Willy Wonka
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Maurizio Sarri, allenatore del Chelsea, è stato intervistato da Alfredo Pedullà per il Corriere dello Sport. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:
"Il Napoli? Una squadra e dei tifosi che amerò per sempre, ma adesso è giusto non parlarne più. Ora sono l'allenatore del Chelsea e penso solo alla mia squadra. Cosa ho imparato? Che tutte le partite sono importanti, non solamente il campionato, qui ci sono Coppa di Lega ed FA Cup che valgono quanto uno scudetto in Italia. Non mi guardo indietro, Napoli è il passato.
Insigne? È il miglior calciatore italiano, ha fatto quello step a livello mentale che mi aspettavo da lui. I discorsi tattici sul suo impiego? Non centrano niente e chi li fa ha come solo obiettivo quello di screditarmi.
Chi vince lo scudetto? Domanda retorica onestamente. La Juventus è la favorita non solo per lo scudetto ma per fare il triplete. Quando lo dicevo l'anno scorso mi criticavano pensando volessi alleggerire le pressioni invece ora si sono tutti allineati, chissà come mai.
Rimpianti? La cessione del Pipita, tra l'altro proprio alla Juventus. Se fosse rimasto anche solo un anno in più avremmo davvero potuto vincere. Tra noi due c'è un feeling speciale.
Il mio erede? Io sono arrivato tardi nel calcio che conta, ho sessant'anni, ma se dovessi fare due nomi dico Giampaolo e De Zerbi, allenatori che mettono le loro idee davanti a tutto. Tifo per loro."
"Il Napoli? Una squadra e dei tifosi che amerò per sempre, ma adesso è giusto non parlarne più. Ora sono l'allenatore del Chelsea e penso solo alla mia squadra. Cosa ho imparato? Che tutte le partite sono importanti, non solamente il campionato, qui ci sono Coppa di Lega ed FA Cup che valgono quanto uno scudetto in Italia. Non mi guardo indietro, Napoli è il passato.
Insigne? È il miglior calciatore italiano, ha fatto quello step a livello mentale che mi aspettavo da lui. I discorsi tattici sul suo impiego? Non centrano niente e chi li fa ha come solo obiettivo quello di screditarmi.
Chi vince lo scudetto? Domanda retorica onestamente. La Juventus è la favorita non solo per lo scudetto ma per fare il triplete. Quando lo dicevo l'anno scorso mi criticavano pensando volessi alleggerire le pressioni invece ora si sono tutti allineati, chissà come mai.
Rimpianti? La cessione del Pipita, tra l'altro proprio alla Juventus. Se fosse rimasto anche solo un anno in più avremmo davvero potuto vincere. Tra noi due c'è un feeling speciale.
Il mio erede? Io sono arrivato tardi nel calcio che conta, ho sessant'anni, ma se dovessi fare due nomi dico Giampaolo e De Zerbi, allenatori che mettono le loro idee davanti a tutto. Tifo per loro."
