Test d'ingresso e numero chiuso anche nei licei

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Morto che parla

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Nemmeno prima i licei erano a numero chiuso, e da quanto ne so io nemmeno nelle altre nazioni europee. E' una proposta assurda che va, per l'ennesima volta, contro il diritto allo studio garantito a tutti.

Certo che no, la "selezione naturale" avveniva in modo diverso. Sia attraverso i professori, sia attraverso la famiglia e la società. Queste cose adesso non si verificano più e bisogna prendere contromisure: siccome i professori e la società non li puoi modificare in tempi ragionevoli, occorre trovare altre strade. Non vedo poi cosa c'entrino le altre nazioni europee, indipendentemente da quello che fanno (non conosco le normative estere, nè credo siano rilevanti).

Ma cosa c'entra il diritto allo studio? Il diritto allo studio non è nè un diritto all'ammissione. Quando vieni promosso vieni ammesso alla classe successiva, se non risulti idoneo, non sei ammesso alla classe successiva. Tutto lì.
Non vedo in piazza frotte di bocciati che gridano vendetta al loro diritto allo studio.

Come sempre, in italia siamo molto attenti ai diritti ma siamo allergici ai doveri.

- - - Aggiornato - - -

il test per vedere se uno è idoneo o no è l'esame di maturità, come fai a non essere idoneo se non incominci nemmeno a studiare ciò per cui dovresti essere idoneo?

Lo studio parte alle elementari. Non vedo da nessuna parte un test di ammissione per le elementari.

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Quando ho letto test di ingresso ho pensato subito a quelli universitari, tipo medicina. Il test di medicina è un qualcosa di impresentabile, se dobbiamo fare test altrettanto impresentabili per le scuole superiori non sono d'accordo, perché ci metto la mano sul fuoco che verrebbero fatti test improponibili che segherebbero non solo quelli inadatti ma magari anche quelli vogliosi di fare, di studiare ma che per un motivo o per un altro non riuscirebbero ad entrare. Questi test(anche quelli per l'università)se dovranno essere fatti, siano fatti con criterio perché ripeto, sono stra sicuro che metterebbero in piedi un teatrino pari a quello dei test universitari e metterebbero in piedi un teatrino perché da un ragazzo di 13 anni che viene dalle scuole medie che tipo di cultura pretenderai ? Già mi vedo conoscenze "specifiche" che si dovranno essere acquisire durante il corso di studi superiore e non devono essere possedute già da prima. Inoltre io sono contrario ai test perché questi sono per definizione nozionistici, io credo che la cultura e l'attitudine ad essa siano qualcosa che trascende il nozionismo, se dobbiamo fare il test d'ingresso facciamo una prova scritta che non preveda domandine del tipo "Quando è stata combattuta la battaglia di Legnano?" e che si articoli anche in una successiva(e seria soprattutto)prova orale.

Ma sul COME, se ne può parlare, anzi, se ne DEVE parlare. E' ovvio e lampante, nulla quaestio.

Trovo completamente illogico, alla luce della situazione attuale, credere che in sè sia sbagliato. Lo dicono i risultati, mica io.
 
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Ho seri dubbi sulla fattibilità dei test,in riferimento soprattutto a come possano essere presentati a ragazzini di 13 anni che sanno poco o niente di cultura generale.Mah.....
 

Hammer

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Sono convintissimo che il discorso sia variabile da scuola a scuola, da liceo a liceo. Però prima di attuare queste norme potrebbero iniziare davvero a segare chi se lo merita, la selezione naturale e la meritocrazia DEVONO tornare a funzionare.

Tanto per dire, ci sono due licei scientifici a 5 km di distanza da casa mia. In uno bocciano allegramente, nell'altro la gente che esce dalla quinta non sa neanche fare una derivata. Questo tipo di situazioni non possono accadere, pena il decadimento della scuola italiana (in notevole avanzamento)

Comunque, se il test fosse strutturato degnamente (non come l'invalsi, ad esempio) e se servisse realmente a dare una valutazione, perchè no? Mica tutti devono fare il liceo. Se i risultati del test per un ragazzo sono disastrosi, del tipo manco saper fare 100/10, non è male indirizzarlo verso un'altra strada (senza arrivare al punto di cacciarlo).
 
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Morto che parla

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Sono convintissimo che il discorso sia variabile da scuola a scuola, da liceo a liceo. Però prima di attuare queste norme potrebbero iniziare davvero a segare chi se lo merita, la selezione naturale e la meritocrazia DEVONO tornare a funzionare.

