Storie rossonere: la stagione 2002-2003

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Dopo aver rivissuto il magico scudetto di Zaccheroni del 1999 grazie al racconto di [MENTION=1950]mistergao[/MENTION], prendo la palla al balzo per raccontare l'inizio di quello che è stato l'ultimo ciclo Milan a livello nazionale e internazionale. Era il Milan di Ancelotti. Il Milan di Shevchenko e Inzaghi. Il Milan di Pirlo, Seedorf, Gattuso e Rui Costa. Il Milan di Nesta e Maldini. Il Milan di Nelson Dida.

Tutto cominciò nell'estate del 2002 con un preliminare di "Coppa dei Campioni".

Il ciclo durerà 5 anni e porterà in bacheca 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppa UEFA e 1 Mondiale per Club.

A partire dal secondo post riviviamo mese per mese le tappe più importanti di una delle stagioni memorabili della storia recente di un club che mai come allora è stato vicino alla conquista di quello che viene chiamato "triplete".
La stagione 2002-03 rimarrà inoltre nella storia del calcio italiano, con 3 squadre nostrane che raggiungono le semifinali di Champions League, due delle quali si troveranno poi a contendersi la coppa nell'ultimo atto all'Old Trafford di Manchester.

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Agosto 2002

Il mondiale nippocoreano ha lasciato l'amaro in bocca all'Italia calcistica, con la nostra nazionale partita per vincere e tornata invece a casa dopo gli ottavi di finale. Paolo Maldini è tra coloro quelli che hanno ricevuto le più aspre critiche per le responsabilità sul goal che ha portato all'eliminazione degli azzurri. Il capitano annuncia in seguito il proprio ritiro dalla Nazionale ed è più che mai deciso a riscattarsi alla guida del suo Milan. Per la cronaca, è andata peggio al coreano Ahn, autore del fatidico gol che ha eliminato l'Italia e tesserato del Perugia, che viene silurato da Gaucci ancora prima di poter rientrare entro i nostri confini.

A livello di club da 3 stagioni (ovvero da quando c'è stata la riforma delle competizioni europee) nessuna italiana è riuscita a raggiungere le semifinali di Champions League. Nell'ultima Coppa UEFA le milanesi hanno fatto un buon cammino, ma si sono fermate entrambe in semifinale ad un passo da uno storico euroderby.

Anche in campo nazionale la competitività sembra essersi abbassata. L'epoca delle sette sorelle è ormai un ricordo: la Fiorentina è fallita (riparte dalla C2) e la Lazio, autrice dell'ultimo successo italiano in Europa (la Supercoppa del 1999), attraversa guai finanziari e deve cedere i suoi pezzi migliori. Il Parma ha vinto la Coppa Italia, ma allo stesso tempo ha lottato per la salvezza, conquistandola matematicamente solo alla penultima gara. L'Inter ha subito una batosta morale dopo lo scudetto perso all'ultima giornata e vive i malumori del suo Fenomeno Ronaldo, che sembra voler abbandonare la nave. Il Milan, in fase di ricostruzione, ha trascorso l'ultimo campionato lottando con Chievo e Bologna per la conquista di un posto in Champions League e ha agguantato la quarta piazza solo all'ultimo respiro.

La Juventus ha ritrovato la leadership nazionale dopo 4 anni e parte come prima favorita anche per il campionato successivo. Marcello Lippi vorrebbe un upgrade della rosa per ritrovare un ruolo da protagonista in Europa, ma il mercato estivo della società bianconera non rimarrà certamente nella storia, così come non si ricorderanno i movimenti della Roma vicecampione, praticamente nulla ad eccezione delle liste di svincolo.
Le milanesi vogliono colmare il gap con la Juventus e vanno entrambe alla caccia di un difensore centrale top. Carlo Ancelotti, che nella sua prima preparazione estiva rossonera ha fatto e fallito esperimenti di difesa a tre, cerca il compagno di reparto ideale per Paolo Maldini (confermatissimo al centro della difesa a quattro, mentre in Nazionale è tornato spesso a fare il terzino). Fabio Cannavaro e Alessandro Nesta, coppia centrale della Nazionale, sono in uscita dai rispettivi club ed è un'occasione da non perdere.

