juventino
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Repubblica e Corriere: "Di Maio difese Marra", ma è una fake news
Una vera e propria tempesta si sta abbattendo sul mondo dell'informazione italiana. Stamane Repubblica, Corriere della Sera e altri organi di informazione avevano pubblicato in prima pagina la notizia che Luigi Di Maio, il noto esponente del Movimento 5 Stelle, avrebbe difeso Raffaele Marra. Lo "scoop" si basava sui contenuti di alcune chat con il sindaco di Roma Virginia Raggi, in cui Di Maio aveva definito Marra come "un servitore dello Stato" e secondo alcune versioni lo avrebbe addirittura definito come "un suo uomo".
Ma qualche ora dopo l'incredibile colpo di scena: si tratterebbe di una notizia clamorosamente truccata ad arte. Qual è la verità? La chat, riportata integralmente da Il Fatto Quotidiano e Il Messaggero, indica che Di Maio parla si di Marra, ma con toni decisamente diversi da quelli indicati da Repubblica e Corriere.
Questo il contenuto della chat, datata il 10 agosto 2016:
Di Maio: "Pignatone cosa ti ha detto dopo che gli hai inoltrato il suo nominativo (di Marra, ndr)? In ogni caso nella riunione con me, Marra non mi ha mai chiesto se andare in aspettativa o meno. Semplicemente mi ha raccontato i fatti. Io l'ho ascoltato. Perché tu me lo avevi chiesto. Sono rimasto a tua disposizione non sua. E penso che nel gabinetto non possa stare, perché ci eravamo accordati così".
Raggi: "Pignatone mi risponderà quanto prima, l'elenco conteneva una prima tranche da 20 nominativi. Stanno effettuando le verifiche."
Di Maio: "Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone. Poi insieme allo staff decidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla".
L'incriminato "servitore dello Stato" è si presente, ma risulta completamente differente il contesto rispetto a quello pubblicato da altri organi d'informazione. Il testo integrale della chat è stato passato prima all'ANSA e poi ad altri quotidiani. L'ANSA lo ha poi pubblicato integralmente alle 10.28 di stamattina.
Di Maio ha annunciato che agirà per azioni legali contro i diffamatori.
Una vera e propria tempesta si sta abbattendo sul mondo dell'informazione italiana. Stamane Repubblica, Corriere della Sera e altri organi di informazione avevano pubblicato in prima pagina la notizia che Luigi Di Maio, il noto esponente del Movimento 5 Stelle, avrebbe difeso Raffaele Marra. Lo "scoop" si basava sui contenuti di alcune chat con il sindaco di Roma Virginia Raggi, in cui Di Maio aveva definito Marra come "un servitore dello Stato" e secondo alcune versioni lo avrebbe addirittura definito come "un suo uomo".
Ma qualche ora dopo l'incredibile colpo di scena: si tratterebbe di una notizia clamorosamente truccata ad arte. Qual è la verità? La chat, riportata integralmente da Il Fatto Quotidiano e Il Messaggero, indica che Di Maio parla si di Marra, ma con toni decisamente diversi da quelli indicati da Repubblica e Corriere.
Questo il contenuto della chat, datata il 10 agosto 2016:
Di Maio: "Pignatone cosa ti ha detto dopo che gli hai inoltrato il suo nominativo (di Marra, ndr)? In ogni caso nella riunione con me, Marra non mi ha mai chiesto se andare in aspettativa o meno. Semplicemente mi ha raccontato i fatti. Io l'ho ascoltato. Perché tu me lo avevi chiesto. Sono rimasto a tua disposizione non sua. E penso che nel gabinetto non possa stare, perché ci eravamo accordati così".
Raggi: "Pignatone mi risponderà quanto prima, l'elenco conteneva una prima tranche da 20 nominativi. Stanno effettuando le verifiche."
Di Maio: "Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone. Poi insieme allo staff decidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla".
L'incriminato "servitore dello Stato" è si presente, ma risulta completamente differente il contesto rispetto a quello pubblicato da altri organi d'informazione. Il testo integrale della chat è stato passato prima all'ANSA e poi ad altri quotidiani. L'ANSA lo ha poi pubblicato integralmente alle 10.28 di stamattina.
Di Maio ha annunciato che agirà per azioni legali contro i diffamatori.