Tavecchio è il fulgido esempio di come questo Paese sia marcio nelle fondamenta e nemmeno i valori dello sport siano in grado di risollevarlo.
Il calcio italiano é di proprietà dalla famiglia.
Lo é sempre stato e se non vi sono investitori seri il default é tutto portato a mantenere al top dei ricavi una sola squadra, la loro. Se ciò coincide poi con una flotta di italiani ottimi la nazionale ne guadagna altrimenti chi se ne frega.
L'ultimo treno che abbiamo perso non dipende da stadi leggi o leggine ma da essere passati dalle 7 sorelle a mandare in europa il chievo solo per interessi interni, trans e acredini societarie.
Abbiamo spazzolato le ultime ciotole piene (CL del 2007 e 2010) ma poi il conto é stato presentato.
Ora ricostruire sarà dura i presidenti fantocci della famiglia si alternano ancora lì, pronti al nuovo travestimento, a darci la nuova inossidabile BBC, un nuovo dio da 200ml ecc.ecc. ma mai a SMENARCI un centesimo.
Attendiamo la nuova rottura della simmetria. Dal nulla e improvvisa. Forse da un conto offshore.