COVID uscito dal laboratorio di Wuhan? Ora anche per L’OMS è una possibilità da non trascurare. Le dichiarazioni del direttore:”Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per capire meglio le origini di questa pandemia. Ci sono state numerose missioni in Cina per capire meglio i primi casi di pandemia e raccomandare studi ulteriori, dei quali c’è urgente bisogno. In agosto, l’Oms ha formato il Sago, Scietific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogen, per fare consulenza all’Organizzazione su considerazioni tecniche e scientifiche riguardanti le origini di patogeni emergenti e riemergenti di potenziale epidemico e pandemico – incluso il Sars-Covid-2. Questo gruppo è stato costituito per consigliare l’Oms su una cornice di studi che possono essere usati ogni volta che emerge un nuovo o sconosciuto patogeno ad alta minaccia. Il Sago sarà composto da un ampio numero di esperti internazionali di diverse discipline che agiranno a livello personale. Un’ulteriore responsabilità del Sago sarà quella di stabilire lo stato collettivo e corrente degli studi sulle origini del Sars-Covid-2 e consigliare l’Oms sui prossimi passi critici. Tutte le ipotesi devono continuare a essere esaminate, dalle ipotesi della trasmissione da animale a quella della fuoriuscita dal laboratorio, la quale non è ancora stata categoricamente esclusa. Sin dall’inizio, l’Oms ha consistentemente chiesto un processo scientifico pienamente aperto e trasparente per capire i primi giorni della pandemia. E’ importante ricordare che gli studi sulle origini del virus sono questioni per la scienza; sono difficili da intraprendere e richiedono tempo. Ma abbiamo visto altri fattori, inclusi quelli politici, influenzare gli sforzi e intralciare la nostra capacità di fare progressi e ottenere risposte. Io elogio l’Italia per quello che ha fatto a sostegno degli studi collaborativi e basati sulla scienza. Numerosi ricercatori italiani stanno collaborando con altri laboratori in Europa per meglio capire le prime risultanze dei campioni del 2019. Ciò che è encomiabile della condivisione italiana dei suoi campioni è che l’unico dibattito che ha creato sia stato quello scientifico, non uno politico polarizzante. Come l’Italia ha dimostrato, non c’è spazio per la politica nel perseguimento della scienza: raccogliere e analizzare le prove e i dati dev’essere la norma”