Che Capello fu bravissimo a gestire il gruppo (tranne qualche caso, vedi Gullit, che comunque aveva rotto con l'ambiente) è verissimo. Vero anche la cosa sugli stranieri, potevi anche averne tanti in rosa, ma fino all'ultima stagione vincente (95/96), il numero di stranieri impiegabili contemporaneamente era sempre lo stesso, 3, e quindi alla fine in rosa ne avevi 4 o 5, non di più
Capello aveva la squadra più forte, perché poteva portarsi in panchina gente come Boban, Savicevic, Papin, il Milan poteva prendere un nazionale italiano (De Napoli) e spedirlo in tribuna, poteva acquistare i migliori prospetti italiani come Panucci, Orlando, Lentini. Era una squadra talmente forte che poteva permettersi di mandare Gullit alla Sampdoria, quindi ad una diretta concorrente, per poi riprenderselo l'anno dopo.
Le riserve di Sacchi erano spesso onesti mestieranti, non i primi nella classifica del pallone d’oro, e la fatica degli impegni ravvicinati esisteva anche allora. Per dire, nel 1989 l’anno dello scudetto dell’Inter di Trap, il Milan nelle partite giocate immediatamente dopo la Champions riportò questi risultati: 1 vittoria, 6 pareggi, 1 sconfitta
Se le altre dalle coppe uscivano a dicembre, poi avevano solo il campionato. Capello invece avrebbe potuto benissimo schierare due squadre, poi che sia stato bravissimo nel gestirla quella rosa, nessun dubbio sulle sue capacità, era un grandissimo allenatore che ha vinto ovunque sia andato. E che le due carriere non siano confrontabili, è sicuramente vero.