Il Milan è la prima squadra ad andare su Cannavaro, ma la Juventus prova ad inserirsi tra i rossoneri e il Parma. Cannavaro è già stato allenato da Ancelotti al Parma e non disdegnerebbe di tornare sotto la sua guida. Il Milan sembra quindi in vantaggio nella trattativa, ma prende tempo prima della chiusura poiché in via Turati si lavora anche sul fronte offensivo. E proprio nel giorno in cui i rossoneri presentano il brasiliano Rivaldo, arriva il blitz dell'Inter (la quale, defilata, aveva in precedenza fatto un sondaggio a vuoto per Nesta) che si porta a casa Cannavaro al prezzo di 23 milioni di euro. I tifosi rossoneri rumoreggiano per aver perso un eccellente rinforzo in difesa in cambio di un "inutile lusso" in attacco, dove già era arrivato il danese Tomasson, trascinatore del Feyenoord finalista in Coppa UEFA. Galliani non si aspettava questo sgarbo dall'Inter in un estate in cui le milanesi hanno in più occasioni "collaborato" sul mercato, arrivando anche a scambi chiacchierati di giocatori come gli affari Coco-Seedorf (furiosi i tifosi rossoneri che prendono a calci l'auto dell'olandese al suo arrivo a Milanello) e Umit-Simic.

La Juventus intanto ha virato decisa su Alessandro Nesta, mentre il Milan resta alla finestra e butta un occhio sul bianconero Lilian Thuram. Ma prima di tutto in casa rossonera c'è da pensare al preliminare di Champions League. La prima formazione ufficiale di Ancelotti nella gara di andata con lo Slovan Liberec è (4-4-2): Abbiati; Contra - Roque Junior - Maldini - Kaladze; Gattuso - Ambrosini - Rui Costa - Serginho; Inzaghi - Shevchenko. Il Milan porta a casa il match a fatica (1-0 con rete di Inzaghi) e paga con gli infortuni di Abbiati e Shevchenko. Preoccupa maggiormente lo stop dell'ucraino che ne avrà per un mese e mezzo. Dida diventa il portiere titolare in vista del match di ritorno in Repubblica Ceca. Ancelotti passa al centrocampo a rombo con Seedorf-Pirlo-Gattuso e Rui Costa più avanzato alle spalle di Inzaghi e Tomasson. SuperPippo dopo 20' segna e sembra mettere tutto in discesa, in realtà questo match è una sofferenza infinita: lo Slovan rimonta con Slepička (47') e Langer (87') e i rossoneri sono a un passo dal baratro fino al triplice fischio. Il Milan prende per i capelli una qualificazione che cambierà la storia della stagione.


Nella notte che segue Slovan-Milan, una telefonata giunge a Luciano Moggi: "Guarda che Nesta non va alla Juve, va al Milan". Il 31 agosto 2002 è il giorno dell'ufficialità: Nesta passa dalla Lazio al Milan per 31 milioni di euro. Inoltre il Milan offre un nuovo contratto al veterano Alessandro Costacurta (37 anni) che prende il posto del partente Contra.

Ultimi botti d'estate: la Juventus si è concentrata sul reparto offensivo e prende Di Vaio dal Parma, mentre l'Inter che ha ceduto Ronaldo al Real Madrid, affida a Hernan Crespo il ruolo di nuovo compagno di Bobo Vieri. La griglia di partenza vede Juve, Inter e Milan con pari opportunità di scudetto, mentre Fabio Capello giudica la sua Roma (come già detto, immobile sul mercato) da quarto posto. Ma il campionato di serie A non parte per via di disaccordi sui diritti televisivi: salta la prima giornata (in programma il 31 agosto) e le ostilità sono rinviate a dopo la sosta.
 
