[Storia] Il blocco Juventus - Parte II

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Nella stagione 1977-1978 la Juventus centra ancora una volta il titolo nazionale, finendo 4 punti avanti sia al Torino di Radice che al Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi. In Europa è onorevole il cammino dei bianconeri che giungono fino alle semifinali di Coppa dei Campioni, quando verranno sconfitti soltanto dal Club Bruges di Ernst Happel.
A partire dall'autunno del 1977, poi, ci sarà anche la definitiva qualificazione della nazionale italiana di calcio per i mondiali di Buenos Aires.
Dopo l'amichevole persa per 2-1 contro la Germania Ovest, ad ottobre, comincia il girone di ritorno di qualificazione che vede l'Italia impegnata ancora una volta contro la Finlandia, esattamente sette giorni dopo la partita con i tedeschi.
Gli azzurri vincono anche il ritorno con la Finlandia, col largo risultato di 6-1 e un poker di Roberto Bettega.
La partita successiva di qualificazione è il 16 novembre contro l'Inghilterra, entrambe le formazioni sono appaiate a 6 punti, alle spalle la Finlandia a 4 e fanalino di coda il Lussemburgo a 0.
L'Italia ha una differenza reti di +13, mentre l'Inghilterra di +9, gli inglesi dovrebbero non solo vincere la partita ma vincerla con più di 5 goal di scarto, per gli uomini di Don Revie insomma si profila uno scenario impossibile, tuttavia l'Inghilterra scende in campo con tutta la cattiveria possibile e riesce ad ottenere una vittoria, soltanto per 2-0, volando in testa al girone con 8 punti.
L'Italia dovrebbe letteralmente suicidarsi contro il modesto Lussemburgo per non passare, impresa impossibile e infatti gli azzurri vincono nell'ultima partita di qualificazione per 3-0.
Bearzot stacca il biglietto per Buenos Aires, mentre Revie, dopo aver fallito sia le qualificazioni agli Europei del '76 che ai mondiali del '78, fugge negli Emirati Arabi Uniti e viene squalificato dalla Federazione inglese per 10 anni.

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A dicembre la solita amichevole, contro il Belgio, che l'Italia vince col risultato di 1-0.
Da questa partita in poi, in sostituzione di Facchetti ormai prossimo al ritiro, diventerà Scirea il libero titolare della nazionale, inoltre contro i belgi esordisce anche un giovane Paolo Rossi, in grande spolvero durante la stagione col Lanerossi Vicenza.
A partire dall'anno nuovo continua la serie di amichevoli, stavolta tocca alla Spagna, contro cui l'Italia perde per 2-1, quindi la Francia con cui finisce 2-2 e infine la Jugoslavia per uno scialbo 0-0.
Gli azzurri, quindi, partono per la spedizione mondiale con alcune novità nella formazione titolare, infatti Scirea è il nuovo libero titolare, Bellugi prende il posto di Mozzini e Gentile si consolida a destra, mentre a sinistra diventa titolare a sorpresa Antonio Cabrini.
Cabrini viene convocato da Bearzot come riserva di Cuccureddu, infatti i due erano la coppia di terzini sinistri anche nella Juventus di Trapattoni, tuttavia il lancio da titolare di Cabrini, che ancora faceva la panchina alla Juventus, lo si dovrà proprio al "Vecio" di Friuli che lo piazzerà titolare nella spedizione argentina nonostante non avesse mai giocato prima con la maglia azzurra.
C'è quindi lo spostamento a centrocampo di Tardelli col sacrificio di Zaccarelli, mentre un'altra mossa clamorosa sarà nella scelta della punta di supporto a Roberto Bettega, infatti Bearzot lancia Paolo Rossi al posto del suo fido scudiero Ciccio Graziani.
Queste saranno due delle mosse che inizieranno a far incrinare i rapporti tra il CT azzurro e la stampa calcistica italiana, oltre all'esclusioni di alcuni uomini dalla spedizione mondiale come il bomber del genoa Roberto Pruzzo.
