Ritorno al passato : fortuna o mirata programmazione?

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
27,383
Reaction score
11,566
Sono relativamente nuovo del sito ( a proposito , una lode a chi lo gestisce e a tutti coloro che vi partecipano attivamente : siete grandiii!!!) e allora vorrei fare come da titolo un tuffo nel passato e analizzare una situazione che mai mi è stata chiara del tutto e che oggi, col comodo senno del poi, e in una delicata fase storica per noi rossoneri, forse può avere una sua rilevanza analizzare.
Mandiamo idealmente la macchina del tempo all’estate del 2002!!
Chi ricorda quell’estate ?? Tanto per intenderci fu l’estate che ci regalò nesta, fu l’estate nella quale nacque il milan dei meravigliosi, fu l’estate nella quale furono gettate le basi per un ciclo assurdo ed entusiasmante.
All’epoca ero 23enne e ricordo tutte le dinamiche ma questo dubbio l’ho sempre portato dietro : chi fu le mente di quel milan? Chi indirizzò quella sessione estiva di mercato? Chi mise su quella rosa che ci deliziò per anni??
Era stato un campionato travagliato per noi nonostante una campagna acquisti sontuosa che ci aveva regalato pirlo, inzaghi, rui costa. L’imperatore terim non era riuscito a creare una squadra equilibrata e i risultati non arrivavano, complici anche infortuni in serie che ci privavano di uomini cardine.
A novembre la svolta : galliani blocca ancelotti ormai prossimo a firmare col parma e lo mette sotto contratto con noi. Carletto torna a casa.
Pur tra mille difficoltà il tecnico emiliano riesce a centrare il quarto posto che vuole dire qualificazione ai preliminari champions. Era un milan che giocava essenzialmente e quasi sempre col 4-4-2, una squadra quadrata messa su dal nostro allenatore per trovare equilibri e far rendere al meglio il nostro attacco formato da sheva e inzaghi. Il 4-4-2 era il modulo che il nostro tecnico ,cresciuto sotto la guida di sacchi da giocatore prima e da vice poi in nazionale, conosceva meglio avendone acquisito tutti i segreti.
Arriva cosi l’estate e lì succede l’imponderabile.
Gli acquisti della società vanno in netto contrasto con la filosofia di ancelotti e con le reali necessità della rosa : a una squadra che già annovera pirlo e rui costa vengono inseriti seedorf e rivaldo.
E teniamo bene a mente che il seedorf di allora era un trequartista , nessuno lo aveva mai visto inseguire un avversario per il campo, nessuno lo aveva mai visto far il gregario ma tutti gli riconoscevano una classe infinita. All’inter aveva fallito, arrivava pieno di voglia di rivalsa.
L’unico acquisto sensato arrivò l’ultimo giorno di mercato : Nesta Sandro da roma, professione fenomeno!!
Nel ritiro precampionato il nostro allenatore si vede circondato da trequartisti, chissà cosa avrà pensato il buon carletto ma con un po’ di fantasia lo si può immaginare.
Ricordo perfettamente l’ironia della stampa nonché dei tifosi delle altre squadre ogni volta si parlava di milan : eravamo visti come una specie di circo prestato al calcio. Tanti, troppi giocolieri di non facile collocazione tattica. Teniamo anche in mente che nessuno e dico nessuno in italia prima di allora aveva giocato con formazioni ultra offensive, l’italia era la patria della tattica e l’equilibrio veniva prima di tutto.
Il recente passato del milan era fatto anche più di ombre che di luci : la gestione di zaccheroni aveva portato uno scudetto ma sul palcoscenico europeo non eravamo più all’altezza dalla gestione capello. Nove lunghissimi anni senza giocare da protagonisti in champions erano decisamente troppi per il milan.
Ma ancelotti in quel ritiro sfornò il miracolo : se la sua rosa abbondava in qualità la strada da perseguire non poteva che essere una e una sola e cioè valorizzarla.
Dopo un breve colloquio con pirlo trova in lui la disponibilità a giocare da regista basso, ruolo che aveva già ricoperto con mazzone a brescia in alcune circostanze, dopo un colloquio con seedorf lo convince ad accettare il ruolo di mezz’ala, rui costa viene piazzato nel naturale ruolo di trequartista e sulla sua stessa linea di gioco si piazza rivaldo. L’alberello nasce quasi per gioco.
Quello che ne viene fuori è uno spettacolo da lasciare tutti gli scettici a bocca aperta e da far emozionare i tifosi . Il milan gioca un calcio superiore alla media, a volte il ritmo è un po’ compassato ma la palla gli avversari non la vedono mai. Arriva anche la consacrazione in europa nella notte di La Coruna con uno 0-4 da favola. In quella notte forse nasce in noi tifosi e nei giocatori ancor prima il convincimento di poter vincere la champions. Non è solo il risultato a far brillare gli occhi ma soprattutto un gioco per amanti del calcio fatto di passaggi corti e fitti in pieno controllo di ritmi e gara con verticalizzazioni fatte al momento giusto che tagliano le difese avversarie come una lama nel burro.
Il milan stanca gli avversari col palleggio e li castiga coi suoi attaccanti.
Tutto il resto è storia, tutto il resto è gloria.
Ma oggi a distanza di 13 lunghi anni mi porto ancora questo dubbio : fu ancelotti a far il miracolo in una rosa allestita come fosse una collezione di trequartisti presi per puro amore per il talento o fu la società ad indirizzare il tecnico verso una precisa via da seguire??
Forse non lo sapremo mai, forse servirebbe davvero una macchina del tempo.
Il destino però era li ad attenderci e noi milan abbiamo preso al volo l’occasione.
Era tutto lì pronto al momento giusto, al posto giusto e con i personaggi giusti.
Ditemi le vostre impressioni sulla nascita di quel milan.

