Siete Atei o Credenti?

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Z A Z A'

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Mi ha sempre incuriosito una questione legata alla legge di conservazione della massa applicata a questo genere di situazione.
Studi scientifici hanno recentemente dimostrato che i sentimenti sono delle mere reazioni fisiologiche dettate da processi chimici insiti nel cranio.
Secondo la legge della conservazione della massa, niente si crea, niente si distrugge. Tutto si trasforma e basta. Di fatto, un universo infinito, in realtà sotto al punto di vista della massa è finito, perché non aumenta e non diminuisce.
Pensi sia ragionevole pensare quindi che, sotto al profilo della massa, in realtà i sentimenti non mutano mai, continuando a sussistere in maniera perpetua anche dopo la dipartita di chi li ha generati, solo, sotto diversa forma?

Le reazioni chimiche legate ai sentimenti cessano al momento della morte cerebrale,dopodichè intervengono le reazioni post-mortem trasformare la nostra massa (decomposizione). Credo che questa tua idea,seppur interessante,sia facilmente confutabile.
 

Louis Gara

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Mi ha sempre incuriosito una questione legata alla legge di conservazione della massa applicata a questo genere di situazione.
Studi scientifici hanno recentemente dimostrato che i sentimenti sono delle mere reazioni fisiologiche dettate da processi chimici insiti nel cranio.
Secondo la legge della conservazione della massa, niente si crea, niente si distrugge. Tutto si trasforma e basta. Di fatto, un universo infinito, in realtà sotto al punto di vista della massa è finito, perché non aumenta e non diminuisce.
Pensi sia ragionevole pensare quindi che, sotto al profilo della massa, in realtà i sentimenti non mutano mai, continuando a sussistere in maniera perpetua anche dopo la dipartita di chi li ha generati, solo, sotto diversa forma?

Parto dal presupposto che i miei studi di formazione non sono scientifici, quinti potrei dirti scemenze :D
Non capisco: in che modo i sentimenti dovrebbero avere massa? Parliamo di reazioni a stimoli, reazioni che non avvengono più nel momento in cui avviene un arresto del sistema nervoso.
 
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Quel che intendo dire è che chi "suppone" che "possa" esserci vita altrove fa, in fin dei conti, un atto di fede.
Gli scienziati, i matematici, i logici, gli "atei" (diciamo così, visto che spesso vanno a braccetto) maneggiano il concetto di infinito con una pericolosità disarmante. L'universo è infinito. Ok. Quindi è impossibile vederlo e perlustrarlo tutto. Ok. Quindi è possibile che ci sia un "et" qualsiasi svariati milioni di anni luce da plutone? Può essere. Ecco, questo "può essere".
Dio no. Dio, per uno di questi scienziati (che alla fine fanno un atto di fede, nell'ipotizzare la presenza di qualcosa all'interno di un concetto infinito per definizione) è una barzelletta, spesso.

Io faccio fatica a capire perché, sotto al profilo logico (o quello che uno scienziato "base" sostiene sia logico), può esistere vita a miliardi di km di distanza, senza poterlo verificare in alcun modo, mentre Dio non può esistere.

Io lo posso capire l'odio per la religione. Ma lo posso capire profondamente, visto quello che si è fatto (e purtroppo ancora si fa) in nome della religione. Però temo che questo offuschi di molto la criticità di ognuno, oggigiorno, insieme ad una evoluzione tecnologica superficiale che ci fa veramente credere di "sapere" le cose, di averle a portata di mano e di avere il controllo sulla nostra esistenza.
Io non la vedo così, ma semplicemente come ritenere possibile un certo evento come la nascita della vita. Visto che dell'universo l'uomo non sa ancora nulla, praticamente, non si può escludere che altrove non si siano ripresentate le stesse condizioni che hanno portato la vita sulla Terra.
Questa, per me, non è fede.
Per il resto... boh. Io posso parlare per me. Vedo anche una serie di luoghi comuni e banalità, a dirla tutta. Una cosa tipo "superficiale evoluzione tecnologica" mi lascia basito.
Comunque, l'universo attualmente non è considerato infinito. Sarebbe addirittura in espansione.
 
