Cambiare tutto per non cambiare nulla, ancora una volta la società Milan si conferma abilissima nella teoria gattopardiana. Ci hanno fatto credere che la svolta sarebbe stata imminente, che quest’anno non avremo dovuto digerire pantomime come quelle degli anni passati. Invece dopo il 20 giugno, nonostante una discreta fase di “epurazione” dagli orrori passati, siamo a fine agosto e nuovamente in piena telenovela.
Di quello che accadrà oggi non ne parlo e non ne parlerò, meglio lasciar perdere altrimenti ci si fa del male. E il sangue amaro sarebbe meglio farcelo solo per quello che si vede sul campo ma ormai, da anni, le estati di noi rossoneri sono un calvario, un percorso ad ostacoli per schivare pseudo campioni e sperare nella provvidenza, che il lume della ragione torni dalle parti di Casa Milan.
E invece, ad oggi, nulla. Oggi lui, domani Soriano. E poi? Tutti i media MONDIALI hanno rimarcato la necessità di innesti tecnici a centrocampo e perfino gli allineati quotidiani sportivi nostrani (anche se le lodi della Gazzetta danno il voltastomaco) segnalano che i problemi principali il Milan li ha a metà campo. E allora ripeto: vogliono comprare sti benedetti centrocampisti (forti, non Soriani di turno...)?
Non si capisce più nulla.
Il closing è alle porte e tutti i discorsi sulla squadra ultra competitiva da portare a trionfare nuovamente in Europa? La quotazione in borsa asiatica? Il rilancio del brand e i trecentomilamilioni di fatturato previsti? E con chi, con il centrocampo visto a Firenze?
Calma. Non si può in una sessione di mercato cambiare tutta la rosa, siamo costretti a convivere con gli errori (e necessità) del passato. Ma si poteva far meglio.
Come ho già scritto bene e tutti felici delle epurazioni di chi NON doveva vestire la maglia rossonera ma chi è arrivato? Bacca, probabilmente, è l’unico vero grande acquisto ma la squadra dietro di lui è illogica. Romagnoli è un investimento sul futuro e ci può stare, il resto?
Squadra illogica, costruita quasi a casaccio. Si, perché se prendi un centravanti di profondità e finalizzatore devi DEVI DEVI DEVI alle sue spalle costruire una squadra da manovra. O dobbiamo rimpiangere già il mancato approdo di Jackson Martínez? Sapete perché lo dico? Perché mi va il sangue al cervello.
Pensiamoci: Kondogbia e Jackson Martínez, un centrocampista di peso e un attaccante di manovra. Aggiungi un difensore centrale e un regista e avevi fatto una squadra da primi tre posti. Giusto?
E allora Nelio Lucas. Nei primi giorni di giugno il nostro AD parte con lui alla conquista di obiettivi prestigiosi e sopratutto SENSATI! Poi il tragico 20 giugno, il correre ai ripari con Bacca e Bertolacci (cioè per l’AD Bertolacci è il sostituto di Kondogbia, non Allan, Luiz Gustavo, Imbula. No. Bertolacci).
E allora il dado è tratto. Ancora una volta si dimostra l’inadeguatezza nel calcio moderno di alcune figure: mercato un terzo a caso, un terzo d’emergenza e un terzo con gli amici.