Stessa considerazione che facevo io.
Un conto se sto Wu è solo il frontman n altro ise invece è il principale investitore.. A quel punto puoi avere come soci minoranza Buffet, Li, Ma è Page ma gli investimenti m Vengono decisi da chi ha le maggiori quote.. E se questo è uno che nemmeno ha un patrimonio per Forbes la situazione non è delle migliori.
Alla fine era la stesso con Bee ma almeno lui con ADS e Citic aveva colossi e lui sembrava davvero solo il legale rappresentante.. Chi mi può tranquillizzare? [MENTION=1914]Casnop[/MENTION] e @re che dite?
No, non è così. Nei fondi speculativi, o hedge funds, conta la destinazione del patrimonio conferito ad uno scopo predeterminato, anche temporalmente, l'adesione ad esso, e la fedeltà al piano finanziario gestito da un lead manager. E' molto limitata l'incidenza della volontà degli aderenti secondo il principio di maggioranza delle quote, tant'è che l'aderente non può, durante la vigenza del fondo, nemmeno recedere liberamente o cedere la propria partecipazione a terzi senza la preventiva adesione del subentrante al programma di destinazione del fondo. E' uno strumento di investimento più rigido rispetto al semplice fondo comune in relazione proprio a questa maggiore rigidità di movimento delle partecipazioni, ma, come nei fondi comuni, non esiste un contratto sociale. E' strumento riservato agli investitori professionali di alte capacità economiche, con schiette finalità speculative, ovvero investimento sul progetto, raggiungimento degli obiettivi finanziari e patrimoniali prescelti, ed infine liquidazione delle partecipazioni nel target, probabilmente sul mercato libero, al termine dell'operazione. Wu, se quello indicato è l'hedge fund che dovrebbe controllare il club (cosa di cui mi permetto di dubitare: quello assume partecipazioni in società che fanno led elettrici, non club di calcio; gli hedge funds sono patrimoni di scopo, non fondi generici di investimento), è il lead manager eventualmente incaricato di gestire il progetto, con dotazioni finanziarie conferite da altri investitori per la sua realizzazione, e, come i manager in ogni parte del mondo, gestisce denaro altrui ricevendo in compenso quote di partecipazione nel fondo stesso o in altre attività, le stock options. Conterà, come al solito, il piano industriale, che i nuovi proprietari avranno il dovere di spiegare ai tifosi: se esso riguarderà l'espansione del fatturato del club, il potenziamento della squadra, medio tempore attraverso il reinvestimento totale nel mercato giocatori degli utili generati, la valorizzazione del marchio commerciale, il brand, sull'immenso mercato cinese ed asiatico, e soprattutto l'agognato progetto dello stadio proprietario, allora potremo guardare con fiducia al futuro. Lascerei davvero perdere Mr. Bee: qui si parla di fondi di private equity, ovvero soggetti che investono mezzi propri nel Milan, con il thailandese si parlava di leveraged buy out, ovvero di una operazione societaria totalmente a debito, quest'ultimo infine pagato non da chi avrebbe comprato, ma da chi avrebbe venduto, ovvero il Milan stesso. I suoi soci non erano "colossi": erano banche.