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Dieci anni fa a Odessa fu scritta una delle pagine più nere della storia contemporanea europea.
Durante le proteste e le occupazioni di piazza Maidan a Kiev in varie città ucraine si scendeva in piazza con la posizione opposta, anche a Odessa accadde questo ma contemporaneamente c'era una contromanifestazione a favore.
I manifestanti indipendentisti russofoni furono spinti in piazza Kolikovo vicino alla ferrovia, dai racconti dei presenti da facinorosi neonazisti armati anche di asce e bastoni, lì si rifugiarono all'interno della Casa dei sindacati.
La stessa polizia aveva paura di intervenire, essendoci centinaia tra la frangia violenta.
A questo punto non è chiarito oggettivamente cosa successe all'interno, fatto sta che ci sono dei video che riprendono soggetti all'esterno buttare bottiglie incendiarie sfondando i vetri delle finestre oltre a distruggere tutto ciò che trovavano sotto il palazzo persino sparare a chi si affacciava alle finestre.
Il palazzo inizia a bruciare, c'è chi si butta dalle finestre chi muore dentro svenendo per il fumo chi riesce a uscire ferito.
Dopo che si spegne l'incendio, molto in ritardo perchè i soccorsi e i pompieri sono ostacolati dalla massa in strada tanto che sono comuni civili a provare ad aiutare nel frattempo, i video girati all'interno però mostrano che alcuni siano morti pure per colpi da fuoco o torture addirittura.
Non c'è una stima definitiva dei caduti, come spesso accade in questi eccidi quando non c'è la volontà politica di andare a fondo.
Il numero ufficiale è 48 uccisi con 240 feriti, ma lo stesso parlamento europeo (che invocò all'epoca un'indagine indipendente, come altri governi tra cui l'Italia, invano) parla di stime non ufficiali fino a 150 morti.
Il governo Poroshenko prima e quello Zelensky dopo non hanno mai spinto per avere giustizia.
Dopo dieci anni non c'è alcun colpevole condannato, solo i parenti delle vittime che commemorano nei pressi attenzionati dalla polizia.
In Italia solo Il Manifesto ne ha parlato, silenzio tombale di tutto il resto della stampa e dei politici rilevanti ovviamente.
Due anni fa in un discorso Putin disse di avere i nomi dei colpevoli e che li avrebbero prelevati una volta giunti a Odessa, visto che Kiev non ha mai voluto processarli.
Durante le proteste e le occupazioni di piazza Maidan a Kiev in varie città ucraine si scendeva in piazza con la posizione opposta, anche a Odessa accadde questo ma contemporaneamente c'era una contromanifestazione a favore.
I manifestanti indipendentisti russofoni furono spinti in piazza Kolikovo vicino alla ferrovia, dai racconti dei presenti da facinorosi neonazisti armati anche di asce e bastoni, lì si rifugiarono all'interno della Casa dei sindacati.
La stessa polizia aveva paura di intervenire, essendoci centinaia tra la frangia violenta.
A questo punto non è chiarito oggettivamente cosa successe all'interno, fatto sta che ci sono dei video che riprendono soggetti all'esterno buttare bottiglie incendiarie sfondando i vetri delle finestre oltre a distruggere tutto ciò che trovavano sotto il palazzo persino sparare a chi si affacciava alle finestre.
Il palazzo inizia a bruciare, c'è chi si butta dalle finestre chi muore dentro svenendo per il fumo chi riesce a uscire ferito.
Dopo che si spegne l'incendio, molto in ritardo perchè i soccorsi e i pompieri sono ostacolati dalla massa in strada tanto che sono comuni civili a provare ad aiutare nel frattempo, i video girati all'interno però mostrano che alcuni siano morti pure per colpi da fuoco o torture addirittura.
Non c'è una stima definitiva dei caduti, come spesso accade in questi eccidi quando non c'è la volontà politica di andare a fondo.
Il numero ufficiale è 48 uccisi con 240 feriti, ma lo stesso parlamento europeo (che invocò all'epoca un'indagine indipendente, come altri governi tra cui l'Italia, invano) parla di stime non ufficiali fino a 150 morti.
Il governo Poroshenko prima e quello Zelensky dopo non hanno mai spinto per avere giustizia.
Dopo dieci anni non c'è alcun colpevole condannato, solo i parenti delle vittime che commemorano nei pressi attenzionati dalla polizia.
In Italia solo Il Manifesto ne ha parlato, silenzio tombale di tutto il resto della stampa e dei politici rilevanti ovviamente.
Due anni fa in un discorso Putin disse di avere i nomi dei colpevoli e che li avrebbero prelevati una volta giunti a Odessa, visto che Kiev non ha mai voluto processarli.