L'Italia, quindi, giunge in Argentina e si trova nella prima fase a gironi con Ungheria, Francia e Argentina.
La prima partita è contro la Francia di Platini, l'Italia va subito sotto 1-0, si fa cogliere di sorpresa ma piano piano viene fuori e annichilisce la Francia, così alla mezz'ora c'è il pareggio di Paolo Rossi; nel secondo tempo sarà una mossa di Bearzot a decidere la partita, infatti il tecnico fa uscire Tardelli per mettere dentro Zaccarelli e proprio dal destro del torinese viene fuori il goal del 2-1.
L'Italia produce un gioco stupefacente anche contro i magiari e quindi al 34' c'è l'1-0 di Rossi su respinta di un tiro di Bettega, 60 secondi dopo è proprio Bettega a firmare il raddoppio; nel secondo tempo è Benetti a chiudere la partita col 3-0, inutile poi il goal della bandiera di Toth su calcio di rigore.
L'ultima partita del girone è contro l'Argentina, l'Italia gioca il solito calcio e infatti porta a casa anche questa partita al minuto 67 con un'azione tutta di prima tra Antognoni, Rossi e Bettega con questi ultimi a chiudere un triangolo che metterà Bettega davanti alla porta per il goal vittoria dell'1-0.
Nella seconda fase l'Italia finisce invece nel girone con Austria, Germania Ovest e Olanda.
La prima partita è contro la Germania Ovest campione in carica che riesce a fermare gli azzurri sullo 0-0, nonostante l'arrembante gioco degli italiani che costringono in difesa i giocatori teutonici, complici gli errori degli italiani e complici le grandi parate di Maier il risultato finisce in parità.
La seconda partita è contro l'Austria, l'Italia domina come al solito e con un goal di Rossi vince la partita per 1-0.
L'Olanda di Ernst Happel, nelle altre due partite, ottiene risultati analoghi e infatti sconfigge l'Austria, schiantandola per 5-1, e pareggia contro la Germania, col risultato di 2-2.
Olanda e Italia si giocano la finale di Coppa del mondo, all'Olanda basta un pareggio per passare, grazie alla differenza reti, così Happel imposta una partita difensiva con la sua tipica maniacale applicazione di difesa a zona e fuorigioco, l'Italia però produce il miglior gioco del torneo, attacca e al 20' trova il vantaggio grazie ad un autogoal di Brandts che devia nella sua porta un tiro di Bettega, così all'intervallo l'Italia è in vantaggio anche se il risultato sarebbe potuto essere ben più ampio a causa delle numerose occasioni sprecate da Causio, Benetti e Cabrini; nella ripresa l'Olanda deve tornare a giocare, Happel ordina ai suoi di rimettere in campo il loro tipico atteggiamento offensivo, riporta Neeskens ai suoi compiti abituali liberandolo del compito di marcare Rossi e così l'Olanda inizia a macinare gioco, tuttavia saranno soltanto due tiri della domenica a dare agli orange la qualificazione per la finale di Buenos Aires, infatti, a soli cinque minuti dall'inizio della ripresa, Brandts trova il pareggio con un gran tiro dalla distanza e al 77' il vantaggio, ancora con un missile terra-aria scagliato alle spalle di Zoff da Arie Haan su passaggio di Ruud Krol da calcio di punizione.
L'Italia deve arrendersi all'Olanda di Ernst Happel ma esce a testa altissima, come raramente si era visto in tutte le edizioni mondiali postbelliche, conclude quindi il mondiale al quarto posto perdendo per 2-1 la finale per il terzo contro il Brasile, anche lì andando in vantaggio e anche lì venendo rimontata da due siluri da fuori dei giocatori brasiliani.
Il mondiale argentino ha letteralmente sfiancato il blocco Juventus e infatti i bianconeri del Trap, nella stagione 1978-79, finiscono terzi in campionato, dietro Perugia e Milan, e vengono eliminati ai sedicesimi di Coppa dei Campioni dai Rangers, l'unica magra consolazione della stagione sarà la vittoria in Coppa Italia in finale contro il Palermo, vinta col risultato di 2-1.
