Spring Breakers: una vacanza da sballo

tamba84

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È tempo di vacanze primaverili per quattro adolescenti annoiate dalla scuola e dalla vita. Sprovviste di decenza e provviste di pistole ad acqua, rapinano un ristorante per pagarsi la Florida, le spiagge assolate, i festini alcolici, il sesso bulimico. Sorprese da una retata della polizia, finiscono in carcere dentro i loro bikini. Bikini a cui è sensibile Alien, rapper e gangster dal fiato corto e i denti di metallo. Faith, la più introversa tra loro, turbata dalle parole melliflue del ragazzo, decide di salire sul primo bus e di infilare la strada di casa. Qualche giorno e una pallottola dopo, la seguirà anche Cotty. In Florida resteranno soltanto Britt e Candy che, impugnate armi vere, seguiranno Alien alla deriva.
È indubbiamente il break di primavera l'intervallo più atteso dagli studenti americani. Se in inverno gradiscono tacchino e focolare domestico, in primavera trasferiscono chiappe e 'appetiti' sulle spiagge della Florida. In quella pausa, dove scuola e cervello si interrompono, e in quella linea d'ombra che separa l'infanzia dalla maturità, Harmony Korine coglie le sue giovani protagoniste. Sottratte a 'Fantasia' e ai canali Disney, le apprendiste stregone hanno la pellaccia dura e sono amiche per la pelle dentro un racconto liquido e sopra un tappeto musicale hip hop. Smaliziate e ciniche, Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Rachel Korine e Ashley Benson incidono la superficie di Spring Breakers con passo identico e scafato, che incontra in un incontro ravvicinato l' 'alieno' di James Franco. Segnate da quel 'contatto', qualcuna lo teme, qualcun'altra lo brama fino a sedurlo, fino a farsi avvolgere, riavvolgere e coinvolgere.
Sceneggiatore di Larry Clark e dei suoi kids immaturi e crudeli, Korine si concentra sul narcisismo, l'immobilità psicologica, la rottura degli schemi e i comportamenti a rischio di una generazione impegnata in attività che richiedono il minimo sforzo e promettono una ricompensa emozionale elevata. Spring Breakers si muove avanti e indietro nel tempo, lungo traiettorie oniriche, alla ricerca insaziabile e golosa del reward, una gratificazione in sesso, droga o denaro. Eccedendo lo spaccato sociologico, il regista (ri)percorre la deriva degli adolescenti americani senza 'ricomporla' in una parabola esemplare e 'costumata'.
In Spring Breakers la forma interpreta il contenuto, traducendo in fascinazione visiva e trasformando in esperienza estetica le pratiche ricreative di adolescenti in bikini e posa plastica. Dentro un'illuminazione antinaturalistica, che avvia un'esplorazione visiva, visionaria e allucinatoria, Korine 'fa bello' il lato oscuro che la trasgressività (e la deficienza) portano con sé. Il suo team letale e narcisista, che ha perso le ali e l'intenzione del volo dietro a una canzone di Britney Spears, che è affetto da ipertrofia verbale e svuotato citazionismo, affronta la realtà come un videogame 'sparatutto', condotto da un cattivo senza appeal, senza denti, senza causa.
 
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