Renzi ora promette il lavoro di cittadinanza. Ma l'idea...

Milanforever26

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Articolo 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.




PS: Grande Renzi, credo che sia l'unico da dopo guerra che abbia pensato di dare lavoro a tutti i cittadini italiani,
peccato che l'ispirazione gli sia venuta solo ora e non qualche mese fà, in cui governava con grande maggioranza e l'unico suo pensiero fù di aumentare il precariato con l'abolizione dell'articolo 18 :fuma:

Appunto..sappiamo tutti che renzi è uno squallido pagliaccio che fa campagna elettorale il 99,9% delle volte che apre bocca..
Però ripeto il mio pensiero, il lavoro di cittadinanza, retribuito in modo dignitoso è molto più intelligente di regalare soldi a chiunque in quanto cittadino (specie nel paese dei furbetti..)
 

Clarenzio

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PS: Grande Renzi, credo che sia l'unico da dopo guerra che abbia pensato di dare lavoro a tutti i cittadini italiani,
peccato che l'ispirazione gli sia venuta solo ora e non qualche mese fà, in cui governava con grande maggioranza e l'unico suo pensiero fù di aumentare il precariato con l'abolizione dell'articolo 18 :fuma:

L'articolo 18 è sempre stata una bandiera di una certa sinistra e dei sindacati-dei-pensionati che non ha mai veramente difeso il il lavoro in Italia, ma solo certe realtà (media-grande impresa).
In verità questo articolo doveva già essere abolito all'inizio degli anni '80, ma tutti i politici se la sono sempre fatta sotto, perchè temevano le manifestazioni di piazza e la perdita dei consensi. Il reintegro forzato (perchè questo era) non ha permesso ad alcuni settori strategici di crescere. Esempio calzante è l'aver bloccato l'automazione del lavoro nella Fiat negli anni '70, attraverso perversi accordi con lo Stato (Termini Imerese, Cassino.. le casse integrazioni elargite in grande quantità).
Per tornare IT, mi chiedo come in un Paese con il 40% di disoccupazione under 30, si possa ancora parlare di articolo 18 e pensioni o di questo fantasioso lavoro di cittadinanza.
Servono incentivi per le start-up, defiscalizzazione, semplificazione burocratica, snellimento dell'attivita' amministrativa, controllo degli ammortizzatori sociali. Servono vere riforme per i giovani che entrano nel mondo del lavoro, altro che sta stupidaggine del lavoro di cittadinanza (ancora con le promesse di mamma-Stato?), quello non è e non sarà mai funzionale in nessuna realtà, soprattutto ora che ci troviamo ad affrontare crescenti economie con settori industriali altamente competitivi
 

Milanforever26

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Per tornare IT, mi chiedo come in un Paese con il 40% di disoccupazione under 30, si possa ancora parlare di articolo 18 e pensioni o di questo fantasioso lavoro di cittadinanza.
Servono incentivi per le start-up, defiscalizzazione, semplificazione burocratica, snellimento dell'attivita' amministrativa, controllo degli ammortizzatori sociali. Servono vere riforme per i giovani che entrano nel mondo del lavoro, altro che sta stupidaggine del lavoro di cittadinanza (ancora con le promesse di mamma-Stato?), quello non è e non sarà mai funzionale in nessuna realtà, soprattutto ora che ci troviamo ad affrontare crescenti economie con settori industriali altamente competitivi

Non è solo questione di Art. 18 che giustamente è ormai obsoleto..
Ma va anche detto che molte persone non si vogliono rassegnare a quella realtà che descrivi tu, quella che distruggerà il diritto nel lavoro (che dovrebbe esistere) cancellandone anche solo il ricordo..

L'europa era una volta la culla di valori dell'uomo inteso come individuo e non come mezzo di produzione (idea invece sempre in voga nei paesi asiatici e anche per certi aspetti negli stati uniti/società anglosassone)..

Oggi invece vedo giovani che vanno incontro alla distruzione dei loro diritti invocando loro a gran voce una società che distruggerà i loro diritti mettendoli in concorrenza con le macchine perfino..

Il detto una volta era "Si lavora per vivere non si vive per lavorare" (come facevano una volta gli schiavi)..si sta tornando indietro ahimé..
 

tifoso evorutto

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L'articolo 18 è sempre stata una bandiera di una certa sinistra e dei sindacati-dei-pensionati che non ha mai veramente difeso il il lavoro in Italia, ma solo certe realtà (media-grande impresa).
In verità questo articolo doveva già essere abolito all'inizio degli anni '80, ma tutti i politici se la sono sempre fatta sotto, perchè temevano le manifestazioni di piazza e la perdita dei consensi. Il reintegro forzato (perchè questo era) non ha permesso ad alcuni settori strategici di crescere. Esempio calzante è l'aver bloccato l'automazione del lavoro nella Fiat negli anni '70, attraverso perversi accordi con lo Stato (Termini Imerese, Cassino.. le casse integrazioni elargite in grande quantità).
Per tornare IT, mi chiedo come in un Paese con il 40% di disoccupazione under 30, si possa ancora parlare di articolo 18 e pensioni o di questo fantasioso lavoro di cittadinanza.
Servono incentivi per le start-up, defiscalizzazione, semplificazione burocratica, snellimento dell'attivita' amministrativa, controllo degli ammortizzatori sociali. Servono vere riforme per i giovani che entrano nel mondo del lavoro, altro che sta stupidaggine del lavoro di cittadinanza (ancora con le promesse di mamma-Stato?), quello non è e non sarà mai funzionale in nessuna realtà, soprattutto ora che ci troviamo ad affrontare crescenti economie con settori industriali altamente competitivi

