Serafini:"Berlusconi, perchè non te ne vai tu?".

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Dura presa di posizione del giornalista Luca Serafini contro la proprietà e la società dopo l'esonero di Mihajlovic e la promozione di Brocchi in prima squadra.

Ecco quanto scritto sul suo profilo Facebook.

Egregio Silvio, ma perché non te ne vai tu?
La serata di lunedì 11 aprile 2016 potrebbe passare alla storia come una delle più tristi, imbarazzanti e umilianti della storia recente del Milan Ac così come è conosciuto nel mondo. L'ex presidente ma purtroppo ancora attuale proprietario Silvio Berlusconi immola sull'altare sacrificale un bravo ragazzo, Cristian Brocchi, per togliersi di torno il fardello Mihajlovic impostogli da Galliani dopo quello di Allegri. L'unica sua scelta dell'ultimo lustro, Clarence Seedorf, impiccato all'inesorabile cravatta gialla, se l'e' bevuta in men che non si dica rinnegando una volta di più strategia, filosofia e cultura rossonera nel frattempo sepolta e deflorata come una zolla dove i cani randagi segnano il loro territorio facendo pipì. Berlusconi, segnato dal tempo, dalla stanchezza, dal cappio giallo della liquidazione illiquidabile del suo AD di scorta insieme con la figlia, cede all'impeto zampariniano di cacciare l'allenatore a 6 giornate dalla fine più una finale di Coppa Italia da giocare. Scelta irrispettosa prima per l'agnello Brocchi che per Mihajlovic umiliato per l'ennesima e ultima volta.
Lo scempio che questi due relitti del calcio mondiale sta portando il Milan a un baratro più ampio di quello di Farina, record dei record di un'epoca irripetibile, è devastante quanto lo furono in auge le corazzate di Sacchi, Capello e Ancelotti. Il senso di amore e responsabilità del Berlusconi di una volta lo avrebbe portato ad andarsene lui, lasciando società e squadra al prezzo simbolico di 1 euro a chi il Milan ha a cuore. Purtroppo né l'amore né il senso di affezione e rispetto hanno prevalso in questa fase di senilità galoppante. Il che significa che così come per 25 anni alle imprese, ai sogni e alle prodezze non sono esistiti limiti, oggi al dissenso e al ribrezzo per questa gestione insulsa non vi è più freno.
Al cospetto l'Inter di Moratti non è stata comica, è stata epica. Grazie anche alla sciagurata Calciopoli cui Galliani non seppe sottrarsi facendola pagare a tutti i milanisti di cuore.
Da stanotte più che in un Mr. Bee c'è da sperare in un'ambulanza.
 

Victorss

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Dura presa di posizione del giornalista Luca Serafini contro la proprietà e la società dopo l'esonero di Mihajlovic e la promozione di Brocchi in prima squadra.

Ecco quanto scritto sul suo profilo Facebook.

Egregio Silvio, ma perché non te ne vai tu?
La serata di lunedì 11 aprile 2016 potrebbe passare alla storia come una delle più tristi, imbarazzanti e umilianti della storia recente del Milan Ac così come è conosciuto nel mondo. L'ex presidente ma purtroppo ancora attuale proprietario Silvio Berlusconi immola sull'altare sacrificale un bravo ragazzo, Cristian Brocchi, per togliersi di torno il fardello Mihajlovic impostogli da Galliani dopo quello di Allegri. L'unica sua scelta dell'ultimo lustro, Clarence Seedorf, impiccato all'inesorabile cravatta gialla, se l'e' bevuta in men che non si dica rinnegando una volta di più strategia, filosofia e cultura rossonera nel frattempo sepolta e deflorata come una zolla dove i cani randagi segnano il loro territorio facendo pipì. Berlusconi, segnato dal tempo, dalla stanchezza, dal cappio giallo della liquidazione illiquidabile del suo AD di scorta insieme con la figlia, cede all'impeto zampariniano di cacciare l'allenatore a 6 giornate dalla fine più una finale di Coppa Italia da giocare. Scelta irrispettosa prima per l'agnello Brocchi che per Mihajlovic umiliato per l'ennesima e ultima volta.
Lo scempio che questi due relitti del calcio mondiale sta portando il Milan a un baratro più ampio di quello di Farina, record dei record di un'epoca irripetibile, è devastante quanto lo furono in auge le corazzate di Sacchi, Capello e Ancelotti. Il senso di amore e responsabilità del Berlusconi di una volta lo avrebbe portato ad andarsene lui, lasciando società e squadra al prezzo simbolico di 1 euro a chi il Milan ha a cuore. Purtroppo né l'amore né il senso di affezione e rispetto hanno prevalso in questa fase di senilità galoppante. Il che significa che così come per 25 anni alle imprese, ai sogni e alle prodezze non sono esistiti limiti, oggi al dissenso e al ribrezzo per questa gestione insulsa non vi è più freno.
Al cospetto l'Inter di Moratti non è stata comica, è stata epica. Grazie anche alla sciagurata Calciopoli cui Galliani non seppe sottrarsi facendola pagare a tutti i milanisti di cuore.
Da stanotte più che in un Mr. Bee c'è da sperare in un'ambulanza.

