Sono d'accordo con te che sia necessario utilizzare una corretta via di mezzo nel rapporto tra organi di informazione "classici" e organi di informazione "moderni".
Penso anche, tra l'altro, che questo sia proprio il tipo di approccio che stiano cercando di instaurare in società, basta riguardarsi su youtube il tono aperto e collaborativo che Fassone ha sempre cercato di utilizzare in tutte le sue conferenze con la stampa dalla cessione ad oggi (ovviamente "approccio collaborativo" non significa però neanche accettare di "farsi mettere i piedi in testa" dalla diffusione di dati e notizie inesatte, su questo concorderai anche tu penso).
Per instaurare un "approccio collaborativo" serve comunque anche la "collaborazione" di tutte le due parti in causa.
Non concordo invece sulla
necessità di invitare dei media in lingua italiana alla presentazione di una società come Milan China, il cui scopo principale, non dimentichiamolo, è quello di sviluppare (in vari modi, sponsor e quant'altro) il brand AC Milan
nel mercato cinese (un mercato che ovviamente si fonda sulla lingua cinese).
Come, d'altro canto, non concordo ( e qui, di nuovo, mi trovi sulla stessa lunghezza d'onda) sulla possibilità di, usando le tue parole, "gridare al complotto" semplicemente basandosi sulla limitata visibilità data alla presentazione di Milan China.
Questa presentazione
non era una notizia particolarmente rilevante per il limitato, e limitante, mercato dei media sportivi in lingua italiana e, correttamente, non gli si è dato un risalto eccessivo.
Altro discorso invece è evidenziare e far notare il
DIFFERENTE RISALTO che, alcuni media ed opinionisti italici, tendono a dare alla stessa tipologia di notizie (diciamo di "contorno") a seconda che si tratti di una notizia inquadrabile in ottica "positiva" o di una inquadrabile in ottica "negativa".
E' impossibile non notare come, per alcuni, esista una certa "unilateralità direzionale" nell'approccio "metodologico" utilizzato e, giustamente, molti tifosi rossoneri se ne lamentano.
Le motivazioni che stanno alla base della scelta di questo tipo di "approccio" (che resta in ogni caso deontologicamente scorretto) possono essere comunque
varie e molteplici ( e quindi non riduciamole ad un semplice e stereotipato "complotto") e, almeno per il momento, possiamo solo provare a ipotizzarle.
Questo però è un discorso più complesso e andrebbe, probabilmente, affrontato in un post a parte