Concordo sulla prima parte, il centro sinistra negli ultimi anni è stato il braccio armato di certa imprenditoria d'assalto contro i diritti dei lavoratori, praticamente resettati senza un ritorno occupazionale in cambio, come sarebbe stato lecito attendersi,

Per i rimedi, bah, messe giù in maniera elegante, ma paiono tutte ricette neo liberiste, quelle che stanno affondando il mondo,
la fiscalità, la burocrazia e i controllo sono cose che nell'attuale visione del mondo servono più che in passato,
poi sono assolutamente d'accordo che al momento non funzionano bene per il pachidermismo dello stato,
ingombrante con tutti e particolarmente lento di riflessi quando occorre intervenire realmente.

Le crescenti economie attuali si fondano sullo sfruttamento della manodopera, pertanto semplicemente occorre rifiutare il confronto e separare i mercati, tutto il contrario di quello che stà avvenendo.

In sunto per non fare confusione occorre fare la definitiva distinzione filosofica fra l'attuale neo liberismo e il liberalismo.

La prima filosofia prevede semplicemente la legge barbarica del più forte, chi ha successo economico sopravvive, gli altri crepino pure di fame, attualmente questa è la strada, pertanto qualsiasi ricetta venga suggerita da chi ha attualmente in pugno il potere và assolutamente contestata.

Il vero liberalismo al contrario, vede il libero mercato come strumento di regolazione dell'economia nell'ambito di un benessere sociale diffuso, pertanto afferma la supremazia del privato sullo stato nelle iniziative imprenditoriali o economiche, ma pretende da quest'ultimo un attento controllo, non solo nella legale gestione dell'attività economica in se stessa, ma anche iniziative atte a mantenere costanti equilibri fra le parti in causa.
 

tifoso evorutto

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Appunto..sappiamo tutti che renzi è uno squallido pagliaccio che fa campagna elettorale il 99,9% delle volte che apre bocca..
Però ripeto il mio pensiero, il lavoro di cittadinanza, retribuito in modo dignitoso è molto più intelligente di regalare soldi a chiunque in quanto cittadino (specie nel paese dei furbetti..)

E dai forever, tutte le proposte sul reddito di cittadinanza prevedono l'obbligo di accettare i lavori proposti,
in particolare quello del M5S prevede l'obbligo dopo 3 offerte.

Non scordiamo mai che il reddito di cittadinanza, o formule simili, sono in vigore in quasi tutta Europa.
Non si può chiaramente parlare di impegni europei se prima non si attuano i diritti europei, questo mi pare un fatto incontestabile.
 

Milanforever26

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E dai forever, tutte le proposte sul reddito di cittadinanza prevedono l'obbligo di accettare i lavori proposti,
in particolare quello del M5S prevede l'obbligo dopo 3 offerte.

Non scordiamo mai che il reddito di cittadinanza, o formule simili, sono in vigore in quasi tutta Europa.
Non si può chiaramente parlare di impegni europei se prima non si attuano i diritti europei, questo mi pare un fatto incontestabile.

La proposta 5S la vedo molto fragile..un sussidio a vita per tanti furbetti..
 

tifoso evorutto

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E in Europa è anche pieno di falsi invalidi.... :sisi:

Mentre l'Italia ormai è piena di veri disoccupati...
io personalmente preferisco correre il rischio di mantenere un furbetto, che non aiutare un vero disoccupato, magari con figli.

Tralasciando che comunque non mi pare impossibile individuarli.
 

Tifo'o

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Secondo me, un paese industrializzato e ricco come l'Italia, che non ha un'entrata minima che ti consente di vivere a chi non ha nulla è vergognoso.

Ho avuto un collega che è andato in Italia a lavorare, dopo 3 mesi ha perso il lavoro è andato in comune a chiedere informazioni su un sussidio momentaneo e praticamente non c'era. Torna da me e fa:"Ma che razza di paese avete voi?"

Un qualsiasi cittadino europeo che viene a lavorare in Danimarca e dopo 10 settimane perde il lavoro ha subito il sussidio minimo garantito.

Ma non è una cosa solo nordica. Il reddito minimo c'è ovunque negli stati della UE. Mi pare solo Ungheria ed Italia.

La cosa, secondo me, è grave molto grave.

L'Italia è il peggior paese nel Welfare, specialmente se guardiamo la tassazione altissima. Uno stato ben industrializzato dovrebbe garantire:
- Un sussidio fisso ogni mese agli studenti. Un tot soldi per chi con i genitori ed maggiore soldi per chi vive da solo.
- Università gratuita.
- reddito minimo per chi perde il lavoro o per chi non ha nulla.

Forse, l'unica cosa ancora positiva in Italia è la sanità gratuita. Almeno quello.
 
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