Il video era già stato postato in un altro topic, ora parliamone qui specificatamente.
L'altro giorno l'avvocato La Scala è stato ospite, in collegamento telefonico, a Radio Radio, per spiegare i motivi delle ire dei tifosi rossoneri e dei piccoli azionisti. Ospite in studio era Mario Sconcerti, opinionista Sky.
Durante tutto il discorso di La Scala, Sconcerti non ha fatto altro che interrompere ripetutamente La Scala, cercando di ridicolizzare la sua tesi con interventi al limite del non-senso. Le sue difese alla dirigenza del Milan erano supportate da argomentazioni, per così dire, illogiche. "Sono sempre le stesse persone di 30 anni fa", "I debiti le andavano bene quando vincevate", "Il Milan ha vinto una Champions 7 anni fa" (sono in realtà 9), "che ne sa lei di società" (La Scala è un avvocato di società), "i debiti del Milan dopavano il campionato, le auguro di trovare molti altri debiti nel bilancio del Milan"
E a un certo, punto, mentre l'avvocato La Scala stava ancora parlando, Sconcerti si toglie le cuffie a va a fumarsi una sigaretta, lasciando il piccolo azionista con un "ma vaffan...".
Ospite in studio poi c'era anche Tony Damascelli, giornalista de Il Giornale, e altro scudiero della dirigenza del Milan.
Video al secondo post.
Io condivido la posizione di Scala quasi integralmente, e Sconcerti non mi è mai sembrato tutto sto gran commentatore. Però mi sarei risparmiato la storiella della "società tecnicamente fallita". Quello è un argomento spurio e intellettualmente disonesto. Nel calcio italiano le società più potenti hanno sempre speso molto più di quanto hanno incassato, con la parziale eccezione della Juventus, e l'Inter spesso aveva bilanci sfondati e risultati modesti, ma nessun interista la etichettava come società fallita, al massimo si lamentava della misera gestione tecnica di cui anche noi nel passato ci siamo giovati, con scambi di giocatori altamente vantaggiosi. Quella semmai è la controprova della natura disastrosa della gestione sportiva, che si è inabissata pur contando su notevoli iniezioni di capitale, in aggiunta ai ricavi che poi ovviamente hanno cominciato a calare, almeno quelli legati ai risultati, punto e basta. Usare un argomento che potrebbe andare bene per giudicare una normalissima società che esercita una comune attività imprenditoriale mi sembra francamente fuori luogo: se arrivano i cinesi spero di essere tecnicamente fallito per qualche anno, vorrebbe dire che spendono. L'onestà intellettuale è tutto per me, e anche il maramaldeggiare con argomenti strumentali non lo trovo giusto:
sacrosanto azzannare la gestione sportiva e la proprietà che l'ha lasciata libera di nuocere, ma bisogna ammettere che i soldi che ogni anno mancano sono quelli della CL, sia i diritti TV che gli incassi dello stadio, e quindi non si può dire che la struttura costi/ricavi sia insostenibile, semplicemente era stata programmata contando sul fatto che ci si doveva qualificare per la CL, senza rendersi conto che il responsabile della gestione sportiva non era minimamente in grado di assicurare questo risultato, dal momento in cui sono state tagliate un po' le spese, ovvero nel 2012 - infatti nel 2011 avevamo un bilancio altrettanto sfondato con spese folli (tipo stipendio di Ibra) pur avendo gli incassi della CL. Quella era già la prova che Galliani non era in grado di gestire bene la situazione; con il FFP che incombeva aveva allestito una squadra da scudetto, ma certo non eccelsa, con quasi gli stessi costi del Bayern del triplete della stagione 12/13.
E mi riferisco anche alla questione del mancato accantonamento per i rischi da lite giudiziaria per lo stadio del Portello, vicenda in sé per sè di sicuro grottesca: un club ben gestito come la Juve non ha accantonato nulla per la causa in corso, già incardinata presso la sezione civile della Corte di Appello di Napoli, con la quale Gazzoni Frascara chiede decine di milioni di euro per Calciopoli, quindi non me la sentirei di stracciarmi le vesti su una cosa del genere, come ha fatto lui, additando questo fatto come simbolo di stolida mala gestione. Ci sono tali e tanti motivi di critica che onestamente non serve neppure esagerare per fini demagogici. Per finire: un CdA alternativo, se lo proponi, e pur essendo una mossa simbolica, deve avere una composizione realistica, altrimenti rischia di sembrare una buffonata... sarà che io sono abituato a concepire la nozione "seria" di comitato di piccoli azionisti, gente che nomina personaggi come Zingales nei CdA... qui siamo per certi aspetti su uno stile urlato di matrice grillina, e il fatto che Scala faccia l'avvocato con buoni risultati non mi esime dal giudicare quello che dice e quello che fa, senza dargli una patente di autorevolezza automatica, pur condividendo al 90% le sue affermazioni. Apparire ingenerosi ed eccessivi può essere persino controproducente nella comunicazione pubblica, mi sarei aspettato una selezione più attenta delle argomentazioni critiche e dei toni meno volgari. Evidentemente si è deciso di adottare una strategia più grossolana e faziosa per ragioni pubblicitarie, a discapito della sobrietà e del rigore, e penso che sul piano epidermico Sconcerti abbia percepito vagamente questa cosa, al di là del merito complessivo, su cui Scala ha ragione e lui ha torto.