Stefano Tacconi, ex giocatore della Juventus, ai microfoni di TMW Radio ha parlato di Donnarumma:"Nessuno lo sa, ma Donnarumma è già un giocatore della Juventus. Il bacio alla maglia? Ma cosa volete che importi? Nel calcio modero contano solo i soldi. E' Raiola ha fare spesso i bagagli, quando decide chiude la valigia e dice ‘andiamo’. Donarrumma firmerà il rinnovo, ma non varrà nulla."
A parte il meraviglioso: "Nessuno lo sa, ma Donnarumma è già un giocatore della Juventus", al che chiunque di noi da oggi è autorizzato a poter dire "Nessuno lo sa, ma ho scopato Belen e Adriana Lima, tutte e due assieme" e pretendere di essere creduto, a parte le inesattezze macroscopiche che ha detto, ("Un contratto firmato non vale nulla"), a parte tutto, io dico che bisogna comprendere quest'uomo.
Riassumendo: lui ha vissuto nella Juve della prima metà degli anni '80, forse uno dei periodi più fulgidi della storia Juventina dal punto di vista delle ruberie, dentro e fuori campo. In ordine sparso possiamo citare: la partita di ritorno in coppa campioni col Verona, il rigore della finale di Bruxelles, i metodi degli Agnelli per accaparrarsi tanti giocatori, primo fra tutti Boniek, e via dicendo. Insomma, lui si divertiva tanto a fare il fighetto e ad atteggiarsi a fenomeno, facendosi grosso del fatto che davanti a sé aveva gente come Scirea, Cabrini, Brio e Gentile, a coprirgli le chiappe, quando ecco che ti arriva il Milan di Berlusconi. Lui si lascia andare alla mitica frase sugli elicotteri che dovevano servire per battere in ritirata paventando epiche sconfitte ai rossoneri e questi invece ti vincono tutto in Italia e in Europa (talvolta nel mondo) per 20 anni...
Arriva Gullitt al primo anno in Italia e lui, senza che il nostro tulipano nero abbia mai detto niente di che, gli appioppa - così a titolo di benvenuto - l'etichetta di "antipatico". Si arriva al primo Juventus-Milan dopo questa frase d'amore, con i rossoneri che non espugnano lo stadio dei gobbi da 18 anni e secondo voi chi segna il gol della vittoria? Ma il trecciolone, è chiaro! Anno dopo: si gioca il
match d'andata Milan-Juventus a San Siro. Lui è ancora in porta, e dato che è lì gli tocca chinarsi quattro volte per raccogliere altrettanti palloni dentro al sacco, un bel 4-0 e via a casa. Insomma, se c'è una figura che durante il periodo d'oro del Milan berlusconiano rappresenta lo sfigato per eccellenza, questi è il buon Stefano da Perugia. Immaginatevi soltanto come si è sentito quest'uomo dopo la famosa frase sugli elicotteri per venti anni quando la mattina entrava al bar e la sera prima il Diavolo aveva alzato l'ennesimo trofeo, chiaro che quando vede il Milan gli fuoriesca sempre la bile...
Caro Stefano, hai tutta la mia comprensione. Faccio i complimenti anche a te per come saltellavi a Bruxelles e ti saluto.