R

Renegade

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Stagione bellissima quella. Segnò l'inizio di quella che sarebbe stata la squadra più forte del mondo per ben cinque anni. Ma soprattutto segnò l'epopea di un progetto tecnico sperimentale e bello da vedere. Uno dei migliori Milan che si siano mai visti. Io me la ricorderò sempre come la stagione di Rui Costa e Inzaghi. Furono devastanti. Forse Pippo fu il vero simbolo di quell'annata. Si giocò col rombo ma non abbandonammo mai del tutto il 4-4-2, con il portoghese messo interno arretrato. Talvolta abbiamo fatto giocare anche Brocchi e Gattuso sulla fascia. In ogni caso fu preso il miglior centrale italiano dell'ultima generazione. Assurdo pensare a come fu accolto Clarence. All'epoca Galliani era ancora un dirigente utile.

Comunque mi viene da piangere a pensare che quel centrocampo aveva tre calciatori dalla tecnica assoluta e di impostazione, più un giocatore difensivo e dalla doppia fase. Ora non ce n'è neanche uno e andiamo in giro con i Bertolacci...
 

hiei87

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Il periodo che andò da agosto a ottobre-novembre fu magico. L'acquisto di Rivaldo, tanto desiderato negli anni precedenti, resta forse in assoluto quello che mi ha fatto più sognare, quello di Nesta rappresentò la certezza di essere tornati grandi e di poter vincere tutto.
Le prime partite tra campionato e coppa furono giocate a dir poco divinamente.
Mai il Milan di Ancelotti si è espresso su quei livelli. Il 3 a 0 a Modena, con gol di tacco annullato a Rivaldo, il 4 a 0 al Depor, il 6 a 0 al Toro, il 3 a 0 al Perugia, la doppia vittoria col Bayern, ecc...
La difesa era insuperabile, Dida si era rivelato un portierone, Pirlo nel nuovo ruolo disegnava un calcio mai visto prima, Seedorf era tornato ai fasti pre-inter, Gattuso era alla definitiva consacrazione, Inzaghi segnava a ripetizione e Rui Costa finalmente giustificava la cifra sborsata per lui l'anno precedente.
Paradossalmente la squadra giovò dell'assenza per infortunio di Sheva, in balia di una crisi cominciata verso la metà della stagione precedente, e che terminerà soltanto in tarda primavera.
Per la prima volta da tifoso ed appassionato provavo l'orgoglio di tifare una squadra ammirata e temuta in tutta Europa.
Ricordo una frase letta sulla Gazzetta. Una frase che era trapelata dallo spogliatoio del Real Madrid, all'epoca lo squadrone per eccellenza: "in Europa ci siamo solo noi e il Milan."
 

mefisto94

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Grazie Roten, hai fatto bene a fare una piccola panoramica anche per le altre squadre, sarebbe bello se continuassi così.
 
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Settembre 2002

Per la prima volta l'Italia porta quattro squadre nella fase a gironi di Champions. Inter e Juventus sono in prima fascia al sorteggio di Montecarlo e trovano gruppi agevoli, la Roma in seconda fascia incrocia il Real Madrid, mentre il Milan dalla sua terza fascia ha sulla carta il compito più ostico: dall'urna per i rossoneri escono Bayern Monaco, Deportivo La Coruna e i francesi del Lens.

Il calendario iniziale dei top team è fitto di impegni. La Serie A prende il via il 14 settembre e in un intervallo di 25 giorni sono in programma 3 gare di campionato e 3 turni di champions. In assenza di Sheva, il trascinatore del Milan è Pippo Inzaghi. Autore di due gol pesanti ai preliminari, Pippo si ripete all'esordio in campionato a Modena: contro gli emiliani, neopromossi in A, i rossoneri dominano dal primo minuto con un grande possesso palla e la prima rete di Inzaghi nasce da una triangolazione rapidissima tra Rui Costa e Tomasson. Ad inizio ripresa su corner di Pirlo, svetta di testa Simic e raddoppia, quindi è ancora Pirlo a lanciare sul filo del fuorigioco Inzaghi che firma lo 0-3. Rivaldo subentrato a Tomasson delizia i tifosi con un gol di tacco che fa impazzire Galliani scatenato in tribuna, ma la rete è annullata. Ancelotti alla vigilia si augurava un Milan che divertisse il pubblico aldilà dei risultati e ha avuto l'inizio che sognava. Il mister può preparare con serenità il primo match di Champions a San Siro con il Lens, che viene deciso ancora da Inzaghi con due gol nel giro di 4' a inizio secondo tempo.

