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D'accordissimo con te. La cosa assurda è che le persone che difendono i vecchi stadi in Italia non sono "del settore" ma personaggi in cerca di visibilità o, ancora peggio, politici che per raccogliere qualche consenso con l'effetto nostalgia o il qualunquismo facile sono disposti a perdere la credibilità parlando di monumenti nazionali.Fosse solo il nostro stadio il problema... Ma è così dovunque.
Pure a Firenze, dove non ci sono problemi di coabitazione con nessuno, quando Commisso ha detto di voler buttare giù quel rudere del Franchi è saltata su la soprintendenza e poi il ministero dei beni a culturali a dire che mica puoi abbattere un monumento storico. Al massimo lo puoi ristrutturare, ma scordati di abbatterlo.
Francamente io penso che gli americani siano l'ultima speranza per il calcio italiano. Questi vengono per investire, e il miglior modo per guadagnare sono riforme strutturali che aumentino in maniera stabile e duratura il valore del sistema calcio. L'Inter al massimo entro due anni sarà americana. La Sampdoria mi aspetto venga ceduta da un momento all'altro. Prima o poi salteranno anche Lotito e ADL. Speriamo che una volta che le proprietà americana abbiano raggiunto massa critica riescano a fare lobbying in maniera efficace. Se perdiamo pure sto treno tanto vale cambiare sport direttamente.
Il calcio è una delle principali industrie del paese ma non viene minimamente tutelato nè supportato. A nessuno interessa la questione stadi perchè fondamentalmente si crede ancora nel sistema dei mecenati anni 80-90' dove il proprietario buttava soldi dalla finestra senza guadagnarci nulla. Come dici giustamente tu, l'arrivo di tante proprietà straniere porterà inevitabilmente ad un cambio di mentalità ed a richieste ben precise alla politica ed alle amministrazioni comunali. Qui non c'è più il fesso che paga il "pane et circences" a favore della gente ma imprenditori, fondi d'investimento e realtà multinazionali che vogliono garanzie per competere a livello globale.
Il problema però è culturale. I media sportivi continuano a sottolineare che i club italiani non sono più competitivi nelle coppe ma non spiegano che ciò è dovuto al fatto che le nostre società non possono fatturare quante le spagnole, le tedesche e le inglesi perchè mancano le infrastrutture e perchè la Lega non è neanche in grado di valorizzare il suo prodotto vendendolo all'estero. Basti pensare che nel 2020 Juventus, Lazio, Napoli, Fiorentina, Atalanta e Verona hanno detto no all'offerta da oltre 1 miliardo del fondo CVC per l'acquisto del 10% delle azioni della Lega in modo da creare la "media company" tornata in voga in questi giorni perchè non potevano accettare che qualcuno gli dicesse cosa fare. Risultato? Pochi mesi dopo CVC ha dato 2,7 miliardi alla Liga per il loro 10% e per migliorare i ricavi della vendita all'estero dei loro diritti tv.