Sconcerti:"Milan, equivoco Paquetà".

Casnop

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Come riportato da Mario Sconcerti sul CorSera in edicola oggi, 18 marzo, il derby di ieri è stato bellissimo ed è stato vinto meritatamente dall'Inter. Ma un pari non sarebbe stato scandaloso. Ha prevalso la posizione di Vecino, finto trequartista, ed uomo di Paquetà che non sa difendere. Il brasiliano è stanco ma rischia di diventare un equivoco: non è un centrocampista ma un trequartista che segna poco. Ha piedi educati ma crede di essere il solo ad averli. Nel Milan sono mancati Suso e Kessie e Piatek non è stato messo nelle condizioni di giocare.

Milan e Inter restano più o meno sui punti della scorsa stagione. La montagna rimane lontana.
Partita certamente condizionata dal gol iniziale di Vecino, che ha costretto la nostra squadra a giocare una partita diversa da quella prevista. Ma questa non è una scusante, è la certificazione di un limite tattico. Possiamo giocare solo in un certo modo, contenimento in attesa della ripartenza giusta e della soluzione estemporanea per il mago Piatek. A questa modalità, tuttavia, cominciano a mancare un po' troppe tessere: una fase difensiva clamorosamente fallosa domenica scorsa, i players per l'innesco della ripartenza, Paquetà, Suso e Calhanoglu, presi tra affanni atletici e tattici, ed un Piatek disperso nella fossa difensiva nerazzurra. E, in queste condizioni, il 451 di Gattuso si dissolve nella incompiutezza di sé. Basta mettere un palleggiatore dominante tra il polacco ed i suoi mediani, ed il Milan è sfibrato, spaccato, reciso. Domenica Vecino e Gagliardini hanno rasentato la perfezione tattica. Gattuso ora deve fermarsi, e ragionare: continuare su questa strada, finora assicurata dai risultati e da una suprema esigenza di equilibri difensivi; o cambiare, sulla contraria onda di risultati non entusiasmanti, e di una fase difensiva che mostra la corda quando si affrontano squadre che hanno individualità capaci di forarla con soluzioni estemporanee. Ne affronteremo diverse nelle prossime, decisive settimane. Lo ripetiamo: non siamo certi che nella rosa attuale non ci siano potenziali alternative tattiche. Occorre immaginazione, coraggio e voglia di cambiare per migliorarsi. Gattuso dimostri di essere non solo grande conduttore di uomini, ma anche un tattico di livello. Spalletti, antipatia umana a parte, l'altra sera gliene ha dato un piccolo, ma ahimè memorabile saggio. :sisi:
 

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