E

Efferosso

Guest
Le reazioni chimiche legate ai sentimenti cessano al momento della morte cerebrale,dopodichè intervengono le reazioni post-mortem trasformare la nostra massa (decomposizione). Credo che questa tua idea,seppur interessante,sia facilmente confutabile.

Capisco che ci sia il "processo", il problema però è un altro. Diciamo che un sentimento "inizia" e "finisce" sia perché magari si esaurisce durante la vita di una persona (che so, una cotta che passa) sia perché questa muore.
Però gli studi scientifici portano il "processo" del "sentimento" sul piano tangibile, sotto forma di reazione chimica. Se è una reazione chimica, deve avere per forza di cose una massa, dal punto di vista scientifico. Se la massa non si crea e non si distrugge, vuol dire che il sentimento di una persona, sotto forma diversa, non cessa mai. No?
E' sbagliato dire che la polvere di stelle diventa un feto e un sentimento di amore e poi diventa terra e poi vermi ma rimane sempre "tutto"?
 
E

Efferosso

Guest
Parto dal presupposto che i miei studi di formazione non sono scientifici, quinti potrei dirti scemenze :D
Non capisco: in che modo i sentimenti dovrebbero avere massa? Parliamo di reazioni a stimoli, reazioni che non avvengono più nel momento in cui avviene un arresto del sistema nervoso.

La mia ignoranza mi ha impedito di fare il multiquote, guarda sopra ^^
 
E

Efferosso

Guest
Io non la vedo così, ma semplicemente come ritenere possibile un certo evento come la nascita della vita. Visto che dell'universo l'uomo non sa ancora nulla, praticamente, non si può escludere che altrove non si siano ripresentate le stesse condizioni che hanno portato la vita sulla Terra.
Questa, per me, non è fede.
Per il resto... boh. Io posso parlare per me. Vedo anche una serie di luoghi comuni e banalità, a dirla tutta. Una cosa tipo "superficiale evoluzione tecnologica" mi lascia basito.

Però non riesco proprio a vedere differenze.

Il processo logico-scientifico sarebbe questo:

"penso che qualcosa possa esistere, anche se non sono in grado di provarlo scientificamente, e non lo sarò mai"

Non si applica esattamente allo stesso modo a Dio e ad una forma di vita aliena, in considerazione del fatto che l'universo è infinito?


Non ho capito la parte sui luoghi comuni, in tutta sincerità :lol:

Certo che l'evoluzione tecnologica del nostro tempo, per le masse, è superficiale. Internet è uno strumento di disinformazione clamoroso, ed è alla portata di miliardi di persone.
Una volta le masse erano indottrinate "a forza" dalla religione. Oggi io non vedo grande differenza, con wikipedia. Ti sembrerà un paragone azzardato, ma quante persone conosci che si pongono una domanda, a qualsiasi livello, leggono una ventina di righe online, e pensano di conoscere la risposta, non interrogandosi oltre? Non è "fede" questo? Andare avanti senza fare nessun genere di critica a quello che può aver scritto un qualsiasi ragazzino in rete? Conosci veramente tante persone che fanno tanta analisi per "sapere" le cose?
Ci sono filosofi, teologi, pensatori che ci hanno lasciato LA VITA senza trovare una risposta a determinati quesiti, e oggi uno con un libro di 200 pagine in mano che si legge in un mese (se si vuole "approfondire", se no anche meno), pensa di avere delle risposte. O, ancora peggio, legge due cose su internet, o ascolta il pensatore tal dei tali formulare due concetti, e pensa di avere le risposte.
Siamo la generazione con il più grande complesso del controllo (e contemporaneo superficiale senso di averlo) che sia mai esistita, dal mio punto di vista.
 
E

Efferosso

Guest
Io non la vedo così, ma semplicemente come ritenere possibile un certo evento come la nascita della vita. Visto che dell'universo l'uomo non sa ancora nulla, praticamente, non si può escludere che altrove non si siano ripresentate le stesse condizioni che hanno portato la vita sulla Terra.
Questa, per me, non è fede.
Per il resto... boh. Io posso parlare per me. Vedo anche una serie di luoghi comuni e banalità, a dirla tutta. Una cosa tipo "superficiale evoluzione tecnologica" mi lascia basito.
Comunque, l'universo attualmente non è considerato infinito. Sarebbe addirittura in espansione.

