mulattieri di turno) e dalla mafia dei conti coperta, finché possibile, da dirigenti incapaci e poltronisti che ovviamente hanno portato al distruggimento della nazionale che un tempo era molto utile per dare valore immediato ai giocatori della gobba e che oggi, pur di salvare il brand e il prodotto calcistico italiano, stanno navigando in mezzo ad un mare in tempesta che in teoria dovrebbe tenere fuori l'Italia anche dall'europeo; è facile prevedere una cessione della gobba alla fine di tutto questo anche perché se le milanesi marciano forte e soprattutto il Milan ritorna un bestione con stadio di proprietà sarà praticamente impossibile mangiare alla tavola della Serie A come un tempo, senza più dirigenti filogobbi che rendessero candide le eliminazioni dalle competizioni internazionali e teneri gli illeciti e le sentenze, tutte concluse in maniera amichevole.
Non sono io che lo dico, è la storia recente, il nostro momento più basso è coinciso con il loro momento più alto, 2017-2018-2019, Milan squalificato per 2 anni di fila, gobba con Cr7, squadra da semi minimo e super acquisti da squadra elite, la pisciata in faccia fu il finto scambio Caldata-Travucci, con il panzone smollato a noi dopo l'arrivo di Cristina, un panzone che il popolino rossonero accolse come se fosse stato il secondo venuto di Gesù.
Ci sono 3-4 anni di vuoto gobbo davanti, bisogna approfittarne e far partire lo stadio, ora che il sistema sta venendo colpito su più fronti ci sarà poco da mettersi di traverso, finché c'è stato un certo potere politico lo stadio il Milan non lo ha mai fatto, ora che sono nulli stranamente siamo tornati competitivi, pesano tantissimo i 134 mln spesi dal Milan che non sono finiti in A, nemmeno 1€, segno che i nostri sanno cose e si guardano bene dall'andare a fare affari con altre italiane, altri 2-3 mercati così, senza soldi e presto i prezzi torneranno normali (l'esempio perfetto è Orsolini valutato da una squadra turca 9 mln ma che non è partito perché secondo qualcuno vale mooolto di più, l'ala destra del Milan, Saelmonella, è stato valutato una cifra simile, l'altro invece 20 mln e magari ti ridono pure in faccia), ma vedrete che qualche dirigente verrà a bussare da noi e ci dirà di comprare in Italia, non so come, ma quando lo faranno penso che avremo uno status ben oltre quella provincialità italiana che ti spinge a fare affari "religiosi" per il bene della chiesetta serie A, cose che fece pure Agnelli per bypassare le condanne poi note ed entrare nell'elite europea senza esserlo o meglio, quando ancora potevano definirsi tali, ma adesso abbiamo una proprietà molto forte con una mentalità diversa, difficilmente si abbasserà a certi livelli, come per la questione stadio, perché vivi in un sistema che bene o male ti ammazza quindi è praticamente impossibile pensare di poter lavorare bene e venire premiato, più lavori bene e più verrai tirato giù o usato, per cui sarà importantissimo avere in futuro proprietà non italiane, in modo da non permettere a poltronisti e incapaci vari di poter diventare i guardiani di persone che quella mentalità non ce l'hanno più o non ce l'hanno mai avuta, la gobba è squadra di stato e se salta la loro cosca salta praticamente tutto il calcio italiano, ma for good, stavolta, perché è quello il cancro vero che lo mangia da dentro.