Grande. Un po' di sano amarcord. E' un post attualissimo, visto che stiamo cercando di progettare una nuova grande squadra (chissà se mai ci riusciremo...)

Sulla tua attenta ricostruzione, ho notato alcuni punti che per quanto ricordo andarono in modo diverso:
- Il Milan dei trequartisti fu un'idea partorita da Berlusconi, al 100%. Fu lui a volere il Milan dei numeri 10 e dei piedi buoni, già dall'anno prima quando aveva acquistato a suon di miliardi Rui Costa e Pirlo. Tra l'altro, lui voleva da sempre Serginho terzino, ma Ancelotti ci mise un bel po' per accontentarlo.
- Berlusconi, come ama ripetere fino all'ossessione, vuole il 4312, non ama le ali e gli esterni d'attacco, come non ama i faticatori. Fosse per lui giocherebbero tutti trequartisti e mezzepunte ;)
- Seedorf era un pallino di Ancelotti. Fu il primo nome proposto per attuare quel tipo di gioco. La società era anche molto perplessa, a dire il vero, e non voleva infatti pagarlo, visto che era uno scarto dell'Inter. Fu invece, a sorpresa, proprio l'allora Moratti, alla ricerca di un terzino (e il giochino delle plusvalenze a dire il vero) che suggerì lo scambio con Coco, per quella che resterà come una delle più assurde e incredibili operazioni della storia. Ricordo che i nostri tifosi erano inferociti perchè ritenevano lo scambio un insulto, tanto che Seedorf dovette entrare da un'entrata posteriore il suo primo giorno a Milanello... una cosa incredibile se pensiamo come sono andate le cose dopo in campo.
- Pirlo regista basso era un esperimento che Ancelotti provava già dall'anno prima. Gattuso ha di recente detto che lo provava assiduamente in allenamento da tanti mesi.
- L'albero di Natale nacque anche un po' per necessità, visto che iniziammo la stagione con Shevchenko ai box per l'infortunio al crociato.

In definitiva secondo me quel nostro meraviglioso Milan rappresenta bene l'ideale per una grande squadra, ovvero un Presidente (facoltoso) che sposa e appoggia in toto un'idea (anche assurda e rivoluzionaria) e da mandato alla società tutta e all'allenatore di attuarla. E tutti insieme perseguono l'obiettivo con cieca coerenza e coesione, finendo inevitabilmente per pervadere le menti dei giocatori.

