O Animal
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Le dichiarazioni di Clarence Seedorf che fanno un po' di chiarezza sulle notizie riportate sui giornali negli ultimi giorni rilasciate durante la conferenza stampa prima di Lazio Milan:
"Ho chiesto a Galliani di starmi vicino. Come concordato prima della firma, ho detto che non posso fare tutto da solo. È stato un incontro costruttivo, lui è pronto a stare vicino a me e alla squadra, la società che io ho conosciuto è sempre stata forte.
Non ho ricevuto telefonate né da Berlusconi né da Galliani che mi hanno detto che mancano due partite al verdetto. Il rimedio migliore per superare il momento è cercare di vincere.
Non ho detto ai tifosi che i 3/4 della rosa è da svecchiare. Non sono mai stato una persona che pubblicamente e tra amici parla in un certo modo del gruppo. Ho detto altre frasi dette da Luca (Lucci, il responsabile della Curva Sud).
Sull'ultimatum di queste due partite non ho mai sentito dalla società nulla a questo riguardo. Sono motivato, convinto che la squadra crescerà e che i risultati miglioreranno.
Il colloquio con Galliani è stato molto costruttivo. Gli ho chiesto di stare vicino, non sono venuto qui per fare da solo, prima di tutto perché mi manca esperienza. La società che ho conosciuto 12 anni fa è sempre stata forte nei momenti difficili.
Sono convinto di una cosa: che dò il 100% per quello che faccio e so che posso dare molto come allenatore. Sono qui al Milan e l'impegno che sto avendo avrà i suoi frutti. Ogni giorno ho dovuto fare qualcosa di diverso. Tutto quello che faccio ha un occhio critico, perché voglio sempre migliorare. A mio avviso qualche miglioramento c'è stato, anche se si parla sempre del risultato. Balotelli e Pazzini? Ci sono tanti allenatori qui seduti... Comunque mi hanno dato l'incarico di allenare, abbiamo dei giocatori con determinate caratteristiche e cerco di farle fruttare.
E non è vero che la squadra non è al cento per cento con me o che non ho alcuna responsabilità. Ce le ho da quando ho firmato il contratto.
Sullo spogliatoio: Vedo quel che vedo e ciò che è emerge per me è che la squadra vuole uscire dalla crisi. Non credo ci sia gente contro di me. Io sono tranquillo. Tra i miglioramenti direi l'aspetto fisico. Poi la volontà della squadra non manca e quindi la mentalità, la forza di reagire e questo mi fa ben sperare.
Responsabilità sulle 7 sconfitte? Ci mancherebbe altro. Io sono assolutamente responsabile di quel che ho fatto da quando sono arrivato, ma non di quello che ho ereditato, come lo stato fisico. Ma posso far sì che questo migliori.
Honda trequartista centrale? Ronaldinho giocava a sinistra ed era comunque fantasista. Honda quando ha giocato è sempre stato libero di muoversi e poi qualche volta in futuro potrà giocare in centro, ma non c'è solo Honda. Ripeto, anche io nella mia carriera mi sono adattato in altri ruoli per il bene del gruppo.
Un mese fa ci siamo confrontati con Galliani e la decisione di restare a Roma dopo la partita dovuta al fatto che tornando a Milano e tornando poi per l'infrasettimanale in trasferta era stancante.
Mai avuto nessun dubbio sulla posizione del presidente. L'ultima volta che l'ho visto ha detto di esserci vicino e sono molto contento.
Ho letto alcune cose su un fatto delicato come la morte di Gabriele Sandri e volevo chiarire verso la famiglia e i tifosi laziali che la decisione di non mettere il lutto quel giorno è perché non si sapeva esattamente di cosa si trattava. Ma ho sempre rispettato il lutto e ho fatto le condoglianze alla famiglia. Chiedo ancora scusa, non è stato un gesto contro nessuno".
"Ho chiesto a Galliani di starmi vicino. Come concordato prima della firma, ho detto che non posso fare tutto da solo. È stato un incontro costruttivo, lui è pronto a stare vicino a me e alla squadra, la società che io ho conosciuto è sempre stata forte.
Non ho ricevuto telefonate né da Berlusconi né da Galliani che mi hanno detto che mancano due partite al verdetto. Il rimedio migliore per superare il momento è cercare di vincere.
Non ho detto ai tifosi che i 3/4 della rosa è da svecchiare. Non sono mai stato una persona che pubblicamente e tra amici parla in un certo modo del gruppo. Ho detto altre frasi dette da Luca (Lucci, il responsabile della Curva Sud).
Sull'ultimatum di queste due partite non ho mai sentito dalla società nulla a questo riguardo. Sono motivato, convinto che la squadra crescerà e che i risultati miglioreranno.
Il colloquio con Galliani è stato molto costruttivo. Gli ho chiesto di stare vicino, non sono venuto qui per fare da solo, prima di tutto perché mi manca esperienza. La società che ho conosciuto 12 anni fa è sempre stata forte nei momenti difficili.
Sono convinto di una cosa: che dò il 100% per quello che faccio e so che posso dare molto come allenatore. Sono qui al Milan e l'impegno che sto avendo avrà i suoi frutti. Ogni giorno ho dovuto fare qualcosa di diverso. Tutto quello che faccio ha un occhio critico, perché voglio sempre migliorare. A mio avviso qualche miglioramento c'è stato, anche se si parla sempre del risultato. Balotelli e Pazzini? Ci sono tanti allenatori qui seduti... Comunque mi hanno dato l'incarico di allenare, abbiamo dei giocatori con determinate caratteristiche e cerco di farle fruttare.
E non è vero che la squadra non è al cento per cento con me o che non ho alcuna responsabilità. Ce le ho da quando ho firmato il contratto.
Sullo spogliatoio: Vedo quel che vedo e ciò che è emerge per me è che la squadra vuole uscire dalla crisi. Non credo ci sia gente contro di me. Io sono tranquillo. Tra i miglioramenti direi l'aspetto fisico. Poi la volontà della squadra non manca e quindi la mentalità, la forza di reagire e questo mi fa ben sperare.
Responsabilità sulle 7 sconfitte? Ci mancherebbe altro. Io sono assolutamente responsabile di quel che ho fatto da quando sono arrivato, ma non di quello che ho ereditato, come lo stato fisico. Ma posso far sì che questo migliori.
Honda trequartista centrale? Ronaldinho giocava a sinistra ed era comunque fantasista. Honda quando ha giocato è sempre stato libero di muoversi e poi qualche volta in futuro potrà giocare in centro, ma non c'è solo Honda. Ripeto, anche io nella mia carriera mi sono adattato in altri ruoli per il bene del gruppo.
Un mese fa ci siamo confrontati con Galliani e la decisione di restare a Roma dopo la partita dovuta al fatto che tornando a Milano e tornando poi per l'infrasettimanale in trasferta era stancante.
Mai avuto nessun dubbio sulla posizione del presidente. L'ultima volta che l'ho visto ha detto di esserci vicino e sono molto contento.
Ho letto alcune cose su un fatto delicato come la morte di Gabriele Sandri e volevo chiarire verso la famiglia e i tifosi laziali che la decisione di non mettere il lutto quel giorno è perché non si sapeva esattamente di cosa si trattava. Ma ho sempre rispettato il lutto e ho fatto le condoglianze alla famiglia. Chiedo ancora scusa, non è stato un gesto contro nessuno".