Tanto per dire, ci sono due licei scientifici a 5 km di distanza da casa mia. In uno bocciano allegramente, nell'altro la gente che esce dalla quinta non sa neanche fare una derivata. Questo tipo di situazioni non possono accadere, pena il decadimento della scuola italiana (in notevole avanzamento)

Comunque, se il test fosse strutturato degnamente (non come l'invalsi, ad esempio) e se servisse realmente a dare una valutazione, perchè no? Mica tutti devono fare il liceo. Se i risultati del test per un ragazzo sono disastrosi, del tipo manco saper fare 100/10, non è male indirizzarlo verso un'altra strada (senza arrivare al punto di cacciarlo).

Sottoscrivo col sangue, ma col sangue.
E questo non deve assolutamente essere una scusa per non risolvere gli altri problemi. Tu stesso dici giustamente che una scuola rispetto ad un' altra anche solo a pochi km cambia dal giorno alla notte, ed è vero, e sbagliato. Ma anzi, ti dirò di più: io in prima superiore avevo un ragazzo, un bravo ragazzo, ma evidentemente non tagliato per quel tipo di studio, che a fine del primo quadrimestre aveva tipo 6/7 materie insufficienti. Ha cambiato SEZIONE, solo SEZIONE ed è uscito con la media dell'8. Ecco, questo deve cambiare, assolutamente, perchè è folle una cosa del genere. Ma per fare questo servono lustri, forse decenni. I provvedimenti all'ingresso, invece, possono implementarsi in fretta, e aiutano per davvero gli studenti, proprio per quel che dici...
 

Splendidi Incisivi

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Certo che no, la "selezione naturale" avveniva in modo diverso. Sia attraverso i professori, sia attraverso la famiglia e la società. Queste cose adesso non si verificano più e bisogna prendere contromisure: siccome i professori e la società non li puoi modificare in tempi ragionevoli, occorre trovare altre strade. Non vedo poi cosa c'entrino le altre nazioni europee, indipendentemente da quello che fanno (non conosco le normative estere, nè credo siano rilevanti).

Ma cosa c'entra il diritto allo studio? Il diritto allo studio non è nè un diritto all'ammissione. Quando vieni promosso vieni ammesso alla classe successiva, se non risulti idoneo, non sei ammesso alla classe successiva. Tutto lì.
Non vedo in piazza frotte di bocciati che gridano vendetta al loro diritto allo studio.

Come sempre, in italia siamo molto attenti ai diritti ma siamo allergici ai doveri.

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Lo studio parte alle elementari. Non vedo da nessuna parte un test di ammissione per le elementari.

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Ma sul COME, se ne può parlare, anzi, se ne DEVE parlare. E' ovvio e lampante, nulla quaestio.

Trovo completamente illogico, alla luce della situazione attuale, credere che in sè sia sbagliato. Lo dicono i risultati, mica io.
Eh ragazzi ma qui il come va di pari passo col test in essere, anzi il come va posto prima, assolutamente prima. Perché, io, altrimenti mi prodigherei tanto ad osteggiarlo ? Cos'avrebbe di male in sé il test d'ingresso(e sia test d'ingresso, con scritto e orale, non quiz)? Mi esprimo tanto febbrilmente perché già so, già so che verrebbe fuori qualcosa di osceno come i test d'ingresso a medicina(cito ripetutamente medicina perché di quelli ho esperienza).
 
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Morto che parla

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Eh ragazzi ma qui il come va di pari passo col test in essere, anzi il come va posto prima, assolutamente prima. Perché, io, altrimenti mi prodigherei tanto ad osteggiarlo ? Cos'avrebbe di male in sé il test d'ingresso(e sia test d'ingresso, con scritto e orale, non quiz)? Mi esprimo tanto febbrilmente perché già so, già so che verrebbe fuori qualcosa di osceno come i test d'ingresso a medicina(cito ripetutamente medicina perché di quelli ho esperienza).

Siamo d'accordissimo.
 

Emanuele

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Certo che no, la "selezione naturale" avveniva in modo diverso. Sia attraverso i professori, sia attraverso la famiglia e la società. Queste cose adesso non si verificano più e bisogna prendere contromisure: siccome i professori e la società non li puoi modificare in tempi ragionevoli, occorre trovare altre strade. Non vedo poi cosa c'entrino le altre nazioni europee, indipendentemente da quello che fanno (non conosco le normative estere, nè credo siano rilevanti).

Ma cosa c'entra il diritto allo studio? Il diritto allo studio non è nè un diritto all'ammissione. Quando vieni promosso vieni ammesso alla classe successiva, se non risulti idoneo, non sei ammesso alla classe successiva. Tutto lì.
Non vedo in piazza frotte di bocciati che gridano vendetta al loro diritto allo studio.

