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Renegade
Guest
Sandro Sabatini, giornalista SKY Sport, ha rivelato un curioso aneddoto su Marco Verratti, praticamente preso dal Milan quando era ancora un ragazzino: "Il bambino ha superato il provino: lo prendiamo. State tranquilli, qui al Milan lo seguiremo come un figlio". Non ascoltò queste parole precise, il bambino. Ma vide da lontano suo papà che annuiva, stringendo la mano a un signore con giacca blu e stemma rosso e nero. Le lacrime occuparono i suoi occhi. Un nodo in gola gli proibì di parlare, ma non di correre spaventato. Prese a tracolla il borsone quasi grande come lui. Si infilò sul pullman della sua squadra. Da un finestrino continuò a guardare il papà e quel signore del Milan, raggiunti da un dirigente del Pescara. Si sentì indicato ed ebbe la tentazione di nascondersi sotto il sedile. Però continuò prima a sbirciare. Poi piangere e sbirciare. Infine solo piangere. "Io voglio tornare a casa. E basta", disse quando quei "grandi" tentarono di consolarlo, e convincerlo a diventare un giovane cui avrebbero subito regalato una bella maglia rossonera, nuova nuova. Lacrime disperate e no ostinato con la testa. Il papà lo consolò con una carezza. I dirigenti di Milan e Pescara smisero di insistere. Va bene, si torna a casa. Questo episodio accadde davvero al campo Vismara di Milano, cuore del settore giovanile milanista. Dieci anni fa. Quel bambino aveva un nome comune Marco, non ancora un cognome unico da calciatore. Oggi ha l'uno e l'altro, da campione: è Marco Verratti.''