Scontro a fuoco a Roma, a Cinecittà. Due rapinatori italiani, Ennio Proietti e Enrico Antonelli di 69 e 58 anni, sono entrati a volto coperto e armati in in bar tabaccheria della zona. Il titolare del locale, un cinese, per difendersi, è riuscito ad impossessarsi dall'arma uccidendo Ennio Proietti.
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Premesso che non è mai bello celebrare la morte di una persona, questo è un caso dove non sento nessuna pietà umana, specie quando hai passato una vita intera a delinquere e quindi non vuoi coscientemente vivere in civiltà con gli altri.
Il proprietario ha fatto bene, ed io mi schiero per questione di principio sempre con chi viene aggredito. Ed il motivo è molto semplice: per istinto di conservazione, caratteristica di tutti gli esseri umani e che sembra non essere più contemplata. Tu non puoi sapere in anticipo quanto male ti farà il tuo aggressore, e quindi sei autorizzato dal tuo DNA a difenderti al massimo delle tue possibilità, anche sancendone la morte.
Poi siamo tutti intelligenti (almeno spero) e possiamo decidere quale contromisura adottare in modo da provocare il minor danno possibile. Ma questo solo per una questione etica. In teoria, durante una azione convulsa e senza preavviso, se il tuo aggressore ti sta attaccando ed è armato, non è umanamente accettabile non intraprendere azioni estreme per la propria difesa. La vita è una, e basta un attimo di debolezza (o troppa "bontà") per soccombere per sempre.