[Storia] La rivoluzione di Sacchi - Parte I

mistergao

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Mamma mia...lacrime!
Ogni volta che ripenso al doppio (o triplo...) confronto con la Stella Rossa mi viene l'infarto, una delle sfide più complesse della mia storia da tifoso, roba che se capitasse oggi ci rimetterei cinque anni di vita.
 

Splendidi Incisivi

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Gullit non era fresco pallone d'oro, lo vinse durante la prima stagione da noi.
Lo Sporting Gijon non venne eliminato con un complessivo 4-0, visto che perdemmo l'andata 1-0.
L'Espanyol non espugnò San Siro, ma il neutro di Lecce.

Rijkaard giocò tutta la prima stagione (1988-89) da centrale difensivo, a causa dell'infortunio di Filippo Galli. L'infortunio di Evani prima del ritorno col Real Madrid costrinse Sacchi a schierare il giovane Costacurta (che da quel momento divenne titolare inamovibile), ma Ancelotti venne schierato a sinistra al posto di Chicco, non di fianco a Rijkaard come mostri nel tuo schema. In realtà Ancelotti e Rijkaard non giocarono quasi mai come coppia centrale di centrocampo con Sacchi, come invece sarebbe avvenuto nel primo anno di Capello nei rari casi in cui Albertini era assente. Sacchi schierava un perno davanti alla difesa (Rijkaard o Ancelotti), due stantuffi laterali (Colombo ed Evani) e davanti a loro la vera chiave di volta di tutto il suo gioco, il giocatore più sottovalutato degli ultimi 30 anni a livello mondiale, Roberto Donadoni. Il quale teoricamente occupava un ruolo di rifinitore dietro le punte, ma in realtà si spostava a destra o sinistra per creare combinazioni con le due coppie di fascia (i terzini sovrapponevano come ossessi in quella squadra).
Squadra meravigliosa, ma col grave difetto di segnare troppo poco per la mole di gioco prodotta. Oserei dire che il pressing ultraoffensivo diventava un'arma controproducente in certe occasioni, contro avversari rintanati ad oltranza, perchè riduceva drasticamente gli spazi di manovra. Non va dimenticato che in quegli anni perdemmo con Ascoli, Cremonese, Atalanta, Cesena, Lazietta di Materazzi... Inoltre la presenza di Colombo a destra (e poi Carbone, Fuser o Gaudenzi nel 1991), ovvero uno stantuffo necessario al pressing e alla copertura del terzino, ma praticamente inesistente a livello di pericolosità offensiva, privava la squadra di imprevedibilità offensiva. Bastò una semplice mossa di Capello (Gullit all'ala destra e due punte, con Evani o Donadoni e poi Lentini dall'altra parte) a rendere quella squadra realmente imbattibile, con una serie di record nazionali ed internazionali destinati a durare forse in eterno (di cui il più incredibile secondo me non fu quello delle 58 partite utili o del record di Rossi, ma dell'incredibile quoziente reti di 44:4 nelle due Champions 1993 e 1994). Arrivammo alla finale del 1993 con un ruolino di 10 vittorie su 10 e un quoziente reti 23:1! Di gran lunga la squadra di club più forte mai esistita.
L'ho scritto, quello di Sacchi era un 4-4-2 molto fluido, poiché soltanto in fase di non possesso il centrocampo si disponeva in linea, mentre in fase offensiva si disponeva a rombo, con Ancelotti vertice basso, Donadoni vertice alto e Colombo e Rijkaard ai lati; lo schema che ho riportato è soltanto la fase di non possesso. Riguardo il difetto di finalizzazione della squadra sono d'accordo con te, nonostante il Milan di Sacchi si fosse guadagnato l'etichetta di squadra ultra offensiva, in realtà risultava molto più difensiva di quanto si credesse, perché in effetti il gioco era basato quasi su un catenaccio, altissimo e aggressivissimo ovviamente, e quindi sulla veloce ripartenza.
Detto questo chiedo venia per per le informazioni su Gullit e sulla Coppa Uefa, sviste mie :p
 

