Ielpo:"Milan non fuori dalla crisi. Adli sparisce e ritorna".

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Vedi quanto è difficile costruire una squadra tecnica ma equilibrata ?
Per questo non mi stancherò mai di citare l'intelligenza tattica, la capacità di convincimento, il coraggio di Ancelotti a suo tempo.

C'è anche da dire che sarebbe opportuno anche tenere di più palla per abbassare il possesso altrui.
La ricerca degli equilibri passa anche per questa via a noi sconosciuta.
Ancelotti è proprio l'esempio di quello che deve essere e fare un allenatore. Secondo me, non è un allenatore rivoluzionario, non ha inventato niente, ma è sicuramente uno dei più intelligenti e ovviamente bravi della storia. Ancelotti ha allenato 100 squadre, 1000 campioni e non ha mai giocato uguale da una squadra all'altra. Pure nello stesso Real ha giocato sia in un modo sia al suo opposto. Adesso ha Rodrigo e Vinicius schegge, gioca quindi in contropiede ed esalta le loro caratteristiche. Non pensa al bel gioco, a fare un bel calcio, pensa solo a vincere. Ma non lo fa con la mentalità di Allegri del tipo "statisticamente, vince chi ha la difesa migliore, quindi punto primo: non subire gol", lo fa con la mentalità dell'esaltare al massimo le caratteristiche della rosa che ha. Non ci sono forzature nel suo gioco. Lui trova il modo giusto per giocare e il posto giusto in campo dove far giocare i giocatori che ha a disposizione. Secondo me, è così che deve fare un allenatore. Non me ne voglia ad esempio Sacchi, allenatore sì rivoluzionario, però lui ha un concetto di calcio in mente e secondo lui tutte le squadre di calcio e tutti i giocatori di calcio devono giocare in un unico modo con la stessa mentalità.
Ed è quello che in piccolo pensa di fare Pioli. Si può giocare solo col pressing forsennato che ci ha fatto vincere lo scudetto. Poi ti "ritrovi" Pulisic, Reijnders, Chukwu, Okafor e forse Loftus che magari non hanno il pressing nel loro dna, non hai sostituito Kessie, non hai sostituito Tonali con giocatori simili per caratteristiche, e la squadra smette di giocare come dovrebbe o meglio come vorrebbe l'allenatore.
 
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Ancelotti è proprio l'esempio di quello che deve essere e fare un allenatore. Secondo me, non è un allenatore rivoluzionario, non ha inventato niente, ma è sicuramente uno dei più intelligenti e ovviamente bravi della storia. Ancelotti ha allenato 100 squadre, 1000 campioni e non ha mai giocato uguale da una squadra all'altra. Pure nello stesso Real ha giocato sia in un modo sia al suo opposto. Adesso ha Rodrigo e Vinicius schegge, gioca quindi in contropiede ed esalta le loro caratteristiche. Non pensa al bel gioco, a fare un bel calcio, pensa solo a vincere. Ma non lo fa con la mentalità di Allegri del tipo "statisticamente, vince chi ha la difesa migliore, quindi punto primo: non subire gol", lo fa con la mentalità dell'esaltare al massimo le caratteristiche della rosa che ha. Non ci sono forzature nel suo gioco. Lui trova il modo giusto per giocare e il posto giusto in campo dove far giocare i giocatori che ha a disposizione. Secondo me, è così che deve fare un allenatore. Non me ne voglia ad esempio Sacchi, allenatore sì rivoluzionario, però lui ha un concetto di calcio in mente e secondo lui tutte le squadre di calcio e tutti i giocatori di calcio devono giocare in un unico modo con la stessa mentalità.
Ed è quello che in piccolo pensa di fare Pioli. Si può giocare solo col pressing forsennato che ci ha fatto vincere lo scudetto. Poi ti "ritrovi" Pulisic, Reijnders, Chukwu, Okafor e forse Loftus che magari non hanno il pressing nel loro dna, non hai sostituito Kessie, non hai sostituito Tonali con giocatori simili per caratteristiche, e la squadra smette di giocare come dovrebbe o meglio come vorrebbe l'allenatore.
Bravo, belle considerazioni calcistiche.
Eppure sai che ancelotti è un figlioccio di sacchi?
Comincia a maturare l'idea di diventare allenatore quando a fine carriera arriva nel milan di sacchi e, dopo aver attaccato gli scarpini al chiodo, gli fa da secondo in nazionale.

Poi inizia a camminare con le sue gambe e la sua esperienza parte da reggio emilia per arrivare al parma.

Il primo ancelotti era devoto alla filosofia di sacchi e applicava con rigidità il suo 442.
Pensa che è passato alla storia il no di carletto al trasferimento di baggio a parma perchè non sapeva collocarlo tatticamente.
Poi ci fu l'esperienza terribile alla juve e infine .. il milan.

E' al milan che carletto diventa re carlo perchè finalmente trova l'ambiente giusto per avere il coraggio di essere se stesso.
Quella folle estate del 2002 e quel mercato che disegnò il milan di pirlo , seedorf , rui costa e rivaldo ci regalarono un allenatore nuovo, quello che hai descritto.
Li nasce il carletto che conosciamo tutti.
Da perdente di successo diverrà il re di coppe.

Ancelotti è il numero uno per il coraggio di immettere gente di qualità nell'11 e per il potere di convincimento che ha sui ragazzi.
La decima a madrid la vinse con di maria mezz'ala!!!!
Di maria che allegri faceva fatica a collocare da ala carletto lo metteva mezz'ala.

Sul calcio inventato è un discorso a parte perchè esiste il calcio giocato che vediamo tutti e il calcio studiato come metodologia.
Il secondo è letteratura che ai profani non può arrivare ma chi è del mestiere apprezza e conosce.
Anzi, deve studiare.

I movimenti della linea di sacchi sono come il romanticismo in letteratura : da quelle pagine ci passano tutti a coverciano.

Io oltre al milan tifo catanzaro e da 2 anni mi lecco i baffi perchè abbiamo vivarini che è della stessa scuola di sarri.
Spettacolo allo stato puro.
La qualità al potere.
 

Lineker10

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ora mi prenderò insulti e sberleffi, ma la verità è che per noi è meglio giocare con Saele piuttosto che con Pulisic (non parliamo degli altri "jolly offensivi"), con Diaz in un 4231 piuttosto che con reijnders in un 433 e devo ancora capire se Loftus vale un Tonali.
per giocare così hai bisogno di gente frizzante che sia anche minimamente votata al sacrificio, anche se più scarsa di quelli attuali. Un assurdo.
Beh si è l'insieme che non funziona e va valutato. Valutare i singoli ha poco senso, mica giochiamo a tennis. E' anche l'insieme della squadra come è assemblata a determinare il livello delle prestazioni dei singoli.
In mezzo siamo leggeri, non facciamo filtro, i trequartisti avversari hanno vita facile e i nostri difensori sono spesso uno contro uno alla disperata.

Inoltre c'è un altro punto importante: la cilindrata dei giocatori. Quelli che abbiamo preso sono leggeri, sia come forza che come intensità che come resistenza. Reggono mezz'ora, un tempo massimo, poi scoppiano. Anche questo è un parametro fondamentale, non conta solo come si tratta la palla e se sei bellino a vedersi. Se poi non reggi il ritmo a certi livelli e cali drasticamente, ovvio che non puoi avere ne dare continuità a certi livelli.
 

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