Salvini ha querelato Saviano. Ufficiale.

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In realtà ha vinto una querela contro Oliviero toscani, non so se ne abbia vinte altre

Le parole di Olivieri erano ingiuriose e nulla avevano a che fare con la politica. Salvini non può pretendere e per fortuna, di vincere querele contro chi non è politicamente d'accordo con lui, cosa già avvenuta con il segretario di Rifondazione che disse "Salvini non è uno sciacallo, ma un nazista". Posizione politica pungente né più e né meno, che si adegua al linguaggio politico che lo stesso Salvini persegue. Due cose molto diverse.

Nel caso specifico "ministro della malavita" potrebbe essere considerata benissimo una citazione e riguardo ai legami con la ndragneta, tecnicamente Saviano non afferma ciò, piuttosto si limita a dire che ai suoi comizi in primafila ci fossero esponenti delle coashe mafiose calabresi, il che è vero. E ancora non si può esser processati per aver detto il vero, con foto che lo testimoniano.
 

Clarenzio

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Salvini è quello che è, un politico aizza masse per tornaconto, ex di estrema sinistra, e Saviano, al di là dei meriti di scrittore, avrebbe potuto usare in questo caso termini meno compromettenti. Hanno soldi da buttar in avvocati, alla fine. Situazione sicuramente molto imbarazzNte.

Salvini era politicamente molto vicino alle idee di Saviano.

Comunque, prima della svolta, e del colpo di fortuna dei migranti:
“Salvini, all’epoca poco più che ventenne, aveva appena concluso la sua prima esperienza da consigliere comunale a Milano nella giunta Formentini ed era il leader della corrente dei “comunisti padani“.

Ancora nell’autunno del 2014, in verità, Salvini si era detto possibilista sulla legalizzazione durante un’intervista su La7. Legalizzare le droghe leggere? «Parliamone» aveva dichiarato alla trasmissione “Coffee Break”. Poi l’improvvisa conversione al proibizionismo testimoniata in questo dibattito televisivo dello scorso luglio.”

L'esempio sulle droghe è veramente fuori luogo, nella vita si può cambiare idea su certe questioni.

Se voi attaccarlo politicamente non citare i comunisti padani nel fantomatico Parlamento Padano, perchè ricordando chi rappresentava in quello specifico contesto non fai altro che nobilitare il suo percorso politico populista portato avanti fino ad oggi, tra l'altro certificato dall'appoggio recente di molti ex militanti di rifondazione e movimenti/partiti similari.
Difesa del territorio, dei diritti dei lavoratori (prima Italiani, poi stranieri), assistenza ai redditi bassi e sostegno alle piccole imprese in un contesto in cui le multinazionali iniziavano a fagocitarle era in parte un discorso populista, ma doveva anche essere un campanello d'allarme per la nostra sinistra sempre più lontana dal proprio elettorato che da Prodi in poi, riguardo a certe tematiche, non si sentiva più rappresentato da nessuno.

Le parole di Olivieri erano ingiuriose e nulla avevano a che fare con la politica. Salvini non può pretendere e per fortuna, di vincere querele contro chi non è politicamente d'accordo con lui, cosa già avvenuta con il segretario di Rifondazione che disse "Salvini non è uno sciacallo, ma un nazista". Posizione politica pungente né più e né meno, che si adegua al linguaggio politico che lo stesso Salvini persegue. Due cose molto diverse.

Nel caso specifico "ministro della malavita" potrebbe essere considerata benissimo una citazione e riguardo ai legami con la ndragneta, tecnicamente Saviano non afferma ciò, piuttosto si limita a dire che ai suoi comizi in primafila ci fossero esponenti delle coashe mafiose calabresi, il che è vero. E ancora non si può esser processati per aver detto il vero, con foto che lo testimoniano.

Quindi per te è normale, in un Paese non normale come l'Italia riguardo a questo tema, che un Ministro degli Interni sia definito, senza alcuna prova a sostegno, malavitoso da un professionista iscritto all'ordine dei giornalisti.

Mi cadono le braccia.
 
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L'esempio sulle droghe è veramente fuori luogo, nella vita si può cambiare idea su certe questioni.