Come sempre, in italia siamo molto attenti ai diritti ma siamo allergici ai doveri.

I problemi della scuola italiana sono molti e piuttosto gravi, l'introduzione del numero chiuso già dai licei sarebbe una decisione che non risolverebbe assolutamente nulla. Ci sono troppi laureati? A parte che non è vero, visto che abbiamo una percentuale di laureati inferiore a quella dei maggiori paesi dell'area UE, ma anche se lo fosse non vedo in che modo il test iniziale lo risolverebbe. Mi spiego:
se ora nei licei si diplomano pure le capre, la "selezione" avviene comunque nelle università. Non ha senso escludere uno studente da una scuola solo perchè magari ha fatto 0,2 punti in meno dello studente che gli è arrivato davanti.
Ed è qui che c'entra il diritto allo studio: non si può limitare la scelta di uno studente sulla base di test molto spesso aleatori e assolutamente precoci (si parla di ragazzini di 13 e 14 anni).
 
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Morto che parla

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I problemi della scuola italiana sono molti e piuttosto gravi, l'introduzione del numero chiuso già dai licei sarebbe una decisione che non risolverebbe assolutamente nulla. Ci sono troppi laureati? A parte che non è vero, visto che abbiamo una percentuale di laureati inferiore a quella dei maggiori paesi dell'area UE, ma anche se lo fosse non vedo in che modo il test iniziale lo risolverebbe. Mi spiego:
se ora nei licei si diplomano pure le capre, la "selezione" avviene comunque nelle università. Non ha senso escludere uno studente da una scuola solo perchè magari ha fatto 0,2 punti in meno dello studente che gli è arrivato davanti.
Ed è qui che c'entra il diritto allo studio: non si può limitare la scelta di uno studente sulla base di test molto spesso aleatori e assolutamente precoci (si parla di ragazzini di 13 e 14 anni).

Abbiamo troppi laureati SENZA LAVORO, perchè il muratore, il panettiere, il fresatore, non li vuole fare più nessuno. Così i nostri, anche quelli non in grado, prendono una laurea triennale a 30 anni e poi non lavorano.

La selezione all'università è controproducente: vuol dire immettere sul mercato del lavoro un giovane senza arte nè parte. Se uno finisce un liceo in 6/7 anni e al secondo anno di università si ferma definitivamente, parliamo di un 22/23 enne con le competenze lavorative di un 14enne che fa un istituto professionale.

Il numero chiuso è un qualcosa legato alle infrastrutture. Io ad esempio la penso come te sullo 0,2, infatti per me dovrebbe esserci non tanto il numero chiuso in sè, quanto una soglia da passare (seria).

E perchè, vogliamo raccontarci la favola che non siano i genitori a decidere, per un ragazzo di 13/14 anni? Quello compromette il diritto allo studio?


Infine, sul "come", siamo tutti d'accordo.
 

Kurt91

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Abbiamo troppi laureati SENZA LAVORO, perchè il muratore, il panettiere, il fresatore, non li vuole fare più nessuno. Così i nostri, anche quelli non in grado, prendono una laurea triennale a 30 anni e poi non lavorano.

La selezione all'università è controproducente: vuol dire immettere sul mercato del lavoro un giovane senza arte nè parte. Se uno finisce un liceo in 6/7 anni e al secondo anno di università si ferma definitivamente, parliamo di un 22/23 enne con le competenze lavorative di un 14enne che fa un istituto professionale.

Il numero chiuso è un qualcosa legato alle infrastrutture. Io ad esempio la penso come te sullo 0,2, infatti per me dovrebbe esserci non tanto il numero chiuso in sè, quanto una soglia da passare (seria).

E perchè, vogliamo raccontarci la favola che non siano i genitori a decidere, per un ragazzo di 13/14 anni? Quello compromette il diritto allo studio?


Infine, sul "come", siamo tutti d'accordo.

Quindi un laureato, dopo anni di sacrifici, dovrebbe fare il fresatore, il panettiere e il muratore? Cioè se ti laurei a 30 anni e non trovi nulla è ovvio che devi accontentarti di quello che si trova, ma se ti laurei in tempo o al massimo fuori corso di un anno assolutamente no.
 
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Morto che parla

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Quindi un laureato, dopo anni di sacrifici, dovrebbe fare il fresatore, il panettiere e il muratore? Cioè se ti laurei a 30 anni e non trovi nulla è ovvio che devi accontentarti di quello che si trova, ma se ti laurei in tempo o al massimo fuori corso di un anno assolutamente no.

Ma infatti il test è finalizzato proprio a fare in modo che un ottimo "x" non diventi un "inutile" "y"
 
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