Bombe a mano per il duo diabolico. Giusto così.
 

Now i'm here

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ormai buona parte del mondo milanista (penso un buon 90%) aspetta che la natura faccia il suo corso, sia per galliani che per Berlusconi (più quest'ultimo data l'età).

brutto da dire ma penso sia l'unico metodo per liberarsi di loro.
 

Julian4674

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Uno dei pochissimi che dice le cose come stanno. Serafini ha ragione su tutto
 

sballotello

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Bravo serafini, ovviamente qualcuno inorridira per quella ambulanza nel finale
 

Casnop

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Dura presa di posizione del giornalista Luca Serafini contro la proprietà e la società dopo l'esonero di Mihajlovic e la promozione di Brocchi in prima squadra.

Ecco quanto scritto sul suo profilo Facebook.

Egregio Silvio, ma perché non te ne vai tu?
La serata di lunedì 11 aprile 2016 potrebbe passare alla storia come una delle più tristi, imbarazzanti e umilianti della storia recente del Milan Ac così come è conosciuto nel mondo. L'ex presidente ma purtroppo ancora attuale proprietario Silvio Berlusconi immola sull'altare sacrificale un bravo ragazzo, Cristian Brocchi, per togliersi di torno il fardello Mihajlovic impostogli da Galliani dopo quello di Allegri. L'unica sua scelta dell'ultimo lustro, Clarence Seedorf, impiccato all'inesorabile cravatta gialla, se l'e' bevuta in men che non si dica rinnegando una volta di più strategia, filosofia e cultura rossonera nel frattempo sepolta e deflorata come una zolla dove i cani randagi segnano il loro territorio facendo pipì. Berlusconi, segnato dal tempo, dalla stanchezza, dal cappio giallo della liquidazione illiquidabile del suo AD di scorta insieme con la figlia, cede all'impeto zampariniano di cacciare l'allenatore a 6 giornate dalla fine più una finale di Coppa Italia da giocare. Scelta irrispettosa prima per l'agnello Brocchi che per Mihajlovic umiliato per l'ennesima e ultima volta.
Lo scempio che questi due relitti del calcio mondiale sta portando il Milan a un baratro più ampio di quello di Farina, record dei record di un'epoca irripetibile, è devastante quanto lo furono in auge le corazzate di Sacchi, Capello e Ancelotti. Il senso di amore e responsabilità del Berlusconi di una volta lo avrebbe portato ad andarsene lui, lasciando società e squadra al prezzo simbolico di 1 euro a chi il Milan ha a cuore. Purtroppo né l'amore né il senso di affezione e rispetto hanno prevalso in questa fase di senilità galoppante. Il che significa che così come per 25 anni alle imprese, ai sogni e alle prodezze non sono esistiti limiti, oggi al dissenso e al ribrezzo per questa gestione insulsa non vi è più freno.
Al cospetto l'Inter di Moratti non è stata comica, è stata epica. Grazie anche alla sciagurata Calciopoli cui Galliani non seppe sottrarsi facendola pagare a tutti i milanisti di cuore.
Da stanotte più che in un Mr. Bee c'è da sperare in un'ambulanza.

Linguaggio aspro, ma in certi momenti e' meglio tenere da parte le ironie che confondono e dissimulano. A lor signori conviene che una volta tanto la medicina venga mandata giù intera. Perché capiscano che hanno si il potere, ma non (non più, almeno) la capacità di usarlo. :)
 

Sheva my Hero

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Articolo scritto da cani, ma contenuto che davvero non fa una piega. Finalmente un giornalista che abbia il coraggio di dire come stanno veramente le cose, e non i soliti zerbini alla suma e pellegatti. Il Milan è morto, siamo a dei livelli davvero che l'Inter di Moratti non ha mai raggiunto, siamo una nave alla deriva, senza comandante che mentre La nave affonda si guarda la tv...
 
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