A me il Festival è piaciuto molto, mi sono schiattato di risate. Amadeus è l'uomo della porta accanto, che è capace di rivolgersi a tutti, dall'operaio che non arriva a fine mese fino al ricco imprenditore. Insomma, il conduttore pop per eccellenza. E lo ha dimostrato anche nelle scelte, televisive, fatte per questo Festival. Il ritorno alle vallette, la presenza di una personalità forte che avrebbe indignato il pubblico di destra come Rula Jebreal e la presenza di Rita Pavone in gara, che è stata al centro di mille polemiche stavolta a sinistra. Presenze condivisibili o meno, ma che fanno tendenza e quindi per gli obiettivi del programma vanno bene. Sul cast di cantanti, anche qui, ha rispettato le tendenze del momento quindi va a gusti.
Sul palco, invece, Amadeus ha dimostrato delle titubanze nella prima puntata, dove un pò l'emozione dell'Ariston, un pò la presenza di gag costruite malissimo (neanche Fiorello in quel caso è stato eccelso), è stato molto sottotono ed ho trovato tutto molto brutto. Dalla seconda puntata la musica è cambiata, più spazio a Fiorello, meno alle vallette, e si è rivisto l'Amadeus spontaneo e sorridente che si vede in Soliti Ignoti. Fiorello, prima puntata a parte, eccezionale, ha retto tutto lui ed ha messo in ombra Amadeus, ma diciamocelo, chiunque verrebbe messo in ombra da Fiorello. Avete notato, infatti, che Carlo Conti nei suoi Festival metteva tutta gente popolare a co-condurre, ma più incapace di lui tipo Gabriel Garko o Maria De Filippi? Ma è apprezzabile, in ogni caso, l'umiltà di Amadeus di riconoscere sempre in ogni puntata l'importanza della presenza dello showman. Il momento Bugo-Morgan poi ha scritto la storia della tv. Che dire, sono contento veramente per il successo di Amadeus, conduttore che ho sempre amato, e spero solo che se lo conduce il prossimo anno, lo faccia durare di meno perchè effettivamente stare svegli fino alle 2 inoltrate è un'impresa per tutti.