Se voi attaccarlo politicamente non citare i comunisti padani nel fantomatico Parlamento Padano, perchè ricordando chi rappresentava in quello specifico contesto non fai altro che nobilitare il suo percorso politico populista portato avanti fino ad oggi, tra l'altro certificato dall'appoggio recente di molti ex militanti di rifondazione e movimenti/partiti similari.
Difesa del territorio, dei diritti dei lavoratori (prima Italiani, poi stranieri), assistenza ai redditi bassi e sostegno alle piccole imprese in un contesto in cui le multinazionali iniziavano a fagocitarle era in parte un discorso populista, ma doveva anche essere un campanello d'allarme per la nostra sinistra sempre più lontana dal proprio elettorato che da Prodi in poi, riguardo a certe tematiche, non si sentiva più rappresentato da nessuno.



Quindi per te è normale, in un Paese non normale come l'Italia riguardo a questo tema, che un Ministro degli Interni sia definito, senza alcuna prova a sostegno, malavitoso da un professionista iscritto all'ordine dei giornalisti.

Mi cadono le braccia.

"Senza alcuna priva a sostegno" mi pare azzardato ;)

Non mi sembra normale nemmeno che un Ministro degli Interni minacci un cittadino di togliergli la scorta, eppure è accaduto e ti sorprendi se a Saviano gli girano? E ciò prescinde dalla posizione politica, visto che trovo Saviano estremamente politicizzato e non condivido per nulla alcune sue posizioni. Saviano si è inserito in un clima verbale politico che Salvini cavalca non alla grande ma alla grandissima. Non c'è alcuna minaccia, quelle vanno condannate a prescindere da chi sia il destinatario e a prescindere dalle posizione politiche, cosa che io almeno do per scontato. C'è invece più di un dato di fatto, foto con malavitosi pugliesi con 72 ergastoli e foto di esponenti della 'ndragneta ai comizi di Salvini e Saviano non ha accusato di esser colluso, ma solo che questi fossero presenti. Lo lascia intendere? Sicuramente, ma non lo dice apertamente e siccome quelli sono fatti realmente accaduti non può essere accusato er aver detto la verità. Punto.
 
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Qualunque vaga critica a laura boldrina veniva, e viene, stigmatizzata dalla stampa tutta, con tanto di 'colpevole' sottoposto a pubblica gogna, mentre insulti reiterati a Salvini, ministro dell'interno, non solo sono accettabili, ma anzi elevano l'oltraggiante al rango di intellettuale.

Ok.
 
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Qualunque vaga critica a laura boldrina veniva, e viene, stigmatizzata dalla stampa tutta, con tanto di 'colpevole' sottoposto a pubblica gogna, mentre insulti reiterati a Salvini, ministro dell'interno, non solo sono accettabili, ma anzi elevano l'oltraggiante al rango di intellettuale.

Ok.
Solito squallore italiano
 
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Salvini è quello che è, un politico aizza masse per tornaconto, ex di estrema sinistra, e Saviano, al di là dei meriti di scrittore, avrebbe potuto usare in questo caso termini meno compromettenti. Hanno soldi da buttar in avvocati, alla fine. Situazione sicuramente molto imbarazzNte.

Salvini era politicamente molto vicino alle idee di Saviano.

Comunque, prima della svolta, e del colpo di fortuna dei migranti:
“Salvini, all’epoca poco più che ventenne, aveva appena concluso la sua prima esperienza da consigliere comunale a Milano nella giunta Formentini ed era il leader della corrente dei “comunisti padani“.

Ancora nell’autunno del 2014, in verità, Salvini si era detto possibilista sulla legalizzazione durante un’intervista su La7. Legalizzare le droghe leggere? «Parliamone» aveva dichiarato alla trasmissione “Coffee Break”. Poi l’improvvisa conversione al proibizionismo testimoniata in questo dibattito televisivo dello scorso luglio.”
Arrivando fino al Febbraio 2018 ad (improbabili) giuramenti sul rosario, sul vangelo (???) :


E quando c'è uno scemo con il microfono a disposizione e MIGLIAIA di scemi che stanno ad organizzare il suo discorso e quelli che ascoltano questo grande discorso che mi scoraggio.

Ma anche Saviano ne ha dette di scemenze.

Una lotta tra poveri.
 
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