Durante questa stagione, intanto, riprende il percorso dell'Italia di Bearzot, infatti a settembre c'è una prima amichevole contro la Bulgaria che l'Italia vince 1-0, ancora per 1-0 è la vittoria sulla Turchia e 3-0 quella sulla Cecoslovacchia, di nuovo poi una vittoria di misura contro la Spagna ma in questa partita, però, c'è l'esordio in nazionale, oltre che di Bruno Giordano, di Gabriele Oriali che ben presto diventerà tassello inamovibile della nazionale del Vecio.
Seguono fino a giugno l'amichevole vinta con l'Olanda 3-0, dove stavolta esordisce Fulvio Collovati, quella pareggiata pareggiata con l'Argentina 2-2 e l'amichevole persa con la Jugoslavia 4-1.
Ha inizio, quindi, la stagione 1979-80, nella quale la Juventus resta ancora a bocca asciutta, infatti, dopo un girone d'andata da incubo che vede i bianconeri quint'ultimi, la squadra delTrap compie una miracolosa rimonta che la porterà, però, soltanto al secondo posto, dietro l'Inter, mentre in Coppa delle Coppe e in Coppa Italia i bianconeri sono costretti a fermarsi alle semifinali.
Data la qualificazione degli azzurri agli Europei dell'80 in veste di ospitanti del torneo, la nazionale di Bearzot prosegue la sua serie di amichevoli affrontando la Svezia, che sconfigge per 1-0, la Svizzera, con cui vince 2-0 e la Romania, che supera per 2-1, quindi l'Uruguay e la Polonia in primavera con cui finiscono rispettivamente 2-1 e 2-2 i risultati.

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Siamo nell'estate del 1980 e la nazionale di Bearzot è pronta per disputare gli Europei del 1980 in casa propria.
La formazione azzurra è la stessa dei mondiali appena trascorsi, salvo l'inserimento di Collovati al posto di Bellugi e quello di Oriali al posto di Benetti.
L'Italia finisce nel girone con Belgio, Inghilterra e Spagna e purtroppo si ripete una situazione analoga a quella del mondiale argentino, infatti l'Italia ottiene soltanto 3 punti nelle prime due partite, dopo il pareggio con la Spagna e la vittoria con l'Inghilterra, tuttavia lo stesso punteggio viene ottenuto dal Belgio che invece pareggia con l'Inghilterra e sconfigge la Spagna per 2-1, il che, proprio come l'Olanda al mondiale, permette al Belgio di avere due risultati su tre nell'ultima partita contro gli azzurri, grazie al numero di reti segnate.
Il Belgio si arrocca in difesa e l'Italia non riesce a sbloccare il risultato a differenza del match mondiale contro Ernst Happel, così la partita termina 0-0, il Belgio vola in finale e l'Italia si ritrova di nuovo in una finale per il terzo posto, anche questa volta persa in favore della Cecoslovacchia, dopo l'1-1 nei tempi regolamentari, nell'infinita batteria dei rigori terminata 9-8 per gli slavi.
Nella stessa estate, dopo due anni bui e le cessioni di Benetti e Boninsegna, la Juventus interviene sul mercato e, grazie alla riapertura delle frontiere dell'80, acquista dall'Arsenal il fantasista irlandese Liam Brady che andrà a dare grande qualità alla formazione juventina rilevando proprio Benetti e affiancando capitan Furino con Marco Tardelli.

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Ci sono novità anche negli altri due reparti, infatti in difesa lascia Morini, mentre in attacco resta il solo Bettega come punto di riferimento con Causio ala destra e Marocchino, giunto un anno prima dopo la partenza di Boninsegna, ala sinistra.
La Juventus, così, torna alla vittoria in campionato conquistando il titolo con 44 punti, a due lunghezze sulla Roma del barone Nils Liedholm.
