Settembre 2016, Pradè pare il favorito nella corsa per il ruolo di DS del Milan, per valutarlo voglio riavvolgere il nastro di qualche anno....
È la primavera del 2012, Pradè firma con la Fiorentina, la stagione è quella disastrosa di una recente conoscenza rossonera, Sinisa Mihajilovic, con lui Riccardo Montolivo, promesso sposo del Milan, Vargas, Cerci, Amauri, Boruc, Lazzari e altri.
Finalmente la stagione finisce e inizia il mercato, Pradè ingaggia Macia come DT e sulla panchina mette un'altra persona legata al Milan attuale, quel Montella che sempre Pradè aveva disperatamente lanciato come allenatore a Roma.
Da lì inizia la rivoluzione: 44 (si, quarantaquattro!) cessioni, la conferma di Jovetic, gli straordinari acquisti low cost di Gonzalo Rodriguez e Borja Valero, degli svincolati mirati: Roncaglia, Aquilani, Toni, il prestito di Cuadrado, ma soprattutto Pizarro, e poi altri arrivi di contorno come Viviano,il neo rossonero Mati Fernandez (solo 3 milioni allo Sporting).
Nel finale la ciliegina, Nastasic decide di partire direzione City, in cambio arrivano un bel po' di milioni e quel Savic che solo qualche anno dopo approderà all'Atletico Madrid.
La rosa è rivoluzionata e la prima Fiorentina di Montella si schiera così all'1 Settembre:
Viviano; Roncaglia, G.Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Aquilani, Pizarro, B.Valero,Pasqual; Jovetic,Toni.
Ma non è finita qui, a Gennaio arriva la ciliegina: per 11 milioni approda a Firenze Pepito Rossi.
Questo è Daniele Pradè.