Sole24Ore controcorrente: tanti dubbi sul'affare Bee-Berlusconi.

davoreb

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sono praticamente d'accordo su tutto.
vi aggiungo un piccolo spunto di riflessione. avete mai comprato casa? dal preliminare al rogito passano quasi sempre almeno 20 giorni. non mi sembrano 8 settimane un tempo molto elevato

si ma la casa mica costa 480 milioni...
 

kollaps

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Concordo con chi sostiene che dall'articolo traspari una discreta dose di acidità nei confronti di Berlusconi.
A molti fa rabbia vedere un vecchietto ridotto ai servizi sociali riuscire a compiere ancora simili affari. Ma veniamo ai 5 punti:

1) Lui si fa la domanda, lui si da la risposta: accordi parasociali, e il comunicato lo lasciava intendere. Mi pare ovvio che all'atto della stipula di un preliminare che riguarda un affare da un miliardo, non si rivelino troppi dettagli fino al momento delle firme finali.

2) Lui si fa la domanda, lui si da la risposta: put and call nel corso degli anni avvenire. E non sono tenuti a rivelarlo pubblicamente solo per far contenti i giornalisti o i tifosi. Inoltre se la Juventus al top vale più o meno come noi (parlo del valore complessivo, non soltanto del brand) è legittimo che il Milan in prospettiva valga molto di più.

3) Dubbio legittimo (finalmente), ma credo che negli accordi ci siano patti e clausole di salvaguardia tali da metterci al riparo da ogni più nefasta previsione. La quotazione in borsa è un rischio, ma se ne occuperebbe una persona che non solo conosce bene quei mercati ma che è conosciuta a sua volta in quei posti.

4) Lui si fa la domanda, lui si da la risposta: Fininvest farà una plusvalenza e poi girerà parte di quei soldi al Milan per il debito e per il mercato.

5) Lui si fa la domanda, lui si da la risposta: i soldi provengono da ADS Securities e CITIC. Operazione tutta a debito? Probabile, ma il debito non graverà sul bilancio del Milan e sarà un rischio che hanno deciso di accollarsi gli istituti bancari evidentemente attratti dagli sviluppi che possiamo avere in quei mercati. E le banche solitamente non buttano soldi, anzi, quindi per forza di cose hanno sufficienti garanzie o convinzioni che i 10€ che mettono oggi, tra qualche anno diventeranno 100€. Dubito che dietro le banche ci siano imprenditori misteriosi.

L'osservazione sull'onorevole Ronzulli, invece, è una battuta bella e buona che rafforza la convinzione di chi pensa che l'articolo trasudi di invidia nei confronti di Berlusconi per un affare decisamente clamoroso. Berlusconi per vendere il Milan non si è rivolto ad una infermiera ma a delle banche e studi legali specializzati. Licia Ronzulli è stata semplicemente il "ponte" tra le due parti, una persona che gode della fiducia del venditore e del compratore. E che quindi ha agevolato i colloqui e le trattative.

[MENTION=1904]franck3211[/MENTION] In linea di massima sono d'accordo con l'intervento de @IlRedell'Est...certi dettagli della trattativa non li sapremo mai ed è su questi che i giornalisti provano a speculare.
Calma e sanguefreddo, non siamo in mano a Schettino, lasciamoli lavorare, vediamo i fatti e poi valuteremo :sisi:
 
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Berlusconi da fastidio anche nel calcio ora....rosiconi.

Fatemi capire una cosa, le big inglesi hanno i conti apposto???????? :fuma:
 

Il Rosso e il Nero

Il Milan è una fede
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Il giornalista Carlo Festa, firma del Sole24Ore, solleva una molteplicità di dubbi sull'affare che pochi giorni fa ha scombussolato il calcio italiano e internazionale: l'acquisto del 48% del Milan da parte di Bee. Il giornalista ammette di avere molti dubbi, anche di natura finanziaria, dubbi al momento ancora rimasti insoddisfatti ma se verranno chiariti anche lui si dichiarerà pronto ad applaudire l'operazione. Ma nel frattempo preferisce andarci con i piedi di piombo.
Ecco le sue domande:

1) Perché Fininvest ha concesso altre 8 settimane? Per una due diligence supplementare? Oppure per scrivere gli accordi parasociali con Silvio Berlusconi? Al momento non e’ dato saperlo e nel comunicato non ne se ne parla chiaramente.

