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I dirigenti del Groningen intervistati in patria sul passaggio dello scout Beuvink (25 anni, come già riferito ieri NDR) al Milan:
Mark-Jan Fledderus: "Wes ha contatti a Milano da anni. Lì sanno che ha portato giocatori interessanti con potenziale all'FC Groningen, che hanno fatto un buon trasferimento. Pensate ad Azor Matusiwa e Cyril Ngonge. Si formava sempre la sua opinione prima di prendere una decisione su un giocatore. Di solito si basava su immagini video e partite dal vivo. Anche lui si è affidato ai dati, ma è un malinteso che faccia tutto basandosi sui dati. Gli scout in patria e all'estero si incontrano spesso. Non voglio definirlo un networker, ma il networking fa parte del lavoro. Se qualcuno ha un occhio attento sui giocatori, se ne va in giro"
Wouter Gudde: "Puoi usarlo come filtro per vedere i giocatori dal vivo. Naturalmente dipende ancora da quello. Non è vero che prendiamo decisioni esclusivamente sulla base di algoritmi e report video. I bambini piccoli giocano a Football Manager e questo dà loro molte conoscenze sui club e sui giocatori di calcio. Ecco perché non sono affatto sorpreso che sempre più giovani scout entrino nel calcio. Reijnders? Beuvink lo può valutare bene. Penso che sia per questo che sono venuti da lui.
Jan Haak: "Gli italiani vedono lì delle opportunità. Club come Atalanta e Bologna hanno fatto sorprendentemente bene negli ultimi anni, anche grazie allo scouting di calciatori olandesi. Ad esempio, Marten de Roon e Teun Koopmeiners stanno facendo scalpore all'Atalanta e Sam Beukema e Joshua Zirkzee al Bologna. Sarebbe interessante che il Milan portasse prima questi giocatori in Italia, perché se dovesse comprarli dal Bologna o dall'Atalanta, sono già molto più cari. Il mondo del calcio italiano cerca di rinnovarsi. Anche questo è disperatamente necessario, perché finanziariamente la lega è in ritardo rispetto alla Premier League e ad altre competizioni importanti. Un talentuoso scout olandese offre al Milan l’opportunità di progredire”.
Mark-Jan Fledderus: "Wes ha contatti a Milano da anni. Lì sanno che ha portato giocatori interessanti con potenziale all'FC Groningen, che hanno fatto un buon trasferimento. Pensate ad Azor Matusiwa e Cyril Ngonge. Si formava sempre la sua opinione prima di prendere una decisione su un giocatore. Di solito si basava su immagini video e partite dal vivo. Anche lui si è affidato ai dati, ma è un malinteso che faccia tutto basandosi sui dati. Gli scout in patria e all'estero si incontrano spesso. Non voglio definirlo un networker, ma il networking fa parte del lavoro. Se qualcuno ha un occhio attento sui giocatori, se ne va in giro"
Wouter Gudde: "Puoi usarlo come filtro per vedere i giocatori dal vivo. Naturalmente dipende ancora da quello. Non è vero che prendiamo decisioni esclusivamente sulla base di algoritmi e report video. I bambini piccoli giocano a Football Manager e questo dà loro molte conoscenze sui club e sui giocatori di calcio. Ecco perché non sono affatto sorpreso che sempre più giovani scout entrino nel calcio. Reijnders? Beuvink lo può valutare bene. Penso che sia per questo che sono venuti da lui.
Jan Haak: "Gli italiani vedono lì delle opportunità. Club come Atalanta e Bologna hanno fatto sorprendentemente bene negli ultimi anni, anche grazie allo scouting di calciatori olandesi. Ad esempio, Marten de Roon e Teun Koopmeiners stanno facendo scalpore all'Atalanta e Sam Beukema e Joshua Zirkzee al Bologna. Sarebbe interessante che il Milan portasse prima questi giocatori in Italia, perché se dovesse comprarli dal Bologna o dall'Atalanta, sono già molto più cari. Il mondo del calcio italiano cerca di rinnovarsi. Anche questo è disperatamente necessario, perché finanziariamente la lega è in ritardo rispetto alla Premier League e ad altre competizioni importanti. Un talentuoso scout olandese offre al Milan l’opportunità di progredire”.