Ovviamente la nostra maglia, i tanti campioni e i soldi di Berlusconi hanno fatto sì che tutto questo diventasse una squadra leggendaria, ma se viene fatto lo stesso con mezzi inferiori si ottiene ugualmente risultati straordinari in relazione al potenziale. Per certi versi, fatte le dovute proporzioni, potremmo dire lo stesso del Napoli di Sarri ... casi di livello ben diverso ma accumunati dagli stessi principi gestionali secondo me.
 

sballotello

New member
Registrato
25 Agosto 2015
Messaggi
6,396
Reaction score
19
Sono relativamente nuovo del sito ( a proposito , una lode a chi lo gestisce e a tutti coloro che vi partecipano attivamente : siete grandiii!!!) e allora vorrei fare come da titolo un tuffo nel passato e analizzare una situazione che mai mi è stata chiara del tutto e che oggi, col comodo senno del poi, e in una delicata fase storica per noi rossoneri, forse può avere una sua rilevanza analizzare.
Mandiamo idealmente la macchina del tempo all’estate del 2002!!
Chi ricorda quell’estate ?? Tanto per intenderci fu l’estate che ci regalò nesta, fu l’estate nella quale nacque il milan dei meravigliosi, fu l’estate nella quale furono gettate le basi per un ciclo assurdo ed entusiasmante.
All’epoca ero 23enne e ricordo tutte le dinamiche ma questo dubbio l’ho sempre portato dietro : chi fu le mente di quel milan? Chi indirizzò quella sessione estiva di mercato? Chi mise su quella rosa che ci deliziò per anni??
Era stato un campionato travagliato per noi nonostante una campagna acquisti sontuosa che ci aveva regalato pirlo, inzaghi, rui costa. L’imperatore terim non era riuscito a creare una squadra equilibrata e i risultati non arrivavano, complici anche infortuni in serie che ci privavano di uomini cardine.
A novembre la svolta : galliani blocca ancelotti ormai prossimo a firmare col parma e lo mette sotto contratto con noi. Carletto torna a casa.
Pur tra mille difficoltà il tecnico emiliano riesce a centrare il quarto posto che vuole dire qualificazione ai preliminari champions. Era un milan che giocava essenzialmente e quasi sempre col 4-4-2, una squadra quadrata messa su dal nostro allenatore per trovare equilibri e far rendere al meglio il nostro attacco formato da sheva e inzaghi. Il 4-4-2 era il modulo che il nostro tecnico ,cresciuto sotto la guida di sacchi da giocatore prima e da vice poi in nazionale, conosceva meglio avendone acquisito tutti i segreti.
Arriva cosi l’estate e lì succede l’imponderabile.
Gli acquisti della società vanno in netto contrasto con la filosofia di ancelotti e con le reali necessità della rosa : a una squadra che già annovera pirlo e rui costa vengono inseriti seedorf e rivaldo.
E teniamo bene a mente che il seedorf di allora era un trequartista , nessuno lo aveva mai visto inseguire un avversario per il campo, nessuno lo aveva mai visto far il gregario ma tutti gli riconoscevano una classe infinita. All’inter aveva fallito, arrivava pieno di voglia di rivalsa.
L’unico acquisto sensato arrivò l’ultimo giorno di mercato : Nesta Sandro da roma, professione fenomeno!!
Nel ritiro precampionato il nostro allenatore si vede circondato da trequartisti, chissà cosa avrà pensato il buon carletto ma con un po’ di fantasia lo si può immaginare.
Ricordo perfettamente l’ironia della stampa nonché dei tifosi delle altre squadre ogni volta si parlava di milan : eravamo visti come una specie di circo prestato al calcio. Tanti, troppi giocolieri di non facile collocazione tattica. Teniamo anche in mente che nessuno e dico nessuno in italia prima di allora aveva giocato con formazioni ultra offensive, l’italia era la patria della tattica e l’equilibrio veniva prima di tutto.
Il recente passato del milan era fatto anche più di ombre che di luci : la gestione di zaccheroni aveva portato uno scudetto ma sul palcoscenico europeo non eravamo più all’altezza dalla gestione capello. Nove lunghissimi anni senza giocare da protagonisti in champions erano decisamente troppi per il milan.
Ma ancelotti in quel ritiro sfornò il miracolo : se la sua rosa abbondava in qualità la strada da perseguire non poteva che essere una e una sola e cioè valorizzarla.
Dopo un breve colloquio con pirlo trova in lui la disponibilità a giocare da regista basso, ruolo che aveva già ricoperto con mazzone a brescia in alcune circostanze, dopo un colloquio con seedorf lo convince ad accettare il ruolo di mezz’ala, rui costa viene piazzato nel naturale ruolo di trequartista e sulla sua stessa linea di gioco si piazza rivaldo. L’alberello nasce quasi per gioco.
Quello che ne viene fuori è uno spettacolo da lasciare tutti gli scettici a bocca aperta e da far emozionare i tifosi . Il milan gioca un calcio superiore alla media, a volte il ritmo è un po’ compassato ma la palla gli avversari non la vedono mai. Arriva anche la consacrazione in europa nella notte di La Coruna con uno 0-4 da favola. In quella notte forse nasce in noi tifosi e nei giocatori ancor prima il convincimento di poter vincere la champions. Non è solo il risultato a far brillare gli occhi ma soprattutto un gioco per amanti del calcio fatto di passaggi corti e fitti in pieno controllo di ritmi e gara con verticalizzazioni fatte al momento giusto che tagliano le difese avversarie come una lama nel burro.
Il milan stanca gli avversari col palleggio e li castiga coi suoi attaccanti.
Tutto il resto è storia, tutto il resto è gloria.
Ma oggi a distanza di 13 lunghi anni mi porto ancora questo dubbio : fu ancelotti a far il miracolo in una rosa allestita come fosse una collezione di trequartisti presi per puro amore per il talento o fu la società ad indirizzare il tecnico verso una precisa via da seguire??
Forse non lo sapremo mai, forse servirebbe davvero una macchina del tempo.
Il destino però era li ad attenderci e noi milan abbiamo preso al volo l’occasione.
Era tutto lì pronto al momento giusto, al posto giusto e con i personaggi giusti.
Ditemi le vostre impressioni sulla nascita di quel milan.