2) Spendere 480M per una minoranza senza poter comandare è una follia finanziaria che non ha precedenti nel mondo del calcio. Vorrebbe dire che la Juventus vale soltanto 1/3 del Milan (297M). E chi non vorrebbe mai trovare un simile benefattore? Battute a parte, l'unica giustificazione che ho trovato è che negli accordi venga inserita una opzione di put and call grazie alla quale Bee passi in maggioranza.

3) Inoltre ha poco senso giustificare il prezzo con la quotazione in borsa. Questo è solo un progetto e non vi è ancora chiarezza a tal proposito. Ricordo a tutti, infatti, che il Manchester United, che in Asia ha molti più tifosi del Milan, ha dovuto abbandonare l'idea di quotarsi in Asia ed ha scelto Wall Street. E gli inglesi hanno i conti in ordine, uno stadio di proprietà e partecipano alla CL. Le squadre di calcio non sono come la Ferrari (ad esempio), sono società in costante perdita. Dunque perché gli asiatici dovrebbero comprare azioni del Milan?

4) Che fine faranno i 480M di Bee? Entreranno nelle casse di Fininvest? Oppure saranno usati dal Milan per risanare il debito o per la campagna acquisti?

5) Infine la nota più dolente: dove ha preso i soldi Mr Bee? Di certo non dal suo patrimonio personale, alcuni scrivono che abbia un patrimonio personale di un miliardo ma francamente dubito. Si dice che rappresenti due banche come ADS Securities, societa’ di brokeraggio di Abu Dhabi, e Citic, un colosso bancario cinese. Qui le ipotesi sono solo due: o le banche prestano i soldi per l’acquisto della quota (quindi sarebbero finanziatori per un’operazione tutta a debito ma non si capisce con quali garanzie) oppure dietro le due banche si nascondono misteriosi investitori facoltosi che al momento non vogliono essere pubblicizzati. Quindi sarebbero investitori schermati. Ma perché nascondersi ora che tutto è divenuto pubblico? I tifosi hanno il sacrosanto diritto di sapere da dove vengono fuori i soldi. Si saprà in futuro? Si spera. Poi diciamola tutta: non sapere da dove provengono 480M non è un buon inizio per chi vuole quotarsi in borsa.

Infine, una semplice osservazione: si è letto che la mediatrice tra Bee e Berlusconi sia stata Licia Ronzulli, europarlamentare di Forza Italia. Che era una infermiera. E trovo strano che per una simile operazione non siano entrati in gioco i grandi banker o nomi noti nel ghota degli advisor finanziari.

Le stesse domande me le pongo anche io, e immagino che la verità sugli accordi di cessione non sia ancora stata rivelata.
 

wfiesso

Bannato
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Ora che abbiamo i soldi la juve in primis (e chi alla juve è vicino) si stanno defecando in mano, stanno cercando di metterci i bastoni tra le ruote, e faranno tutto il possibile x far saltare l'affare... Rendiamoci conto che il dominio rube sarebbe compromesso, e berlusconi tornerebbe ad essere una potenza a livello nazionale dopo essere stato sfasciato nel recente passato... Darebbero troppo fastidio sia lui che il milan
 

Casnop

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Solito miscuglio di osservazioni legittime e di piatte banalità nell'articolo di Festa.

