Ho già espresso in precedenza la mia idea, che, per inciso, è sempre rimasta la stessa da inizio campionato, ma molti di voi qui si basano troppo di due parole, che, per me, nel calcio, non vogliono dire assolutamente nulla, e queste due parole sono:"sulla carta".
"Sulla carta" non vuol dire assolutamente niente. O meglio, niente di ben definito.
"Sulla carta" ti può dire, al massimo, quale è il tuo obiettivo stagionale: Scudetto, Champions, Europa League, Tranquillità, Salvezza con due giornate d'anticipo, Salvezza all'arma bianca.
E per me, "sulla carta", l'obiettivo stagionale del Milan è l'entrata in Europa League, quindi dal quarto al settimo posto.
Premesso questo ci sono mille aspetti che in una squadra di calcio vanno considerati a parte il valore "sulla carta" della rosa: Infortuni, morale, "fame" dei singoli e cattiveria, situazione extra-calcistica dei singoli e altri ancora che non sto qui a elencare.
Noi a inizio anno, a meno di avere un mister che sapesse trasmettere carica più che idee, in crisi era molto probabile che ci potessimo finire: abbiamo smontato la squadra dell'anno scorso in un botto perdendo leader in campo e fuori, oltre che i registi del gioco dell'anno passato (Ibrahimovic, Thiago Silva, Cassano e Aquilani).
Allegri non è un tecnico che da una carica esagerata, ma nemmeno Ancelotti, Capello e Sacchi lo erano, solo la situazione del Milan allora era ben diversa. (detto questo non sto certo confrontando Allegri con i nostri mostri sacri del passato, me ne guardo bene).
Forse troppo spesso dimentichiamo che i giocatori prima di tutto sono uomini con emozioni, e che il loro rendimento è dovuto anche a queste e non solo al loro valore "sulla carta".