molta fortuna. Facevamo gli scambi con l'inter per sistemare i bilanci ed il caso volle che andò bene con Seedorf. Per prendere poi gente come nesta, non ci voleva un talent scout, e con il senno di poi si puo' anche tranquillamente dire che rui costa , nonè che poi incise granchè, lo stesso pippo inzaghi non era il top, si poteva comprare di meglio
 
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
5,679
Reaction score
836
La programmazione è molto importante, per esempio questa società si stava comportando molto bene durante il calcio mercato, Conti Bonucci Kessie Calhanoglu Biglia e Rodriguez erano e rimangono un'ottimo investimento, l'errore madornale è stato fatto sulla coppia Kalinic Silva, 70 milioni in due, e ad oggi boccio pure l'acquisto di Musacchio perchè a quel punto bisognava sbarazzarsi di almeno 1 tra Gomez e Zapata e vabbe Borini nemmeno lo considero.

In termini di materiale umano a questa squadra manca palesemente un attaccante di livello: Benzema, Aubameyang, Cavani che almeno 10 punti in piu li avrebbe portati.

Donnarumma
Conti Bonucci Romagnoli Rodriguez
Kessie Biglia Bonaventura
Suso ? Calhanoglu

datemi del pazzo ma io la vedo una squadra che con Lazio Inter e Roma può giocarsela, poi in questo momento la classifica dice di no ma fermandoci un momento a pensare come migliorare questa squadra bisognerebbe mettere: Modric, Marcelo, Isco ed appunto un attaccante di livello mondiale, vedo che qui dentro si fanno i nomi di forsberg, goretza, brandt ma sono gli stessi discorsi di luglio che si facevano su calha, rodriguez e musacchio, che ad oggi non hanno fatto niente di piu di un bonaventura, di un zapata o di un de sciglio
 
Alto
head>