Agosto 2002
Il mondiale nippocoreano ha lasciato l'amaro in bocca all'Italia calcistica, con la nostra nazionale partita per vincere e tornata invece a casa dopo gli ottavi di finale.
Paolo Maldini è tra coloro quelli che hanno ricevuto le più aspre critiche per le responsabilità sul goal che ha portato all'eliminazione degli azzurri. Il capitano annuncia in seguito il proprio ritiro dalla Nazionale ed è più che mai deciso a riscattarsi alla guida del suo Milan. Per la cronaca, è andata peggio al coreano Ahn, autore del fatidico gol che ha eliminato l'Italia e tesserato del Perugia, che viene silurato da Gaucci ancora prima di poter rientrare entro i nostri confini.
A livello di club da 3 stagioni (ovvero da quando c'è stata la riforma delle competizioni europee) nessuna italiana è riuscita a raggiungere le semifinali di Champions League. Nell'ultima Coppa UEFA le milanesi hanno fatto un buon cammino, ma si sono fermate entrambe in semifinale ad un passo da uno storico euroderby.
Anche in campo nazionale la competitività sembra essersi abbassata. L'epoca delle sette sorelle è ormai un ricordo: la Fiorentina è fallita (riparte dalla C2) e la Lazio, autrice dell'ultimo successo italiano in Europa (la Supercoppa del 1999), attraversa guai finanziari e deve cedere i suoi pezzi migliori. Il Parma ha vinto la Coppa Italia, ma allo stesso tempo ha lottato per la salvezza, conquistandola matematicamente solo alla penultima gara. L'Inter ha subito una batosta morale dopo lo scudetto perso all'ultima giornata e vive i malumori del suo Fenomeno Ronaldo, che sembra voler abbandonare la nave. Il Milan, in fase di ricostruzione, ha trascorso l'ultimo campionato lottando con Chievo e Bologna per la conquista di un posto in Champions League e ha agguantato la quarta piazza solo all'ultimo respiro.
La Juventus ha ritrovato la leadership nazionale dopo 4 anni e parte come prima favorita anche per il campionato successivo. Marcello Lippi vorrebbe un upgrade della rosa per ritrovare un ruolo da protagonista in Europa, ma il mercato estivo della società bianconera non rimarrà certamente nella storia, così come non si ricorderanno i movimenti della Roma vicecampione, praticamente nulla ad eccezione delle liste di svincolo.
Le milanesi vogliono colmare il gap con la Juventus e vanno entrambe alla caccia di un difensore centrale top.
Carlo Ancelotti, che nella sua prima preparazione estiva rossonera ha fatto e fallito esperimenti di difesa a tre, cerca il compagno di reparto ideale per Paolo Maldini (confermatissimo al centro della difesa a quattro, mentre in Nazionale è tornato spesso a fare il terzino). Fabio Cannavaro e Alessandro Nesta, coppia centrale della Nazionale, sono in uscita dai rispettivi club ed è un'occasione da non perdere.
Il Milan è la prima squadra ad andare su Cannavaro, ma la Juventus prova ad inserirsi tra i rossoneri e il Parma. Cannavaro è già stato allenato da Ancelotti al Parma e non disdegnerebbe di tornare sotto la sua guida. Il Milan sembra quindi in vantaggio nella trattativa, ma prende tempo prima della chiusura poiché in via Turati si lavora anche sul fronte offensivo. E proprio nel giorno in cui i rossoneri presentano il brasiliano
Rivaldo, arriva il blitz dell'Inter (la quale, defilata, aveva in precedenza fatto un sondaggio a vuoto per Nesta) che si porta a casa Cannavaro al prezzo di 23 milioni di euro. I tifosi rossoneri rumoreggiano per aver perso un eccellente rinforzo in difesa in cambio di un "inutile lusso" in attacco, dove già era arrivato il danese
Tomasson, trascinatore del Feyenoord finalista in Coppa UEFA. Galliani non si aspettava questo sgarbo dall'Inter in un estate in cui le milanesi hanno in più occasioni "collaborato" sul mercato, arrivando anche a scambi chiacchierati di giocatori come gli affari Coco
-Seedorf (furiosi i tifosi rossoneri che prendono a calci l'auto dell'olandese al suo arrivo a Milanello) e Umit-
Simic.
La Juventus intanto ha virato decisa su Alessandro Nesta, mentre il Milan resta alla finestra e butta un occhio sul bianconero Lilian Thuram. Ma prima di tutto in casa rossonera c'è da pensare al preliminare di Champions League. La prima formazione ufficiale di Ancelotti nella gara di andata con lo
Slovan Liberec è (4-4-2):
Abbiati; Contra - Roque Junior - Maldini - Kaladze; Gattuso - Ambrosini - Rui Costa - Serginho; Inzaghi - Shevchenko. Il Milan porta a casa il match a fatica (1-0 con rete di Inzaghi) e paga con gli infortuni di Abbiati e Shevchenko. Preoccupa maggiormente lo stop dell'ucraino che ne avrà per un mese e mezzo.
Dida diventa il portiere titolare in vista del match di ritorno in Repubblica Ceca. Ancelotti passa al centrocampo a rombo con Seedorf-Pirlo-Gattuso e Rui Costa più avanzato alle spalle di Inzaghi e Tomasson. SuperPippo dopo 20' segna e sembra mettere tutto in discesa, in realtà questo match è una sofferenza infinita: lo Slovan rimonta con Slepička (47') e Langer (87') e i rossoneri sono a un passo dal baratro fino al triplice fischio.
Il Milan prende per i capelli una qualificazione che cambierà la storia della stagione.
Nella notte che segue Slovan-Milan, una telefonata giunge a Luciano Moggi: "Guarda che Nesta non va alla Juve, va al Milan".
Il 31 agosto 2002 è il giorno dell'ufficialità: Nesta passa dalla Lazio al Milan per 31 milioni di euro. Inoltre il Milan offre un nuovo contratto al veterano Alessandro
Costacurta (37 anni) che prende il posto del partente Contra.
Ultimi botti d'estate: la Juventus si è concentrata sul reparto offensivo e prende Di Vaio dal Parma, mentre l'Inter che ha ceduto Ronaldo al Real Madrid, affida a Hernan Crespo il ruolo di nuovo compagno di Bobo Vieri. La griglia di partenza vede Juve, Inter e Milan con pari opportunità di scudetto, mentre Fabio Capello giudica la sua Roma (come già detto, immobile sul mercato) da quarto posto. Ma il campionato di serie A non parte per via di disaccordi sui diritti televisivi: salta la prima giornata (in programma il 31 agosto) e le ostilità sono rinviate a dopo la sosta.