Io vivo in Toscana e so bene come qui una bestemmia, anche di quelle lunghe e articolate, ed epiteti come "finocchio", "bischero", "grullo" o altro siano di uso quotidiano e leggero.
Sarri ha confermato ancora una volta di essere uno del popolo, nell'accezione più buona e pura possibile dell'espressione.
Credo alla sua buona fede, credo alla sua non omofobia. Come chi bestemmia, e quando poi glielo fai notare si stupisce: "Chi? Io? Ma no, non volevo offendere..."
Io capisco Sarri, ma ora che la cosa è uscita non posso giustificarlo. Non si può passare sopra come se niente fosse.
"Sono cose di campo, ne succedono mille ogni giorno". E' una giustificazione? No, e tanto meno se diventa di dominio pubblico.
Che Sarri lo voglia o no, e credo di no, l'allenatore di una grande squadra come il Napoli è una persona famosa, di interesse pubblico, e in campo è niente popo' di meno che sul posto di lavoro. Questi personaggi vengono pagati molto profumatamente anche per reggere pressioni e stress. Un prof può dare del figlio di una meretrice a uno studente che lo esaspera? Il cameriere può mandare a quel paese un cliente antipatico? No, non possono. E Sarri non può dire una cosa del genere a Mancini.
A me nella vita non piace prendere posizioni troppo nette, perché come dice Aristotele la verità (spesso) sta nel mezzo.
Io non voglio crocifiggere Sarri né cavalcare l'indignazione, ma bisogna dare un segnale perché è triste che nel 2016 si usi ancora l'omosessualità come offesa. Come se un uomo a cui piacciono altri uomini, un uomo attratto sessualmente da altri uomini, fosse meno uomo di altri, meno coraggioso, meno deciso, meno rispettabile.
Il problema non è essere omosessuali. Il problema è usare la presunta omosessualità come offesa.
Nella cultura di Sarri, nella cultura paesana e campagnola, essere omosessuali (o "finocchi") è un problema. Significa essere femminucce, non buoni per i lavori dei campi e non utili alla prosecuzione della famiglia (non avendo figli, non tramandano il cognome).
Sarri poteva deridere Mancini per quel ciuffino da Fonzie, per il naso a pappagallo, per i suoi capricci, per il suo essere un allenatore viziato... ce n'erano di cose da dire.
Quindi:
- Mancini ha rotto una sorta di regola implicita del calcio: quello che succede in campo resta in campo
- Sarri gli ha dato del finocchio in campo
- Sarri non può non essere squalificato.
Certo, il nostro è il campionato il cui presidente di Lega è tale Tavecchio che di gaffes razziste ne ha fatte eccome senza essere mai punito, quindi possiamo aspettarci di tutto.
E comunque, non sono così certo che una squalifica di Sarri romperebbe il meccanismo Napoli. Magari a lungo raggio sì, ma nel breve potrebbe dare nuove straordinarie motivazioni alla squadra, che si troverebbe a giocare sentendosi accerchiata dal sistema e per difendere l'onore dell'allenatore.
Basti pensare che abbiamo vinto un Mondiale mentre in Italia c'era Calciopoli...