Non esistono precedenti della storia del calcio di investitori che abbiano investito grandi quantità di denaro per delle quote di minoranza del club? Il calcio offre un esempio luminoso: l'Arsenal attuale, ove il soggetto forte del capitale, il multimiliardario russo Alisher Usmanov, ha una partecipazione minoritaria (il 32% circa) a fronte del pacchetto di maggioranza assoluta saldamente nelle mani del manager sportivo americano Stan Kroenke. Eppure Usmanov è stato uno dei munifici finanziatori dello stadio di Ashburton ed ha sostenuto i pesanti deficit di cassa del club durante il periodo successivo alla costruzione dell'impianto. Il suo contributo attuale al club dei gunners è stimato in cifra superiore al miliardo di euro. Cosa è, un mecenate impazzito? No, un investitore che ha lasciato la parte manageriale e sportiva a Wenger ed a Kroenke, che ha un know-how ragguardevole essendo proprietario e/o azionista di molti club negli Stati Uniti tra baseball, football, hockey e basket, per occuparsi degli aspetti commerciali legati allo sfruttamento del meraviglioso Emirates Stadium, dei diritti televisivi delle partite nazionali ed internazionali, del brand del club. Grazie ad un serrato sistema di sindacati di blocco e di voto l'attività degli organi sociali è controllata da lui e condivisa con l'azionista di riferimento. Le relazioni tra i soci sono disciplinate ed equilibrate, il club funziona, ha conti in ordine, e da poco stacca anche qualche dividendo per i suoi azionisti. Mr. Bee chiederà analoghi patti a Fininvest per essere coinvolto nelle politiche di governance del club. Le opzioni di acquisto di quote sono pericolose e sgradite in un regime di forte speculazione dei titoli.

Il debito consolidato è a scadenza pluriennale e non deve essere estinto in unica soluzione, quello corrente a bilancio deve essere integralmente ripianato pena la non iscrizione al campionato. Quanto al mercato, le pubbliche dichiarazioni di Berlusconi e, sottointeso, gli accordi condizionati in tal senso intervenuti con il nuovo socio, escludono sorprese. Il resto della liquidità verrà utilizzata per il finanziamento dei costi di costruzione dello stadio, almeno per la parte di essi di competenza del club.

Ed arriviamo ai veri punti di domanda: la quotazione in Borsa. Di massima, un club di calcio non è l'ideale per una quotazione in borsa. Troppa instabilità nei valori di fatturato, in buona parte legati alla imprevedibilità dei risultati sportivi (tra la non partecipazione alla Champions League e la partecipazione sino alla fase finale di essa ballano complessivamente 80-90 milioni di euro di introiti: praticamente un terzo dell'attuale fatturato del Milan... e gli introiti generano un aumento dei costi delle retribuzioni legati al rendimento, i cc.dd. bonus), troppi alti i costi di gestione del personale, con vincoli pluriennali dei giocatori per le necessità di ammortamento finanziario degli altissimi prezzi dei cartellini. Lo squilibrio cronico dei conti è in genere indice di precarietà dell'investimento nel medio periodo, anche perchè le logiche manageriali soccombono a quelle sportive di competitività della squadra, con forti indebitamenti nel conto economico. Investire in un club di calcio è più un affare di cuore che una gioia per il portafogli. Va detto tuttavia che una vera analisi dell'impatto economico di politiche di valorizzazione degli asset stabili (stadio, immobiliare, commercializzazione del brand) non è mai stata effettuata da un investitore, sicchè non possiamo conoscerne fino in fondo gli esiti. Mr. Bee è un broker finanziario, un soggetto che professionalmente analizza il mercato per valutarne le preferenze su un certo investimento e prepara poi questo per il suo lancio. Avrà fatto le sue valutazioni e le stesse saranno state fatte dai suoi finanziatori. Il punto di domanda è legittimo, con tendenza ad una risposta pessimistica: gli investimenti nel calcio dei club non sono mai felici, ed il Milan è un club in condizioni economiche gravi. Certo, su questo versante Mr. Bee ed i suoi finanziatori si giocano tutto.