La nazionale di Bearzot, intanto, nell'ottobre dell'80, inizia anche il girone di qualificazione per i mondiali del 1982, dove finisce ancora una volta col Lussemburgo, quindi con Grecia, Danimarca e Jugoslavia, stavolta le squadre sono 5 e si passa in 2.
L'11 ottobre c'è la prima partita contro il Lussemburgo che gli azzurri sconfiggono 2-0, tuttavia iniziano a piovere critiche sul tecnico friulano a causa della vittoria striminzita sui lussemburghesi ma in questa partita ci sarà anche l'esordio dell'ultimo fondamentale tassello della nazionale italiana di Bearzot, cioè l'ala della Roma Bruno Conti che subentra ad Altobelli, il quale era stato convocato per gli europei di qualche mese prima dopo una lunga campagna mediatica a suo favore, infatti Altobelli, come Pruzzo nei mondiali precedente, fu uno dei favoriti della stampa calcistica italiana che Bearzot però non vedeva e che portò ad ulteriori attriti tra le varie testate il tecnico di Aiello del Friuli.
Le chiacchiere, però, stanno a zero perché la nazionale di Bearzot è ancora la squadra più forte del mondo e infatti schianta col risultato di 2-0 sia Danimarca che Jugoslavia che Grecia, così l'Italia, alla fine del girone d'andata, si ritrova a punteggio pieno in testa al girone con 8 punti, alle spalle Jugoslavia a 4, Danimarca e Grecia a 2 e Lussemburgo a 0.
La partita di qualificazione che chiude la stagione calcistica è quella di ritorno contro la Danimarca che stavolta la nazionale azzurra perde per 3-1, così si mette altra carne al fuoco nella già infuocata polemica contro il CT.
Durante l'estate, intanto, i bianconeri mutano ancora forma, ci sono partenze eccellenti come quelle di Cuccureddu e Causio, i quali vengono sostituiti da Brio, in squadra già da qualche anno, e Pierpaolo Virdis, riacquistato dal Cagliari, arriva anche il sammarinese Bonetti come alternativa a capitan Furino e il bomber azzurro Paolo Rossi, fermo già da un anno a causa della squalificata biennale impostagli dalla CAF in seguito ai fatti del Totonero.
L'anno successivo la Juventus centra ancora il titolo con 46 punti, ad una lunghezza sulla Fiorentina, ed ottiene la seconda stella anche se in Europa viene eliminata agli ottavi di finale dall'Anderlecht ma soprattutto c'è il ritorno in campo di Paolo Rossi.
Con la nuova stagione si apre l'ultima fase della nazionale italiana prima della spedizione in Spagna dell'anno successivo, infatti dopo l'amichevole contro la Bulgaria, vinta per 3-2, l'Italia affronta prima la Jugoslavia e poi la Grecia nel novembre dell'81, con le quali pareggia per 1-1 staccando il biglietto per Spagna '82 ma anche qui non mancano le polemiche per i risultati ottenuti, specialmente dopo la risicata vittoria per 1-0 nella partita finale contro il Lussemburgo ma soprattutto, a novembre, occorrerà un grave infortunio con la Juventus, in Coppa dei Campioni, per Roberto Bettega che costringerà il giocatore a dire addio al mondiale spagnolo.
La spedizione mondiale, in questo mondo, inizierà con tutti gli sfavori del pronostico, infatti la compagine azzurra sarà costretta ad affrontare il torneo in una coltre di nervosismo per una ragione molto semplice, perché Bearzot non è mai riuscito a fare amicizia con la stampa calcistica italiana, giusto per usare un eufemismo, e così questa finisce per scatenare una sassaiola tale sul tecnico friulano da far riverberare inevitabilmente i dissapori col CT anche sui giocatori.
La musica non cambia neanche durante le ultime amichevoli prima del mondiale, dopo le sconfitte con Francia e Germania e il pareggio con la Svizzera, a cavallo tra l'inverno e la primavera dell'82.
È tempo di Mondiale però e la nazionale azzurra sbarca a Vigo...
 
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