Splendidi Incisivi

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complimenti per il post. E' sempre emozionante rileggere l'epopea del Milan di Sacchi. Ormai è qualcosa di mitologico, con un fascino incredibile, anche perchè avvenuto in un altra era in cui il calcio non era quello di adesso. E poi mi ricordo anche la mia "giovinezza"....

devo dire che non ero a conoscenza di come avvenne l'acquisizione del Milan da parte di Berlusconi. non sapevo che c'erano altre offerte. Anche in quel caso hanno sempre cercato di farlo passare come "il salvatore"
Lo confesso, essendo l'articolo sul Milan di Sacchi avrei potuto risparmiare i dettagli sull'acquisizione ma il nome di Sacchi è inscindibile da quello di Berlusconi e se parliamo di Berlusconi non possiamo non parlare dell'acquisizione del club, argomento sul quale ci ho tenuto vivamente a fare chiarezza, anche alla luce dell'odio che quotidianamente la dirigenza mi instilla in corpo :fuma:
 

Splendidi Incisivi

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La teoria secondo la quale Sacchi ha vinto solo perché aveva in squadra campioni, è completamente sballata e indica come il tifoso non analizzi il calcio in senso tattico
Diciamo che è una mezza verità, mi spiego meglio: le vittorie sono sempre connubio di un grande allenatore e di una grande squadra, salvo rarissime eccezioni, quindi non so se Sacchi sarebbe stato lo stesso allenatore senza i campioni che abbiamo avuto. Sicuramente, però, non sono stati soltanto i campioni a portarlo a quel doppio successo di fila europeo, come ho già avuto modo di dire, Sacchi, pur non inventando niente, è riuscito a creare un'amalgama tattica alla quale mai nessuno prima, nella storia, aveva pensato, nemmeno gli stessi allenatori da cui si era ispirato, Herbin o Happel per l'appunto.
 

Serginho

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Diciamo che è una mezza verità, mi spiego meglio: le vittorie sono sempre connubio di un grande allenatore e di una grande squadra, salvo rarissime eccezioni, quindi non so se Sacchi sarebbe stato lo stesso allenatore senza i campioni che abbiamo avuto. Sicuramente, però, non sono stati soltanto i campioni a portarlo a quel doppio successo di fila europeo, come ho già avuto modo di dire, Sacchi, pur non inventando niente, è riuscito a creare un'amalgama tattica alla quale mai nessuno prima, nella storia, aveva pensato, nemmeno gli stessi allenatori da cui si era ispirato, Herbin o Happel per l'appunto.

Quei giocatori sono diventati ciò che sono grazie a Sacchi. Avevano di certo potenzialità, ma è merito di Sacchi se hanno migliorato le loro caratteristiche e sopratutto se hanno reso in un gioco di squadra collaudato
 

Splendidi Incisivi

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Quei giocatori sono diventati ciò che sono grazie a Sacchi. Avevano di certo potenzialità, ma è merito di Sacchi se hanno migliorato le loro caratteristiche e sopratutto se hanno reso in un gioco di squadra collaudato
Sono d'accordo, la verità sta nel mezzo, come sempre. Non è giusto esaltare Sacchi all'inverosimile, come uno scienziato o un genio, come fanno molti ma non è corretto nemmeno svilirlo dicendo che non valesse nulla, che fosse, tatticamente, un copione e che i suoi successi derivassero soltanto dai campioni, perché di squadre piene zeppe di campioni ne abbiamo viste nella storia eppure non sono riuscite a raccogliere i successi che invece raccolsero Sacchi prima e Capello poi. Ripeto quanto detto, il Milan dell'epoca fu un connubio perfetto tra una grande rosa, un grande allenatore e anche una grande società, all'epoca lo eravamo.
 

Arrigo4ever

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........... Milan dell'epoca fu un connubio perfetto tra una grande rosa, un grande allenatore e anche una grande società, all'epoca lo eravamo.

Quando nel calcio dei buoni ingredienti si incontrano nel posto giusto , nel momento giusto e nelle giuste dosi, viene fuori una cosa come quel Milan : una prelibatezza unica e irripetibile .
 
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