Ecco questa è un'altra cosa che non ho mai capito.
Che io sappia (ma forse è stato un insegnamento un po' naif, non ho mai approfondito a sufficienza la cosa, e me ne dispiaccio)

a) L'universo è infinito
b) l'universo è in espansione (l'avevo sentita anche io in effetti)
c) la massa deve essere sempre uguale (per la legge della conservazione)

Ora, a meno che il concetto di "espansione" sia semplicemente indicato per dire che i gli astri si stanno semplicemente allontanando dal "centro" dell'universo (ammesso che possa esister un centro), solo a me pare che cozzino, queste tre cose insieme?
 

Darren Marshall

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A livello logico è impossibile dimostrare l'inesistenza di ogni cosa

Direi che hai parzialmente ragione, tuttavia ad alcune affermazioni si può rispondere con certezza dimostrando l'evidenza, in questo caso no.
Questa domanda non troverà mai risposta, per il semplice fatto che il concetto di "Dio" è un pensiero umano, ed essendo l'uomo un essere imperfetto non potrà mai cogliere l'esistenza di un qualcosa che invece al contrario rappresenta la perfezione.
A questo punto però potrebbe sorgere spontanea la domanda: L'uomo ha teorizzato l'esistenza di un essere perfetto secondo i propri canoni e limiti, possiamo quindi tranquillamente affermare che si tratta di una teoria sbagliata in partenza in quanto l'imperfetto non può teorizzare la perfezione? Si. Ed è questa la proposizione che potrebbe essere seriamente utilizzata da chi sostiene l'inesistenza di un essere superiore.
In conclusione, vista la natura imperfetta dell'uomo, si può propendere per la visione "atea". Restiamo tuttavia nel campo delle ipotesi, perché come ho precedentemente affermato, non abbiamo nessuna prova a conferma di ciò.
 
E

Efferosso

Guest
Direi che hai parzialmente ragione, tuttavia ad alcune affermazioni si può rispondere con certezza dimostrando l'evidenza, in questo caso no.
Questa domanda non troverà mai risposta, per il semplice fatto che il concetto di "Dio" è un pensiero umano, ed essendo l'uomo un essere imperfetto non potrà mai cogliere l'esistenza di un qualcosa che invece al contrario rappresenta la perfezione.
A questo punto però potrebbe sorgere spontanea la domanda: L'uomo ha teorizzato l'esistenza di un essere perfetto secondo i propri canoni e limiti, possiamo quindi tranquillamente affermare che si tratta di una teoria sbagliata in partenza in quanto l'imperfetto non può teorizzare la perfezione? Si. Ed è questa la proposizione che potrebbe essere seriamente utilizzata da chi sostiene l'inesistenza di un essere superiore.
In conclusione, vista la natura imperfetta dell'uomo, si può propendere per la visione "atea". Restiamo tuttavia nel campo delle ipotesi, perché come ho precedentemente affermato, non abbiamo nessuna prova a conferma di ciò.

Cosa vuol dire "evidente"? Evidente ai sensi umani?

E poi, l'uomo può o non può "maneggiare" cose che vanno oltre la sua percezione, sia fisica che logica? Il pi greco è matematicamente infinito, nel senso che nessun uomo potrà mai dire quale che sia l'ultimo numero che lo compone. Quindi il pi greco non esiste, seguendo questo filo di pensiero?
 

Z A Z A'

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Capisco che ci sia il "processo", il problema però è un altro. Diciamo che un sentimento "inizia" e "finisce" sia perché magari si esaurisce durante la vita di una persona (che so, una cotta che passa) sia perché questa muore.
Però gli studi scientifici portano il "processo" del "sentimento" sul piano tangibile, sotto forma di reazione chimica. Se è una reazione chimica, deve avere per forza di cose una massa, dal punto di vista scientifico. Se la massa non si crea e non si distrugge, vuol dire che il sentimento di una persona, sotto forma diversa, non cessa mai. No?
E' sbagliato dire che la polvere di stelle diventa un feto e un sentimento di amore e poi diventa terra e poi vermi ma rimane sempre "tutto"?

Sono le sostanze chimiche rimangono e si trasformano,la reazione nota come "sentimento" cessa di esistere.
 
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