Ed infine, chi è Mr. Bee... Non è un imprenditore, non ha mezzi propri da investire, è l'esecutivo di un network finanziario che ha deciso di investire tramite un finanziamento. L'operazione è in gran parte a debito, gravante per intero sulla società costituita dal thailandese per questo scopo: per fortuna, non sul Milan, come sarebbe stato con ogni probabilità nel caso di acquisizione della maggioranza qualificata delle quote da Fininvest. Operazione di cui non potremo mai smettere di ringraziare il Berlusca, per avere evitato al Milan di gravarsi di un indebitamento nell'attuale congiuntura recessiva. Se vi saranno dietro altri soggetti imprenditoriali lo saprà certamente Fininvest. I miliardari della zona dell'Estremo Oriente da essa contattati hanno tutti risposto in modo negativo (vedi consorzio APECF).

Fininvest nell'operazione quote del Milan ha come advisor Banca Lazard e come consulente legale lo Studio Chiomenti. La signora Ronzulli ci entra solo come oggetto della ennesima allusione sessista riferibile alle donne vicine all'ex Cavaliere: l'infermiera, dopo l'igienista dentale... Contento Festa, buona festa per tutti, allora. :)
 
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Il giornalista Carlo Festa, firma del Sole24Ore, solleva una molteplicità di dubbi sull'affare che pochi giorni fa ha scombussolato il calcio italiano e internazionale: l'acquisto del 48% del Milan da parte di Bee. Il giornalista ammette di avere molti dubbi, anche di natura finanziaria, dubbi al momento ancora rimasti insoddisfatti ma se verranno chiariti anche lui si dichiarerà pronto ad applaudire l'operazione. Ma nel frattempo preferisce andarci con i piedi di piombo.
Ecco le sue domande:

1) Perché Fininvest ha concesso altre 8 settimane? Per una due diligence supplementare? Oppure per scrivere gli accordi parasociali con Silvio Berlusconi? Al momento non e’ dato saperlo e nel comunicato non ne se ne parla chiaramente..

Avessero stabilito il 1° Settembre 2015, chiusura del calciomercato, sarei stato molto scettico. Anzi, mi sarebbe puzzata parecchio. Ma così come proposta la chiusura dell'accordo sarebbe al 31 Luglio, pare addirittura anticipabile. Sono propenso a credere che ci siano motivi puramente tecnici, legati alla necessità di Fininvest di ratificare gli accordi presi da SB e Mr Bee, mediante un'apposita assemlea che richiede tempi di convocazione e ulteriori dettagli da sistemare. Al più, potrebbe entarre in gioco l'approvazione o meno del progetto Stadio al Portello. Potrebbe spostare l'accordo per quanto riguarda il prezzo stabilito?


2) Spendere 480M per una minoranza senza poter comandare è una follia finanziaria che non ha precedenti nel mondo del calcio. Vorrebbe dire che la Juventus vale soltanto 1/3 del Milan (297M). E chi non vorrebbe mai trovare un simile benefattore? Battute a parte, l'unica giustificazione che ho trovato è che negli accordi venga inserita una opzione di put and call grazie alla quale Bee passi in maggioranza.
3) Inoltre ha poco senso giustificare il prezzo con la quotazione in borsa. Questo è solo un progetto e non vi è ancora chiarezza a tal proposito. Ricordo a tutti, infatti, che il Manchester United, che in Asia ha molti più tifosi del Milan, ha dovuto abbandonare l'idea di quotarsi in Asia ed ha scelto Wall Street. E gli inglesi hanno i conti in ordine, uno stadio di proprietà e partecipano alla CL. Le squadre di calcio non sono come la Ferrari (ad esempio), sono società in costante perdita. Dunque perché gli asiatici dovrebbero comprare azioni del Milan?
Avere una %ale del 48% implica diverse conseguenze, prima fra tutte il diritto di veto su aumenti di capitale indesiderati, che metterebbero fuori gioco il socio più debole. L'ipotesi che paventa C. Festa (la follia finanziaria), lascia il tempo che trova: chi vende fa il prezzo, chi compra aderisce o rifiuta. La valutazione di mercato la fa l'accordo tra venditore acquirente. Se vendo un Caravaggio, non valuto sulla base di costo presunto, di analoghe transazioni o altre amenità del genere. Il prezzo è da amatore. Se faccio un'asta, il prezzo presunto (base d'asta) va a farsi benedire dai successivi rilanci.
Che negli accordi ci sia inserita una opzione a favore dell'acquirente, ma anche del venditore, è possibile, anche se sarebbe abbastanza anomala non essendo il titolo quotato in borsa (opzioni "put" o "call"). Possibile ci sia un diritto di recesso dall'operazione al verificarsi di qualche evento (mancata assegnazione dello Stadio, mancata immissione di capitali per finanziamenti vari, ecc.). Ma la statura dei contraenti, assistiti da primari studi legali, ritengo sia superiore a quella di un giornalista, ancorchè accreditato. Ritengo si siano tutelati reciprocamente.
Quanto al paragone con il MU non so fino a che punto regga. Con il Milan c'è un progetto di diffusione del brand sul mercato asiatico, che con il Manchester di allora non esisteva. Ci sono accordi col governo cinese, c'è tutta una congerie di iniziative che l'acquirente avrà pur calcolato. Se l'acquirente ha visto giusto si realizzeranno, altrimenti avrà perso i quattrini. E qualcun altro li avrà guadagnati.