La prima al Meazza in campionato non è un match di cartello, ma allo stadio c'è quasi il tutto esaurito: il Milan, nonostante la pioggia incessante, dà ancora spettacolo: grazie alle reti di Maldini, Inzaghi e Seedorf, i rossoneri rifilano un altro 3-0, questa volta al Perugia di Cosmi. Il risultato avrebbe potuto essere più rotondo se Serginho non avesse spedito sul palo un calcio di rigore. E mentre Juventus e Inter tengono il passo mettendo anch'esse in saccoccia 6 punti, ecco che si palesano i limiti della Roma: due volte in vantaggio e due volte rimontata e battuta da Bologna e Modena (in casa), 0 punti e 2 gol all'attivo, segnati entrambi su rigore. In mezzo c'è la batosta subita da Capello in Champions all'Olimpico con il Real Madrid (0-3, doppio Guti e Raul). Insomma, uno start da incubo per i giallorossi.

Ancelotti per Inzaghi non conosce turnover (al suo fianco si alternano Tomasson in campionato e Rivaldo nelle gare europee) e conta su di lui nell'impegno di La Coruna, con il Depor che ha espugnato Monaco di Baviera 6 giorni prima: al Riazor il Milan si impone 0-4, con Seedorf ad aprire le danze con un tiro da fuori ed Inzaghi che firma una tripletta da sogno. Spagnoli mai in partita, il Milan è una squadra in formissima e lancia un messaggio importante alle rivali, la possibilità di puntare al colpo grosso in Italia e in Europa.


28 settembre 2002: è ancora capitan Maldini (di testa su punizione di Rivaldo) dopo 7' a dare una spinta in avanti al Milan nel match che segna il ritorno di Nesta da ex a Roma contro quella che è stata la sua Lazio. Ma la squadra di Roberto Mancini è più ostica di quanto non dica il ridimensionamento sulla carta dopo la cessione di uomini importanti: sui calci piazzati Mihajlovic e Stam spaventano più volte Dida, poi ad inizio secondo tempo l'intesa tra Simone Inzaghi e Claudio Lopez porta al pareggio dell'argentino. Peruzzi nega l'1-2 ad Ambrosini prima che lo stesso Ambrosini si faccia espellere. Finisce così in parità.

Christian Vieri trascina l'Inter che resta da sola in vetta dopo 3 partite: già 4 le reti del bomber azzurro, l'ultima su rigore stende un buon Chievo. La Juventus rischia grosso in casa col Parma: va sotto 0-2 (Nakata e Adriano) ma è squadra che non muore mai, accorcia Tudor al minuto 87, Del Piero (per lui sono 5 i gol in campionato) trova il pari al 95'. Vieri, Inzaghi e Del Piero formano così il trio italiano di protagonisti di questo start di stagione. Su di loro cerca di recuperare Totti che con una tripletta stende il Brescia al Rigamonti per il primo successo stagionale della Roma. Piccoli segnali di un'Italia che sta tornando a essere protagonista con i suoi uomini simbolo.

CLASSIFICA SERIE A DOPO 3 GIORNATE:
9 INTER
7 MILAN
7 JUVENTUS
7 BOLOGNA
6 PIACENZA
6 EMPOLI
6 MODENA
 

DannySa

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Ottimo, hai preso la palla al balzo dopo che avevo consigliato di fare questa stagione nell'altro topic :grande:
 

Jaqen

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Prima partita allo stadio, 11 anni, Milan - Bayern Monaco 2 - 1, Serginho, Tarnat, Inzaghi.

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