4) Che fine faranno i 480M di Bee? Entreranno nelle casse di Fininvest? Oppure saranno usati dal Milan per risanare il debito o per la campagna acquisti?
Qui ho meno dubbi: entreranno nelle casse di Fininvest, che realizzerà così una plusvalenza . Credo che una parte verrà utilizzata per ripianare i debiti contratti dalla società Milan v. le Banche con la tutela delle garanzie rilasciate (patronage), alleggerendo il relativo onere passivo anche se iscritto nei conti d'ordine della controllante. Dirò di più, non escluderei che la partecipazione Milan venga sganciata definitivamente dal controllo Fininvest e ceduta a SB o chi per esso (BB? Bee?). Il che preluderebbe alla cessione definitiva della quota maggioritaria. Ma è una mia personalissima ipotesi.


5) Infine la nota più dolente: dove ha preso i soldi Mr Bee? Di certo non dal suo patrimonio personale, alcuni scrivono che abbia un patrimonio personale di un miliardo ma francamente dubito. Si dice che rappresenti due banche come ADS Securities, societa’ di brokeraggio di Abu Dhabi, e Citic, un colosso bancario cinese. Qui le ipotesi sono solo due: o le banche prestano i soldi per l’acquisto della quota (quindi sarebbero finanziatori per un’operazione tutta a debito ma non si capisce con quali garanzie) oppure dietro le due banche si nascondono misteriosi investitori facoltosi che al momento non vogliono essere pubblicizzati. Quindi sarebbero investitori schermati. Ma perché nascondersi ora che tutto è divenuto pubblico? I tifosi hanno il sacrosanto diritto di sapere da dove vengono fuori i soldi. Si saprà in futuro? Si spera. Poi diciamola tutta: non sapere da dove provengono 480M non è un buon inizio per chi vuole quotarsi in borsa.

Anche qui ho pochi dubbi: Mr Bee non può aver messo tutto di suo, essendo appurato che "vale" meno di 10 Mln di Euro. Dietro c'è la Doyen e i suoi soldi, ci sono Banche e società di brokeraggio che dovrà rimborsare. Non escluderei altri facoltosi imprenditori asiatici ( ma anche non), che non vogliono apparire "per ora" nell'affare.
Ai tifosi non interessa molto di sapere "chi" mette i soldi, ma "quanti" ne mette.

Infine, una semplice osservazione: si è letto che la mediatrice tra Bee e Berlusconi sia stata Licia Ronzulli, europarlamentare di Forza Italia. Che era una infermiera. E trovo strano che per una simile operazione non siano entrati in gioco i grandi banker o nomi noti nel ghota degli advisor finanziari.

Anche Mr Bee era un lavapiatti. Ed è diventato imprenditore senza essersi fermato a fare il giornalista...
 
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Solo un Eddie Morra potrebbe rispondere con chiarezza a tutte le domande. Ma forse ci ha già pensato il Berlusca :)
 
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